Oggi parliamo di “Il Banchiere assassinato. Le inchieste del Commissario De Vincenzi ” di Augusto de Angelis edito da Le Mezzelane Casa Editrice.
Il libro, un romanzo giallo scritto nel 1935, è un vero gioiello.
La trama
Siamo a Milano in una notte fredda e avvolta da una nebbia insidiosa. Il Commissario De Vincenzi è chiuso nel suo ufficio per il turno di notte, quando riceve la visita di un vecchio compagno di scuola, Giannetto Aurigi. L’uomo è agitato, inquieto, nervoso e De Vincenzi è sinceramente stupito dalla sua apparizione. Pochi minuti più tardi, però, il telefono dell’ufficio squilla. C’è stato un assassinio proprio nell’appartamento di Aurigi e lui sembra il principale indiziato. L’uomo ucciso è infatti un banchiere, al quale Aurigi doveva una grossa somma di denaro.
Eppure, anche se il caso sembra già risolto, nella mente di De Vincenzi i conti non tornano.
Lui è pronto a sfidare le convenzioni e il pensare comune per scoprire la verità.
La mia opinione
Comincio con il dire che io sono semplicemente entusiasta di questo libro!
Non avevo letto mai nulla di questo autore, e non avevo idea, perciò, di quale meraviglia potesse essere questo giallo. Non ha niente, assolutamente niente, da invidiare a un giallo di qualche super autore straniero contemporaneo di De Angelis.
Ma procediamo con ordine
I personaggi. De Vincenzi è un giovane commissario a capo della squadra mobile di Milano. È un poliziotto tutto particolare, e tanti non riescono nemmeno a capire perché sia diventato commissario di pubblica sicurezza. È uno che nasconde i libri sotto le scartoffie che ricoprono la scrivania, è un poeta a modo suo, un appassionato di Freud, Lawrence, Platone. Ma soprattutto è costantemente alla ricerca della verità e della chiarezza, e i tortuosi labirinti della mente umana lo appassionano.
“La vita è molto più semplice e molto più complessa nello stesso tempo. Però, vedi, c’è sempre un mistero, che mi appassiona, tragico, fondo…Il mistero della mente umana.”
De Vincenzi è ironico, lucido, e non si accontenta di soluzioni facili, cerca le risposte vere a ogni interrogativo
“Perché sarebbe la prima volta che un delinquente avrebbe messo in opera tutte le proprie doti di intelligenza e di astuzia, per rendere assolutamente inequivocabile la propria colpevolezza.”
Collega di De Vincenzi è Maccari, un commissario più anziano, vicino alla pensione, che di morti ne ha già visti abbastanza e preferirebbe rimanere ai margini dell’indagine. Maccari è un uomo mite, placido, che guarda De Vincenzi con affetto e ammirazione, quasi con tenerezza, perché quel giovanotto potrebbe essere suo figlio.
E poi c’è il principale indiziato, Aurigi, uno che non ha mai pensato a costruirsi regole di una ferrea moralità, che ha vizi in quantità, indebitato, dedito al gioco, superficiale, ma non così spregiudicato da uccidere, forse.
Accanto a loro si muovono personaggi di estrazione sociale diversa, pronti a esercitare il loro potere e il loro ascendente per barricarsi nel loro spazio, inaccessibile agli altri.
L’ambientazione. Milano Anni ’30. Un periodo che a me piace veramente molto: con gli uomini in frac, le macchine d’epoca, e i cappelli a cilindro…
Gli spazi in cui gli eventi si susseguono sono molto ben descritti, e ai tratti oggettivi dei luoghi, l’autore aggiunge quella sfumatura psicologica e personale che crea grande atmosfera.
“Una nebbia vaporosa, più fitta man mano che saliva, sembrava si alzasse dal Parco verso il cielo. E il cielo non lo si vedeva neppure, se non sotto la specie di altra nebbia più grigia, più spessa, più fonda”
E poi c’è la percezione di ciò che è losco, viscido, che rende irrequieti i personaggi e anima gli ambienti, persino il buio.
Lo stile. Mi ha rapito. Una scrittura meravigliosa che mi ha catturato dall’inizio alla fine. Come se gli anni passati dalla stesura del libro a oggi avessero “invecchiato” il romanzo, nel senso di avergli donato una patina d’antico che è un valore aggiunto . Una scrittura “anticata” ma non “antiquata”, che dà un carattere tutto suo alla storia. E poi la bella prosa é sempre un piacere.
Perché leggere questo libro
Se amate i gialli, non potete perdervi questo libro.
È veramente una bella lettura. Un romanzo giallo che sicuramente vi stupirà per l’intelligenza dell’intreccio, per il suo protagonista, indimenticabile e straordinario, per il tuffo nel passato che ogni pagina regala.
Ringrazio la CE per la copia in omaggio
Post by Sara