Oggi nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura, vi parlo di un libricino che è un vero gioiellino:
Nudi e crudi di Alan Bennet (trad. G. Arborio Mella e C.V. Letizia), pubblicato da Adelphi.
E come sempre cominciamo dalla trama…
La storia è piuttosto originale e la situazione insolita in cui si trovano i protagonisti permette all’ autore di innescare una serie di eventi surreali.
Mi spiego meglio 👇
Un avvocato londinese e sua moglie, Mr. e Mrs. Ransome, tornando dal teatro, trovano la loro casa completamente svaligiata.
Un evento drammatico e scioccante, direte. E siamo d’accordo, ma non finisce qui. Perché la casa è stata letteralmente smontata, privata di ogni suo pezzo: spariscono persino la moquette, il rotolo della carta igienica, le poltrone e il letto.
Non può trattarsi di un semplice furto, dunque. I protagonisti, perciò si interrogano, ciascuno a modo suo, su cosa può essere accaduto. E mentre sono impegnati nel riallestimento di casa loro, fanno una serie di bizzarre scoperte.
Bennet ci racconta tutto questo scrivendo delle pagine dense, nelle quali comicità, ironia, e cinismo si alternano e incastrano alla perfezione.
Parte da un contesto ordinario e forse un po’ dimesso e porta poi alla luce gli aspetti più segreti -e un po’ crudeli- dei suoi personaggi.
Lo fa a cominciare dalla lista delle cose rubate. Alcune rappresentano viziucci tenuti segreti, vanità e piccanti abitudini.
Il rompicapo del furto produce poi una suspense e una serie di colpi di scena comici e strampalati.
E la vicenda assume i tratti di una beffa del destino nella quale lui, pedante e pignolo, non perde occasione per mostrare tutta la sua mancanza di calore umano.…
Lei, grigia e dimessa, fa la scoperta di un nuovo vocabolario emotivo e di sensazioni che prima le erano sconosciute.
Insomma, “Nudi e crudi” è un libricino che ha tutto l’aspetto di una pièce teatrale: caustico, denso, pungente, forse persino crudele. Ma che sa raccontare le piccolezze dei suoi protagonisti avvicinandoli al grottesco quel tanto che serve per mantenerli reali e strappare una risata al lettore.
Una lettura che vi consiglio proprio di fare!
L’autore
Alan Bennett è nato a Leeds, nello Yorkshire, il 9 maggio 1934.
Nel 1959 Alan Bennett debutta al Fringe Festival di Edimburgo con la parodia di un sermone.
Nel 1965 viene ingaggiato dalla BBC come attore.
Nel 1968 mette in scena il primo dei suoi grandi testi, Forty Years On. Nel 1983 scrive il testo di An Englishman Abroad, film per la TV con la regia di John Schlesinger.
Sua è anche la sceneggiatura dell’irresistibile Pranzo Reale (A Private Function, 1985) diretto da Malcolm Mowbray, mentre più recentemente (1995) Nicholas Hytner ha portato sul grande schermo un’altra sua fortunatissima commedia, La pazzia di Re Giorgio (The Madness of George III, 1992), pubblicata da Adelphi nel 1996.
Nel 1992 la BBC ha trasmesso la prima serie dei suoi lavori forse più acclamati, i monologhi di Talking Heads (trad. it. Signore e signori, Adelphi, 2004), interpretati, oltre che da Bennett stesso, da attrici immense quali Maggie Smith, Julie Walters e Patricia Routledge. La seconda serie è andata in onda, con crescente successo, nel 1998 ed è stata pubblicata da Adelphi nel 2016 con il titolo Il gioco del panino.
Tra gli altri suoi libri ricordiamo: Una vita come le altre, L’imbarazzo della scelta, Due storie sporche, e La sovrana lettrice.
I suoi libri sono pubblicati da Adelphi.
Post by Sara P.