Jane Austen

13 Mag 2020 | Libri e dintorni

Quando si parla di letture o letteratura al femminile, non si può fare a meno di citare lei, Jane Austen, una delle signore della letteratura inglese.

Chi di noi non hai mai letto una delle sue opere? E che ne abbiate letta una o più d’una certamente avrete avuto l’impressione di trovarvi davanti ad  lettura di conforto, cioè ad uno di quei rari libri che vi trasmettono buone vibrazioni, sempre e comunque. Cioè quando volete leggere qualcosa di “semplice” ma intelligente, di romantico ma non melenso, il pensiero va immediatamente a lei. Le sue storie moderatamente passionali ed il lieto  fine  sofferto quel che basta  vi fanno ritornare in pace con il mondo.

Ma come è stata la vita di una delle scrittrici più amate di sempre?

Jane Austen nacque a Steventon, nello Hampshire il 16 dicembre del 1775, come settima figlia del reverendo George Austen e Cassandra Leigh. La ragazzina crebbe in ambiente molto creativo e stimolante in cui i piccoli Austen si dedicavano alla lettura ed a mettere in scena piccole piece teatrali da loro scritte o arrangiate.

Quello che non tutti sanno però è che non solo Jane fu una grande lettrice ed una scrittrice straordinaria, ma fu un’autrice con un talento assolutamente precoce. Esiste tutta una serie di opere giovanili, Juvenilia appunto, che furono raccolte e preparate per la stampa solo nel 1953 e  pubblicate nel ’54. Sono una versione a stampa di certi quaderni scritti a mano  dell’autrice, quando era ancora una ragazzina.

Frederic &Elfrida e Jack & Alice, i due primi racconti, furono scritti da Jane che aveva solo 12 anni.

Il secondo quaderno Love & friendship lo scrisse che aveva forse 15 anni ed il tanto ironico Lady Susan venne alla luce forse tra il 1793 ed il 1794.

Queste opere, per quanto scritte in giovane età hanno un carattere tutto loro. Sono  bizzarre ed insolite rispetto a quelli che diventeranno i grandi classici dell’autrice, e brillano di una luce tutta loro, diversa. Sono opere pungenti e beffarde, a volte espongono al ridicolo i personaggi, che spesso somigliano più a caricature che non a figure reali. Ma perchè? Perchè Jane allora era ancora  molto giovane. Aveva già un’immaginazione straordinaria un senso dell’osservazione, un’attenzione al dettaglio non comuni per la sua età, ma l’ironia ancora non era un campo in cui fosse in grado di  muoversi sicura. Nei primi due quaderni, si percepisce il potenziale, ma l’autrice è ancora acerba; in Lady Susan invece il miracolo s’è compiuto e l’astuta macchinatrice, protagonista della storia ha ormai assunto una  dimensione più credibile. Certo non è matura negli impeti dell’animo come altri personaggi di Jane , ma in fondo Lady Susan è un’opera che ha una sua autonomia, una storia compiuta. E se amate Jane Austen, Lady Susan è un romanzo da leggere, breve, ma intrigante, con una protagonista  negativa, ma divertente, che costruisce una trama paradossale senza mai diventarne vittima. Cioè insolito!

Quindi mentre Jane cresceva, maturava anche la sua scrittura, e le sue opere cominciarono a  brillare di un’intelligenza nuova. La giovane autrice maturò  fino a diventare quell’affascinante donna ironica e lucida che, come narratrice silenziosa, racconta le storie degli altri, senza giudizi caustici od aspre critiche. Ma quali esperienze arricchirono il suo repertorio di storie, personaggi e sentimenti? Forse la sempre nuova scoperta di nuovi intriganti scenari? In realtà no. Jane visse una vita molto semplice. Era una donna colta, questo certamente. Insieme alla sorella Cassandra , che amava molto, studiò a Oxford ed a Southampton. Poi frequentò la Abbey School a Reading. Ma non fu né un’avventuriera né una giovane donna travolta dal vortice della mondanità; fu piuttosto nella sua semplice esistenza  una creatura di rara lucidità ed intelligenza.

Se pensate a quel famoso disegno in cui fu ritratta dalla sorella Cassandra (ora alla National Portrait Gallery di Londra) immaginerete una ragazza come tante: una giovane non particolarmente bella con dei riccioli scuri che le sporgono dalla cuffietta , una bella fronte ampia ed occhi non particolarmente grandi;  una tipica zitellina di campagna o di provincia, che non troppo appariscente, si rassegna al suo destino. Sappiamo infatti, che nel 1795 Jane iniziò a frequentare Tom Lefroy , parente di alcuni vicini di Steventon, ma la famiglia Lefroy osteggiò il matrimonio, non ritenendola all’altezza: Jane era la figlia di un pastore e non aveva una dote tanto succulenta da attirare buoni pretendenti.

