Oggi dedichiamo un post alla recensione di “Agatha Raisin. La quiche letale” di M.C. Beaton.
La trama
Prima avventura per l’incontenibile Agatha Raisin.
La protagonista Agatha, ormai cinquantenne abbandona Londra, il suo ufficio e la sua attività di pubbliche relazioni. Si trasferisce a Carsely nei Cotswolds decisa a cambiare vita e convinta di ricevere dal cambiamento bellezza, pace e sicurezza.
“I Cotswolds sono, questo è certo, una delle poche bellezze artificiali del mondo: villaggi pittoreschi di case in pietra dorata, giardini graziosi, viottoli tortuosi affogati nel verde e chiese antiche.”
Eppure l’euforia iniziale presto comincia a scemare, perché nel nuovo villaggio la protagonista fa fatica ad integrarsi. La gente non la respinge, ma non mostra la minima curiosità o attenzione alla sua presenza.
“E i locali l’avevano accolta nel solito modo bizzarro, con una socievolezza che però non faceva passi avanti. Agatha avrebbe potuto sopportare l’ostilità ed il sospetto, ma non questo benvenuto cordiale che in qualche modo continuava a tenerla alla larga.”
Ma Agatha ha tutta l’intenzione di farsi notare e presto crede di aver trovato una soluzione ai suoi problemi. In un negozietto del villaggio viene attratta da un manifesto che annuncia un “grande concorso di quiche” e si convince che una bella vittoria in una competizione locale potrebbe “costringere” i locali ad accorgersi di lei. È decisa a partecipare e a vincere, ma a modo suo…cioè barando!
Invita a cena in un ristorante costoso e pretenzioso il giudice di gara, Mr. Cummings-Browne, e sua moglie Vera, per garantirsi un occhio di riguardo, e presenta una quiche al concorso, comprata in una nota Quicherie di Londra.
Ed effettivamente dal giorno della competizione in poi, Agatha avrà tutti gli occhi dei locali puntati su di sé. Sfortunatamente per lei, non sarà la vittoria a regalarle la tanto bramata notorietà in paese, ma la morte del giudice di gara, avvelenato proprio dalla quiche di Agatha.
Che fare allora? Risolvere il mistero della quiche letale è l’unica cosa che Agatha può tentare per riabilitarsi agli occhi dei concittadini.
La recensione.
Le avventure di Agatha Raisin sono irresistibili. Ed è indiscusso che i libri di M.C.Beaton (Marion Chesney) siano -come tanti prima di me hanno detto- un delizioso cocktail di humour e ferocia. E va detto che tanta parte del successo delle storie è dovuto alla protagonista, una figura assolutamente riuscita: una cinquantenne aggressiva ed eccentrica, che fra sfuriate e brillanti intuizioni permette all’autrice di mantenere sempre vivace il ritmo del racconto.
L’intreccio. Le storie, nelle avventure di Agatha Raisin, sono sempre piuttosto lineari. Più o meno casualmente, la protagonista si imbatte in indizi ed informazioni che sul momento non è in grado di interpretare, ma poi prende coscienza del significato di ciascuno di essi, immergendosi nell’indagine ed accompagnando anche il lettore, in modo spassoso, nella risoluzione del caso. Insomma trame da giallo classico, che non tramontano mai, e che non sfiniscono il lettore con continui richiami o flashback. Semplice, intelligente, perfino rilassante!
Il linguaggio. Semplice, ma curato, e soprattutto non sovraccarico di dettagli e descrizioni. Uno stile perfetto per il tipo di storia, che lascia fluire i fatti e scandisce i momenti, con chiarezza ma senza divagare. Tanta parte è dedicata ai dialoghi, vivaci e assolutamente credibili.
L’ambientazione. Da un lato avete questa immagine deliziosa della campagna inglese, con i graziosi cottage, i giardini che “splendevano di fiori di ciliegio, di forsizie e giunchiglie”, cioè pura bellezza, raccontata con tutti i suoi colori netti e vividi; dall’altro le cupe ombre del crimine 😉
“Dunque ci sono dei vermi, in questa mela lucida ed invitante […]. La bellezza non necessariamente attira belle persone”.
E questo contrasto è sicuramente affascinante…i torbidi riaffiorano, scene di tensione prendono forma, e momenti di suspense si affacciano al racconto; sempre, però, sullo sfondo di uno scenario incantevole, ma solo apparentemente rassicurante.
I personaggi. Li adoro tutti: dalla signora Bloxby, la moglie del pastore, con i suoi modi squisiti, a Bill Wong , il giovane poliziotto.
Tuttavia, i “cattivi” delle avventure di Agatha Raisin hanno sempre qualcosa in più. Sono subdoli, vendicativi, macchinatori e pericolosi…e non si tratta solo dell’assassino! C’è una ricca platea di viscidi soggetti a popolare questi libri: la spigolosa Signora Barr, gli orribili Boogle, per citare solo alcuni di quelli presenti in questa avventura.
E poi c’è la protagonista, Agatha Raisin, una donna dal passato difficile, che ha reagito ed è divenuta ambiziosa, aggressiva, competente finché il lavoro è diventato la sua vita. Agatha è rude, brusca, con due occhietti feroci da orso e si infuria con estrema facilità, ma anche lei ha spesso paura e si intenerisce di fronte ai gesti di gentilezza.
“Agatha si sentì debole e infantile di fronte alla bontà semplice e spontanea che vedeva negli occhi della signora Bloxby, e di nuovo fu invasa dal desiderio di compiacerla.”
Insomma un’irresistibile cinquantenne in balia di violenti sbalzi d’umore, che ringhia (quasi) a chiunque…
MERAVIGLIOSA !!!
Quindi…Consigliatissimo a tutti gli amanti del cozy mystery.
Post by Sara P.
Autore:M.C.Beaton
Genere: giallo/cozy mystery
Copertina flessibile:235 pag
Editore: TEA
Lettore: Per gli amanti dei gialli con investigatori eccentrici
FORMATO CARTACEO