Sì, viaggiare…
Nei luoghi, nel tempo, nella storia…
E tutto questo grazie a “L’ultima notte di Ercolano” di Cristina Fantini ed. Piemme, protagonista dello spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura.
Il libro è un romanzo storico ambientato nell’Antica Roma.
Ma cominciamo dalla trama 👇
Siamo nel 52 d.C., lago del Fucino. Lucio Avidio Corvo, figlio di un pretore urbano di provincia, non esita un secondo a tuffarsi tra le acque di un canale artificiale esondato per salvare Lucio Domizio. Avidio non sa di aver appena salvato il figlio adottivo del Divo Cesare Claudio, che sarà ricordato nei secoli con il nome di Nerone. Non sa che la sua vita sta per cambiare, e che il Fato lo porterà a Roma, e non solo. Amico fraterno di Nerone, sceglierà la via delle armi, combattendo in Germania contro i popoli barbari al fianco di Vespasiano e di suo figlio Tito. Tornerà in Italia, e sarà comandante in seconda di Plinio il Vecchio, assistendo così, a una delle più grandi catastrofi del mondo antico: l’eruzione del 79 d.C.
Comincio col dirvi subito che ho trovato questo libro molto bello, ed è stato per me un vero piacere leggerlo.
Ma vediamo insieme perché…
Innanzitutto, il romanzo di Cristina Fantini unisce storia e narrativa in modo affascinante e avvinvente👇
Con una prosa d’effetto, ma sempre scorrevole, l’autrice sa riportare in vita grandi personaggi storici (Nerone, Agrippina, Plinio, Seneca) e crea il suo coraggioso protagonista: un ragazzo carismatico, indomito e leale, destinato a grandi imprese.
C’è poi l’ambientazione👇
Suggestiva, intrigante. Soprattutto quando il protagonista raggiunge la Germania e la campagna militare entra nel vivo.
Le scene di battaglia sono dinamiche, ben costruite, anche se lontane da descrizioni dai toni eccessivamente cruenti.
E anche fuori dai campi di battaglia, il racconto è ricco di scene di azione, che mantengono sempre alto il ritmo narrativo.
E poi c’è un equilibrio perfetto di parti descrittive e dialoghi 👇
Un aspetto questo che non va sottovalutato. Perché in un romanzo storico non è semplice ricostruire la cornice senza appesantire la cronaca degli eventi.
In questo romanzo si percepisce il grande lavoro di documentazione (in termini storico-archeologici) fatto dall’autrice.
Ed è interessantissima l’idea alla base del libro. Cristina Fantini riporta in vita e segue una traccia storica, il ritrovamento dei resti di un ufficiale romano e di altri trecento corpi, e utilizza gli strumenti del romanzo per conferirgli nuova vita.
Dunque, se siete degli appassionati di storia romana, e volte ritrovarla nelle pagine di una bella lettura, vi consiglio proprio di leggere questo romanzo.
Ringrazio la CE per la copia
Post by Sara P.