Innanzi tutto voglio dedicare queste mie riflessioni alla mia adorata genitrice ed alla deliziosa zia Veronica.
Ovviamente specifico la dedica per una serie di motivazioni che sono ben lontane da quelle che voi potete immaginare, collegando questo post alla festa delle mamma di oggi.
Mia madre, in particolare, mi ha fatto gentilmente notare che taluni riferimenti alla sua persona hanno a volte una nota forse un po’ critica. Me lo ha fatto notare ogni volta che ho scritto qualcosa che lei ha poi letto. Mi ha chiamato per telefono e mi ha rifilato una serie di dolcissimi improperi che suonavano come orecchiabili filastrocche: in rima e con un tono melodioso. Ma lei si sa sta oltre. Zia Veronica , che essendo più riservata non ha una spiccata inclinazione al vituperio, ha solo infilato una serie di “che palle” come perle preziose nel filo delle consapevolezza.
Sono due donne eccezionali, sicuramente, ma il loro difetto è che sono….Mamme!!!
Vediamo di chiarire il concetto di mamma.
Mamma ai giorni nostri suona un po’ come: lavoratore atipico , flessibile e multitasking che svolge mansioni di tutto fare, con orario flessibile (anzi continuato direi), a titolo gratuito ed a tempo indeterminato (ab Aeterno precisamente).
Ferie non vi vengono mai concesse, qualche volta al limite un permesso di poche ore, ma naturalmente una volta ripreso servizio ad aspettarvi troverete il lavoro arretrato.
Si lavora in team, quindi avete bisogno di gestire relazioni sociali in modo efficiente e professionale. Ad esempio, quando i vostri figli non vi stanno attaccati al collo, se ne avete più di uno, è normale che inizino ad azzuffarsi. Vi vergognerete fino a voler sprofondare in un baratro infinito, ma tranquille è normale e soprattutto questa sarà la vostra occasione per mostrare le vostre capacità in fatto di mediazione. Durante queste zuffe, in principio, avete spolverato tutte le competenze nel campo delle civile convivenza: avete idealmente vestito i panni del giudice di pace, ma inutilmente: dall’apostrofarsi in modo garbato, i vostri figli in un niente sono passati a sputarsi , prendersi a calci e per i capelli. Quando in piena fase 2 (aperta ostilità) scendete in campo in tenuta da veterano, ed in ginocchio e a braccia levate al cielo invocate un aiuto superiore , allora telefona vostra madre. Voi amate vostra madre, ma che cavolo, ha un tempismo! Vi chiederà come stanno i bambini e che stanno facendo e voi penserete “ma che domanda è?”, “Ma non sente le urla strazianti in sottofondo?” e poi perse in un tortuoso labirinto di “Che?”, “non ho sentito” “che hai detto?” e “boh” rimarrete così confuse e felici. Siete troppo impegnate per seguire la conversazione: con una mano tenete il telefono, e con l’altra figlio/figlia più piccola, quindi più gestibile per un fatto di proporzioni.
Allora arriva il suggerimento: vostra mamma inizia il racconto. “Devi sapere che tu e tuo fratello facevate lo stesso, ma io vi lasciavo fare perchè trovaste un vostro equilibrio!”
Ma voi la vostra infanzia ve la ricordate? Io mia madre non la cambierei con nessuno al mondo, ma santo cielo, io non mi ricordo che lasciare correre gli eventi così in maniera provvidenziale e casuale fosse la sua strategia. Io me la ricordo con il cucchiaio di legno a correrci dietro. Ricordo quel povero cristo di mio padre che tornava dal lavoro la sera tardi e sistematicamente aprendo la porta di casa diceva “ma che state a fa’ ? Ve se sente dalla fine della strada”. Ecco se lei citasse questi fatti io mi sentirei più sollevata. E di fronte ai vicini che lagnano perchè i bambini litigano e strillano (vicini che hanno cani che abbaiano tutta la notte) direi felicemente: ma vattela a piglià…..
Perchè le cose funzionano così e sono sempre funzionate così.
Ritornando alla mansione della mamma naturalmente c’è anche un servizio catering di alta qualità e per clienti esigenti recita lo slogan cucito sulla vostra maglietta: la vostra condanna , la vostra lettera scarlatta. Ogni volta che cucinate qualcosa di diverso dal solito noioso menù lo guardano al microscopio. Fanno delle facce come se l’inedito boccone fosse un salto nel vuoto: terrore, paura a volte disgusto. Vi guardano con degli occhi di sfida, occhi che lanciano un chiaro avvertimento :“che hai fatto? Io non me lo magno...” ; oppure scegliendo di punirvi coi sensi di colpa, fanno boccuccia di fronte al piatto e riempiono gli occhi di pianto.
Quando fanno così quale è la vostra tentazione ? Di mettergli il piatto per cappello. È eccessivo vi dite .. Io, però, il piatto di minestrone in testa l’ho preso! Poveraccia mia madre, facevo certe storie a volte. Quindi col senno di poi, la capite, riscoprite la sua giovinezza. Bello, molto bello, un momento di grande poesia! Poi, però, il solito cinismo vi prende e pensate che se lo ha fatto lei, la cosa del piatto in testa sarà legale..quindi vi avvicinate con un sorriso demoniaco al piatto dei vostri figli…ma siete dei deboli! Non ci riuscite..io almeno no. Mamma sei una tosta.
Quando poi qualsiasi sia il problema, scuola, sport , logistica dei trasporti cominciate a sentire l’ansia che cresce, arrivano i preziosi consigli. Io uno dei momenti più bui della mia carriera di mamma lo ho avuto quando ho realizzato di avere due macchine ma un unico corpo! Cioè era impossibile portare due figli diversi alla stessa ora in palestre diverse. Allora fui pervasa da un profondo senso di inadeguatezza. Pensai di segnare i bimbi allo stesso sport : maschio e femmina a danza classica, o femmina e maschio a rugby. Ma mia madre mi fece naturalmente notare che la soluzione non fosse in linea con gli interessi dei bambini. Aveva ragione, ma che fai non ti incavoli? Pensi di aver trovato una soluzione e ti dicono che è poco credibile? A queste mie reazioni lei di solito risponde con la saggezza popolare: “Chi te fa più de mamma o te finge o te inganna”, come a dire che quello che dicono le mamme è sempre sincero e nell’interesse dei figli .
Insomma scrivo questo post per portare un augurio sincero non solo alle mamme, ma soprattutto alle mamme delle mamme.
Scusateci se qualche volta vi lasciamo parlare al vivavoce con poster e foto ed interveniamo solo quando le vostre pause sono prolungate.
Scusateci per le risposte evasive ai vostri monologhi, quando questi superano i 15 minuti
Scusateci per le risposte scocciate se ci dite che era naturale pensare ad una certa soluzione per un certo problema.
Ma dico io, ci siete passate anche voi prima di noi, o no?
E comunque vi adoriamo, vi vogliamo bene!!!
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