Oggi, nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura, vi parlo di un romanzo giallo che mi è piaciuto tanto: “Una ficcanaso in meno” di Kristen Perrin pubblicato in Italia da Piemme.
Come sempre comincio con il raccontarvi qualcosa della trama…
Campagna inglese, 1965. La giovane Frances Adams sta passando ore felici a una fiera di paese con le sue due migliori amiche. La serata, però, prende una piega decisamente inaspettata quando una cartomante le legge il futuro: a quanto pare, è scritto nel destino di Frances che morirà assassinata. Da quella funesta predizione Frances inizia a vivere nel sospetto, architettando strategie di ogni tipo per non farsi ammazzare da nessuno.. Passano i decenni, e proprio quando Frances comincia a rilassarsi… ecco che la profezia si avvera. Qualcuno si è preso davvero la briga di ammazzarla! Nel frattempo, Annie Adams, giovane scrittrice in erba, è stata convocata nella vasta tenuta di campagna della ricca e stravagante prozia Frances. Ma quando Annie arriva nel pittoresco paese di Castle Knoll, Frances è già morta. Annie è determinata a catturare l’assassino e, grazie all’abitudine di Frances di rimestare nelle vite degli altri a caccia di segreti e bugie, scopre che in paese di persone con un movente ce ne sono un bel po’…
La mia opinione
Nella tranquilla campagna inglese si nascondono oscuri segreti e un astuto assassino.
Semplice, ma per niente scontato.
Cioè questo giallo dal sapore classico, gioca su un evergreen del genere:
il piccolo villaggio, tranquillo e rassicurante, all’apparenza.
Ma dove rivalità, vecchi dissapori, e colpe taciute a tutti (quasi), muovono le acque sotto la superficie.
E le agitano con una forza tale che alla fine una donna viene assassinata.
“Be’, se la televisione ci ha insegnato qualcosa, è che il tasso di omicidi nei piccoli paesi è assurdamente alto. Perciò sarà meglio che mi tenga pronta”
Una dinamica comune a serie TV e libri, che l’autrice rielabora in modo originale, arricchendola di una serie di altri elementi veramente molto interessanti.
A partire dalla struttura del racconto.
L’intreccio si svolge lungo una doppia linea narrativa e temporale.
Da un lato ci sono le pagine del diario di Frances: dalla predizione del suo omicidio, al complicarsi dei rapporti con le amiche di sempre, e all’ incontro con il futuro marito.
Dall’altro c’è l’indagine di Annie, pronipote della donna, che deve risolvere il mistero dell’omicidio di Frances.
Per senso di giustizia e…per una succulenta eredità.
Perché Frances come clausola per l’accesso al patrimonio ha organizzato una caccia al suo assassino. Chi fra Annie e Saxon (altro potenziale erede) lo scoprirà per primo avrà il denaro.
Questo genere di trama permette all’ autrice di costruire un racconto in cui l’indagine si può condurre su più livelli.
Sia Frances che Annie sono a caccia dell’ identità dello stesso killer.
Frances negli anni che precedono la sua morte, per sfuggire alla predizione. E lo fa scavando nei segreti altrui e tenendone un registro.
Annie, a crimine ormai commesso, studiando gli indizi da lei stessa scoperti, e interpretando i registri di Frances.
In questo continuo saltare fra passato e presente, il tono del racconto varia spesso. Più ironico e leggero quello delle indagini di Annie, più cupo e inquietante quello delle esperienze di Frances.
I personaggi delle due protagoniste sono molto ben costruiti.
Annie è un po’ sbadata e impressionabile e vorrebbe fare la scrittrice di gialli.
Frances nel passato è bella, intelligente e determinata; nella vecchiaia, a detta dei suoi concittadini, paranoica e ficcanaso.
I personaggi secondari attorno a loro, aggiungono personalità alla storia, grazie a una caratterizzazione vivida e originale.
Ci sono le figure complesse di Rose ed Emily, amiche di gioventù di Frances.
Mentre un detective affascinante, un agente immobiliare belloccio e un po’ scontato, un ambiguo potenziale erede, e un’amica eccentrica fanno parte del gruppo stranamente assortito con cui Annie deve interagire per risolvere il caso.
La prosa dell’autrice poi è perfetta nell’esprimere le diverse sfumature della storia. Senza essere mai eccessivamente carica, accompagna gradevolmente il lettore nel cambio di scenario. Pagina dopo pagina.
Insomma a me è piaciuto tantissimo e vi consiglio proprio di leggerlo!
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Post by Sara P.