Quanto può resistere l’ottimismo ai duri colpi della vita?
Quanto ci si può appoggiare alla determinazione, perché ci sostenga nelle avversità?
E soprattutto, quanto vi piacciono i personaggi positivi?
Quelli che hanno “la felicità cucita addosso” e non si lasciano mai abbattere?
Oggi nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura, vi racconto di una protagonista che ha tutte queste caratteristiche.
Vi parlo della splendida Madame Clicquot, figura centrale del nuovo libro di Adriana Assini edito da Scrittura&Scritture.
“Madame Clicquot. Lo champagne sono io” è un romanzo molto particolare.
Non si tratta di una vera e propria biografia – anche se tutto ruota intorno a una protagonista realmente esistita- , e c’è un’attenzione particolare alla ricostruzione storica dell’epoca in cui avvengono i fatti.
Siamo alla fine del Settecento e la Rivoluzione attraversa e sconvolge la Francia.
Sono tempi di cambiamento e pericolosi, ma la vita di provincia sembra scorrere più tranquilla.
Nella bellissima Champagne, figlia di una delle più agiate famiglie di Reims, cresce Barbe-Nicole Ponsardin.
Come le giovani della buona società del suo tempo Barbe si prepara al matrimonio.
Sposa François Clicquot, un giovane produttore di vino, del quale è sinceramente innamorata.
Ma François ha una salute molto cagionevole e la sorte sembra accanirsi sui giovani sposi.
Barbe si trova da sola a gestire l’azienda del marito.
Lei, però, non sa nulla di vino, e a una donna alcune opportunità sono negate.
Barbe non si abbatte: è cresciuta in un ambiente colto e liberale. È scaltra e intelligente.
Insomma, è pronta a fare la differenza.
Ho trovato questo libro veramente molto bello.
Mi sono piaciute tante cose di questa lettura, cominciamo a vederne alcune insieme.
Innanzitutto, da un punto di vista stilistico, ho trovato la prosa molto bella. Curata, ma non troppo complessa. Perfetta per rendere credibile e piacevole la lettura.
Da un punto di vista dei contenuti, ho trovato affascinante l’alternanza di finzione letteraria e ricostruzione storica.
Da un lato, le vicende di Barbe vengono raccontate in chiave romanzata;
dall’altra -a fare loro da sfondo – troverete ampi excursus sull’ascesa e il declino di Napoleone, episodi storici, citazioni letterarie e di grandi nomi dell’epoca.
Questa alternanza funziona bene: la prima componente crea empatia e attira il lettore; la seconda dà solidità al racconto.
A brillare di una luce più forte è Barbe.
La caratterizzazione del suo personaggio è indiscutibilmente l’aspetto più bello del romanzo.
Il ritratto di Barbe è quello di una donna che rompe gli schemi.
Barbe-Nicole è fatta di un’altra tempra e lo mostra in ogni pagina.
A meno di ventotto anni raccoglie il guanto di sfida e in una società patriarcale è una donna sola al timone di un’azienda.
Se ne infischia del fatto che in tanti disapprovino la sua sfrontatezza e con l’intelligenza si guadagna il successo.
In un’epoca in cui bellezza e civetteria sono le caratteristiche che più aiutano le donne, lei non possiede nessuna di queste, ma ha una vitalità trascinante, è brillante e con un senso pratico fuori dal comune.
Queste qualità faranno di lei la regina delle bollicine.
Io vi consiglio di leggere questo libro.
Farete un’emozionante passeggiata nella storia, accompagnati da una straordinaria protagonista.
Ringrazio la Ce per la copia
Post by Sara P.
