Oggi parliamo di “Maria Branwell. La madre delle sorelle Brontë ” di Maddalena De Leo edito da Vintage Editore, un libro molto particolare che mi è piaciuto tantissimo.
La trama
Il libro racconta la vita di Maria Branwell, madre delle celebri sorelle Brontë, come immaginata da Charlotte. Charlotte spinta dalla lettura di alcune lettere di Maria, consegnatele dal padre, decide di reinventare la vita di Maria. E per far rivivere la personalità vivace della donna crea una sorta di diario personale, un resoconto annuale, fittizio, che narra le sue vicende prima in Cornovaglia e poi nello Yorkshire. I sentimenti, le speranze, le aspettative della giovane Maria, scomparsa all’età di 38 anni, prendono forma nella mente e nelle pagine della sua celebre figlia. E Maria, coraggiosa, caparbia, vivace viene strappata all’oblio.
La mia opinione
Ho trovato questo libro avvolgente, un racconto di vita intimo familiare, ed è stato emozionante accompagnare Maria nelle fasi più importanti della sua vita.
Ma consideriamo insieme i dettagli più interessanti di questa lettura.
I personaggi. Maria Branwell è una delle figlie di un agiato mercante di tè e parte di una famiglia molto in vista e stimata a Penzance in Cornovaglia. La fortunata situazione economica in cui vive, fino alla morte del padre, la rende spensierata. E lei, una giovane donna vivace e brillante, si sente libera. E trova nella sua libertà la felicità.
“Le donne di Penzance sono convinte che, alla nostra età, dovremmo darci da fare per trovare marito […]. Io però non la penso così: mi piace vivere, divertirmi, essere ammirata per le mie doti interiori visto che non credo di essere bella. Soprattutto amo decidere da sola senza farmi influenzare da nessuno”
I suoi anni più belli trascorrono allegramente fra balli, serate danzanti, salotti e passeggiate. Quando compie però i suoi 24 anni, si rende conto che il tempo scorre inesorabile, e che la sua vita è rimasta la stessa. Sulle giornate di questa creatura, dolce, gentile, piena di gioia di vivere scende un velo di malinconia. E nasce il desiderio di cambiamento.
L’ambientazione. Il libro è diviso in due parti, proprio in base ai luoghi più importanti della vita di Maria: la Cornovaglia e lo Yorkshire. In entrambi i casi, l’ambientazione viene ricostruita con estrema attenzione dell’autrice, che ha visitato alcuni dei luoghi citati. Ma lo scenario più affascinante è indubbiamente la Cornovaglia. Maria ha un legame talmente profondo con questa bellissima terra, che raccontandola, parla di sè. Della gioia e dell’orgoglio di essere parte di tanta bellezza; dell’essere superstiziosa in una terra incantata in cui ogni angolo sembra celare una magia
“Qui da noi le fate e i giganti sono di casa, ogni collina o isola che si rispetti è da sempre tutelata da un gigante buono che provvede a che tutto, nella nostra penisola, proceda nel migliore dei modi. Le fate e i piccoli Knockers vivono invece fra le rocce, nelle caverne, nelle miniere o nei pozzi […]”;
della sua generosità, che le fa cogliere con sensibilità e intelligenza le difficoltà di vita della gente comune. Insomma, un’ambientazione piena di spunti e suggestioni, che offre una visione tutta al femminile dell’universo familiare inglese del 1800.
Lo stile. Ho trovato l’idea alla base di questo libro geniale. Un’invenzione letteraria notevole che unisce elementi di fantasia a notazioni storiche molto approfondite. Maddalena De Leo ha, infatti, reinventato su basi vere e documentate la vita della mamma delle celebri sorelle Brontë, prendendo ispirazione da un episodio vissuto da Charlotte nel 1850.
Nel febbraio di quell’anno, Charlotte ebbe modo di leggere alcune lettere scritte da sua madre a suo padre durante il loro fidanzamento. E l’autrice ha immaginato che Charlotte, meravigliata e affascinata dalla scoperta della straordinaria vitalità e vivacità della donna, ne abbia ricreato la personalità inventando un diario.
Ma la cosa che più mi ha sorpreso è la freschezza di questo racconto. La storia di Maria, ricostruita da Charlotte, è scritta in prima persona, cosa che introduce subito il lettore in un’atmosfera intima e familiare. La prosa è vivace, piacevolmente leggera e riflette l’amore dell’autrice per le sue creature letterarie, creando al tempo stesso una grande empatia con la meravigliosa protagonista del libro. E nel descrivere i luoghi e gli affetti del cuore di Maria, l’autrice costruisce la sua prosa in modo semplice ma ammaliante. Maddalena De Leo, con la sua bellissima scrittura, fa di Maria un’apparizione magica e indimenticabile.
Perché leggere questo libro
Ci sono tanti ottimi motivi per dedicarsi a questa lettura.
La passione che potete avere per l’epoca, l’800 inglese.
L’opportunità di conoscere l’origine del modo di essere delle Brontë, attraverso la scoperta delle loro radici : gli affetti e i luoghi.
Ma io vi consiglio di leggere questo libro, soprattutto perché è la storia di una donna allegra e solare, che apre al lettore una finestra sulla propria vita in modo generoso e spontaneo. Come il racconto di un’amica che viene condiviso con gentilezza.
Una storia tutta al femminile con una protagonista che vi resterà nel cuore !
Ps: La terza parte del libro è costituita da nove lettere scritte da Maria a suo marito Patrick all’epoca del loro fidanzamento (1812), tradotte per la prima volta in italiano.
Un motivo in più per non perdervi questo libro.
Post by Sara P.