Eppure le sue storie non sono racconti di una donna che vive la vita degli altri con rimpianti e malinconia. I personaggi che nel corso del tempo creò, arricchirono la sua vita e restarono i suoi compagni di sempre.

La descriveva bene in questo senso il fratello Henry, che in un ritratto biografico aggiunto alla prima edizione di Northanger Abbey ricordava la sorella così: “Se c’è al mondo chi ritiene che un temperamento perfettamente sereno non possa conciliarsi con una fervida fantasia e un’autentica passione per l’arguzia, sarebbe smentito per sempre da tutti coloro che hanno avuto il piacere di conoscere l’autrice di queste opere”.

Certo, noi questa fortuna non l’abbiamo avuta, però abbiamo potuto conoscere Jane attraverso  i suoi personaggi delle sue opere, quelle più famose e quelle meno note.

Ma ritorniamo alla vicende della nostra eroina. Alcuni anni dopo il matrimonio sfumato, nel 1800, la famiglia Austen si trasferì a Bath, dove poco tempo il reverendo Austen morì. Spinte anche dalla necessità Jane insieme alla sorella ed alla mamma si trasferirono inizialmente a Southampton e poi a Chawton, nell’Hampshire, dove furono ospiti di uno dei fratelli della scrittrice.

Fu proprio qui che Jane pubblicò sotto pseudonimo alcuni dei suoi romanzi  più famosi: Ragione e sentimento, Orgoglio e pregiudizio, Mansfield Park ed Emma per ultimo nel 1815.

La stesura definitiva di Orgoglio e Pregiudizio aveva richiesto un grande impegno ed un lungo processo di revsione. L’opera, che nella prima stesura aveva il titolo di Prime Impressioni, era già completa nel 1797, ma non sì trovò un editore pronto a pubblicarla. Così, solo dopo un attento lavoro di revisione si arrivò alla pubblicazione nel 1813, due anni dopo la stampa di Ragione e Sentimento e proprio mentre Jane era ospite dal fratello. Come a dire, che nonostante il talento evidente, le cose non furono semplici, almeno non sempre e non subito.

Nonostante ciò, incredibile per noi, ma fattibile per Jane , l’autrice pubblicò alcune pietre miliari della letteratura di sempre in soli 4-5 anni, a partire dal 1811. Così in pochi anni creò un mondo su cui il sole non sarebbe mai più tramontato: un universo affascinante fatto di mamme invadenti e chiacchierone, ragazze avvedute o passionali, uomini fedeli o cacciatori di dote, ricche donne arroganti e spocchiose. Un mondo in cui prendevano vita tutte quelle piccole manie che nella sua breve vita aveva osservato acuta ed ironica, ma senza diventare mai una lingua, meglio una penna maligna o malevola.

Quindi forse Jane ci piace per questo, perchè non è mai banale o sciocca o superficiale, ma dipinge per noi dei caratteri definiti sempre con grazia e garbata ironia.

Jane Austen morì a Winchester, dove era stata condotta dalla sorella per ricevere cure adeguate nel 1817. Era già gravemente malata da un anno. Non vide mai stampati Persuasione e l’abbazia di Northanger che furono pubblicati postumi nel 1818.

I suoi personaggi vivono ancora.

CURIOSITA’:

I LUOGHI . Uno dei luoghi da visitare se volete entrare in contatto con il mondo di Jane Austen è il  Chawton Cottage. La casetta fu un dono da parte del fratello di Jane, Edward Austen Knight, a lei,sua madre e alla sorella Cassandra perchè potessero avere una loro residenza autonoma. Effettivamente Jane vi trascorse diversi anni, dal  1809 al  1817, anno in cui per motivi di salute la abbandonò per trasferirsi  a Winchester, dove  morì nel luglio dello stesso anno.  Sua madre e sua sorella, Cassandra, continuarono a vivere in casa fino alla loro morte. Dopo la morte di Cassandra per la casa iniziò una fase di declino ed abbandono che si concluse solo dopo la seconda guerra mondiale, quando un gruppo di appassionati la recuperò trasformandola nel Jane Austen’s House Museum. Cito questo come uno dei luoghi più importanti per gli amanti di Jane Austen, primo perchè il recupero della casa dimostra che grande passione possano far nascere i suoi scritti in chi inizia a conoscerli; secondo, perchè il cottage è legato ad una parte importante della sua produzione letteraria. A Chawton Cottage forse Jane rivide le bozze di Ragione e Sentimento, Orgoglio e pregiudizio e Northanger Abbey, che erano già scritti ; e nel piccolo cottage  scrisse Mansfield Park , Emma e Persuasione .

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