Oggi dedichiamo un post a “Viera, un’ italiana del ’23” di Paola Mattioli edito da Edizioni Pendragon.
La trama
Il libro è un racconto o romanzo breve di circa sessanta pagine che narra la storia di una donna come tante, che le difficoltà della vita hanno reso però speciale. La narrazione ha inizio col ritrovamento di un quadernino di pelle, un piccolo testo autografo di Viera, che raccoglie memorie e pensieri, e che sua figlia ha trasformato nel racconto di una vita.
Viera è una giovane, nata in Romagna ad Alfonsine, che dopo un’infanzia felice si trasferisce a Bologna per fare la centralinista, e che nella città vede presto arrivare la guerra. Lascia il lavoro e si ritrova ad essere parte dello “sfollamento ” di Bologna. Cioè per paura degli attacchi aerei lascia con la famiglia la sua casa e inizia una serie di difficili e dolorose peregrinazioni. Inizialmente il suo “viaggio di guerra” non è molto diverso dal trasloco da un parente all’altro, ma poi la guerra , così come la situazione della donna, si fa più drammatica. Da un lato le terribili notizie di guerra dall’altro gli incontri fatti in questo viaggio, precipitano Viera e la sua famiglia in una dimensione sempre più tormentata. Finché la guerra finisce e una nuova possibilità si offre alla protagonista e ai suoi affetti.
La mia opinione…
Ogni volta che ho modo di leggere racconti come questo, mi emoziono sinceramente. È come entrare a far parte della vita di qualcuno e condividerne i ricordi. Attraverso le esperienze dei protagonisti, si possono poi rivivere le pagine di un passato comune, in modo autentico e personale.
Lo stile. Il racconto ha l’aspetto di una raccolta di memorie, pensieri e ricordi. I momenti salienti della vita di Viera, quelli più dolorosi e quelli che hanno impresso una svolta alla sua vicenda, sono narrati in modo asciutto, riportando ciò che è essenziale, e tralasciando invece tutto ciò che potrebbe essere accessorio, come lunghe descrizioni di luoghi o personaggi.
L’ambientazione. Muta spesso e rapidamente. Seguiamo Viera, nel suo viaggio alla ricerca di un rifugio, nella neve, nel freddo, attraverso la Romagna. Ma i luoghi sono tutti di passaggio e rappresentano un’avventura sempre nuova, la parentesi di un momento: la camera a Riolo Terme, la casa del contadino a Borgo Rivola e ancora grotte, cantine umide, e rifugi per profughi e feriti.
I personaggi. La protagonista è il personaggio che appare meglio delineato. Viera è una donna, si dice all’inizio del racconto, che ha a cuore la trasmissione della sua esperienza, che pensa che la sua testimonianza debba essere diffusa e condivisa, e che sembra vivere nel passato che rievoca. Un personaggio a suo agio nei ricordi di un tempo andato, che è stato difficile, ma con il quale non ha mai perso il contatto.
Perché leggere questo libro…
Se pensate che i ricordi siano piccoli tesori da custodire e condividere questo è il libro per voi.
Se amate quelle storie nelle quali si perde tutto, ma dopo il vuoto si scoprono le nuove possibilità e gioie della vita questo è il libro per voi.
È un libro che ci può aiutare a capire meglio le cose e le persone, e come certa “severità” nasca dalle ristrettezze vissute, dalla necessità di vivere accontentandosi di poco.
Post by Sara P.