Oggi dedichiamo un post a “Omicidio all’inglese” di Verity Bright edito da Vintage Editore.
La trama
Siamo negli anni ’20 e Eleanor Swift, dopo aver trascorso gli ultimi anni a viaggiare in giro per il mondo, rientra a Chipstone. Mentre era in viaggio l’ha raggiunta la notizia della morte di suo zio Lord Henley e dell’eredità impegnativa che le è stata affidata: la tenuta di Henley Hall. Così, non poco spiazzata, la giovane Lady si affretta a raggiungere l’enorme residenza. Quando arriva a destinazione ha l’impressione che solo qualche ricordo lontano e doloroso la leghi ancora al luogo ed è perciò intenzionata a ripartire al più presto.
Un tragico evento, però, è destinato a cambiare i piani dell’irrequieta Lady. Insieme a Gladstone, il vecchio bulldog di suo zio, Eleanor si avventura in una “insolita” passeggiata serale. E fra lampi, pioggia battente e oscurità che avanza assiste ad un delitto. La giovane Lady crede di aver visto un omicidio, ma ogni traccia del crimine commesso presto svanisce e la polizia non è pronta a credere al racconto della nuova venuta, eccentrica ed esuberante. Solo la servitù di Henley Hall, pare stranamente disposta ad assecondare la curiosità della giovane padrona. E così fra piccole astuzie e sotterfugi, inizia per Eleanor un’avvincente indagine, che riaccenderà vecchie emozioni e cambierà la sua vita…
La mia opinione.
Comincio col dire che questo libro mi è piaciuto veramente tanto. Nel racconto, la successione degli eventi ha un ritmo vivace e costante e i personaggi sono adorabili: la giovane Lady protagonista della storia è una figura affascinante e il vecchio maggiordomo Clifford, una fonte inesauribile di divertenti scoperte. Ma procediamo con ordine…
Lo stile. “Omicidio all’Inglese” di Verity Bright (pseudonimo), riprende in modo originale e divertente gli elementi classici del giallo all’inglese, del cozy mystery dai toni garbati, ironico e brillante. La penna di Verity Bright rende la storia appassionante e coinvolgente e dipinge scene e personaggi in modo così gradevole e vivace, che spesso non potrete trattenervi dal sorridere. Insomma l’equilibrio fra gli elementi e le situazioni strettamente necessarie alla trama del giallo, e il ritratto dei personaggi o le parti descrittive è perfetto, e il libro risulta ben costruito.
I personaggi. Ovviamente la protagonista è la stella più brillante. Una giovane donna, risoluta e sicura di sé, intelligente e coraggiosa, che però ha le sue debolezze. E i sentimenti che tenta di soffocare, ma che spesso riaffiorano, la rendono straordinariamente credibile, allontanando da lei l’immagine di una figura stereotipata. E poi ho adorato questa idea della giovane donna insofferente delle convenzioni, che ha viaggiato per il mondo, che ha vissuto avventure selvagge e che ha imparato a cavarsela da sola, mettendo al lavoro la sua mente brillante e niente più.
“viaggiando tanto, aveva visitato luoghi e sperimentato cose che poche donne della sua età avrebbero voluto o avrebbero mai potuto fare.”
Il maggiordomo Clifford è il valore aggiunto al delizioso gruppetto di figure che appaiono nella storia.
Impassibile, spocchioso. Una figura che emerge silenziosa dagli angoli nascosti della casa, pronta a far trasalire la giovane Lady e a condividere con lei pillole di una conoscenza incredibile e bizzarra.
“dobbiamo affrontare l’argomento della vostra espressività, Clifford. Come le vostre espressioni facciali, in realtà ne avete solo due: imperscrutabile o di disapprovazione”
Nozioni di ogni tipo escono spontanee dalla bocca di Clifford, e con la stessa naturalezza delle istruzioni necessarie per servire un tè. Insomma, che ci sia da organizzare i pasti, o un’irruzione in una proprietà privata, troverete il maggiordomo sempre perfettamente all’altezza della situazione, e impeccabile e straordinariamente imperturbabile.
E così il talento per la logica di Clifford e il talento per l’inaspettato di Lady Swift, si compongono in una coppia investigativa straordinaria.
E poi c’è il cane, Gladstone, il vecchio bulldog. Rigido, pigro, irrimediabilmente attratto dal cibo cucinato a Henley Hall. È il primo amico di Lady Eleanor e una creatura piena di personalità a modo suo, simpatico e goffo.
L’ambientazione. Irresistibile. Parliamo dell’Inghilterra degli anni ’20. Il periodo e i luoghi sono ritratti con grande abilità dall’ autrice. Servono a creare l’atmosfera giusta all’avventura. Si va dalla bellissima tenuta di Henley Hall
“vasta villa di pietra color crema. Separate da tre file di finestre ad arco, le torri perforavano il cielo grigio […]. Intorno alla Hall si stendevano duecento acri di giardino”
ai paesini circostanti, dove poche botteghe e affaccendati commercianti si muovono in una lenta e tranquilla routine.
Potrete sorseggiare un tè in una sala dalla ricca mobilia in stile…
“li guidò verso una piccola area rialzata all’estremità dell’edificio. Un corrimano lucidissimo li condusse su per i cinque gradini fino a un ampio tavolo rettangolare, fiancheggiato da sedie color crema con lo schienale a bottoni”
…o lanciarvi in una corsa in moto lungo le fangose strade di campagna.
E poi ci sono i luoghi del mistero: le incursioni nella pericolosa cava; le visite alla fattoria di Cartwright, un personaggio ambiguo e all’apparenza temibile.
Perché leggere questo libro.
Se amate un certo tipo di lettura lo adorerete.
È un giallo intrigante, appassionante, ma allo stesso tempo rilassante. Uno di quei libri che vi strega, con il racconto di un mistero, ma non crea inquietudine o tensione.
“Omicidio all’Inglese” di Verity Bright è un libro che intrattiene grazie a personaggi irresistibili e bizzarri, e che vi regala l’emozione della risoluzione di un caso.
Mai scontato, mai banale.
Post by Sara P