“Un tranquillo weekend di omicidi” di D. McDorman

15 Giu 2024 | cozy mystery, Gialli e Thriller

Oggi nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura vi parlo di un romanzo giallo decisamente fuori dagli schemi:
“Un tranquillo weekend di omicidi” di Dann McDorman pubblicato da Piemme.

Come sempre cominciamo dalla trama👇

Un esclusivo club di caccia isolato da una tempesta senza precedenti. Un gruppo di ricchi sconosciuti con troppi segreti. Tutti sono sospetti al West Heart Club nessuno escluso. Cosa c’è di meglio di un giallo ben fatto, originale ma dal sapore classico, alla Agatha Christie, per intenderci? Un giallo con al centro un posto suggestivo – metti, un esclusivo club di caccia nei boschi dell’Upstate New York, a cui sono ammessi solo i membri di poche, ricchissime famiglie che si riuniscono per cacciare orsi e cervi, bere Martini e seppellire i loro sporchi segreti. Un giallo in cui, naturalmente, non può mancare un detective, uno di quelli vecchio stampo con la sigaretta tra le dita e l’aria più che vissuta, capitato lì per caso, invitato da uno dei soci. Un ospite un po’ troppo ficcanaso… E poi, la ciliegina sulla torta: il morto. Magari il cadavere di una bella signora, una delle mogli, rinvenuto sulla riva del lago pieno di pesci e canoe di lusso. Una signora che, nel gruppetto di amici del club, di nemici ne aveva parecchi. A questo punto basta aggiungere una terribile tempesta che blocca tutti quanti lassù, senza via d’uscita, e il gioco è fatto…

La mia opinione

“È questo, rimuginate, uno dei conforti della letteratura gialla: un praticante capace deve rispettare la regola di rendere la verità – per quanto abilmente camuffata dalle menzogne – accessibile a tutti.”

“Un tranquillo weekend di omicidi” è un romanzo giallo che mette insieme gli elementi più classici del genere, ma lo fa – sin dalle prime pagine – seguendo una strada tutta sua.

Ci sono un numero limitato di personaggi – sospettati- che appartengono all’alta società.
Ricchi, influenti, alcuni arroganti, altri prigionieri del loro ruolo e della loro posizione. Uomini e donne che sembrano quasi costretti a riunirsi in un isolato club di caccia per una questione di immagine e tradizione.
E hanno tutti una cosa in comune. Sono pieni di segreti. Già dalle battute iniziali è evidente che rancori, rivalità, tradimenti li legano in una rete pericolosa.

E poi c’è il detective Adam McAnnis.
Arriva al circolo, in modo apparentemente casuale, invitato dal rampollo di una delle famiglie proprietarie del club.
Ma le cose non sono come sembrano. Lo scoprirete.
McAnnis corrisponde all’identikit perfetto dell’investigatore privato. Sigarette, qualche sbornia, donne. Provoca chi ha davanti per carpire informazioni e studiare i comportamenti.
A volte sente il peso della sua continua caccia al tradimento altrui, e qualche rimorso di coscienza per questo costante impadronirsi dei segreti altrui per esporli sulla pubblica piazza.

Ma l’aspetto che rende questo libro “diverso” e che ho più apprezzato è un altro. Anche se – ci tengo a dire-  i “cliché” del genere sono rielaborati nel libro di McDorman in modo stuzzicante-.

È la struttura narrativa a fare la differenza.
Nei capitoli si alternano la terza persona e la prima.
Quindi sentirete il racconto di un narratore esterno -l’autore stesso- , e vedrete le situazioni con gli occhi di McAnnis entrando nella sua testa, nei momenti in cui lui è la voce narrante.
Ma non c’è solo questo.
Spesso l’autore si rivolge al lettore e fa incursione nel racconto introducendo riflessioni sue proprie.
Considerazioni e informazioni sul romanzo giallo in generale, e citazioni di caratteristiche e protagonisti dei classici del genere.

Queste divagazioni dell’autore prendono spunto da un un personaggio, una direzione che la trama sta prendendo, una battuta. E si insinuano nella mente del lettore come fossero un suggerimento, ma si tratta spesso di una falsa pista.
Devo dire che ho trovato questa scelta narrativa singolare e intrigante.
Si ha l’impressione che ci sia una voce fuori campo che interrompe la pellicola per intervenire.
È un effetto quasi cinematografico, una strana versione stampata di Hitchcock.

A me questo libro è piaciuto molto.
Ho apprezzato tanto lo sviluppo della trama che, se isolato dal resto, resta ben costruito, con un colpo di scena ben piazzato, e un finale sopra le righe, dunque perfettamente in linea con il resto del testo.
Le pagine dedicate al genere giallo, poi, sono ricche di curiosità e informazioni che ho trovato utili e interessanti.

Perciò, se siete amanti del genere, vi consiglio proprio di leggerlo.

L’autore

Dann McDorman è un produttore di grande successo, che ha lavorato come reporter e saggista. Vive a Brooklyn con la moglie e i due figli.

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Ringrazio la Ce per la copia

Post by Sara P.

 

 

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