Oggi, nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura, vi parlo di un libro stupendo: il nuovo lavoro di Marilù Oliva.
“L’Iliade cantata dalle dee” pubblicato da Solferino.
Stavolta a cantare ciò che accade sotto le mura di Troia, c’è un’altra voce… Quella delle dee.
Dopotutto, questa immane contesa è stata scatenata da una rivalità tra divine: il famoso pomo d’oro assegnato da Paride ad Afrodite, che in cambio gli ha dato Elena. E quali occhi, meglio di quelli femminili, possono raccogliere e poi restituire l’immagine della contesa più aspra di sempre?
E allora Marilù Oliva ribalta la prospettiva tradizionale – e tutta maschile- sulla guerra.
E porta sulla scena un coro di voci femminili.
In modo commovente, palpitante ed emozionante, le celesti e le mortali toccate dagli dei, regalano la loro testimonianza…
Atena, Teti, Afrodite, Era, Elena, Cassandra e Creusa, si riappropriano di una storia indimenticabile, raccontando di vendetta e dei trionfi effimeri degli uomini, dal loro punto di vista.
Il cambio di prospettiva quanto può cambiare la nostra percezione di un racconto?
Moltissimo.
Tanto che uno scontro che traduce ambizioni, desiderio di vendetta, sete di potere, può trasformarsi nell’accorata testimonianza di protagoniste diverse: celesti che esercitano la loro influenza, mortali vinte e umiliate.
In queste pagine belle, poetiche e toccanti, Marilù Oliva, rielabora infatti alcuni episodi dell’Iliade, fornendoci la versione di testimoni insoliti. Donne.Protagoniste che si sottraggono all’oblio e al silenzio, al quale sono normalmente costrette.
La prosa diventa l’occasione per dare spazio alla riflessione sulla propria condizione e su quella dei mortali in generale.
E di fronte all’ intelligenza e alla rassegnazione di chi può solo accettare il ruolo che il fato gli ha assegnato, le grandi imprese degli eroi diventano una goccia nel mare immenso del mito.
Così Afrodite fa di tutto per aiutare i suoi protetti, Paride (seduttore codardo) ed Enea, sottraendoli a ogni pericolo.
Teti vorrebbe che al figlio Achille fossero concessi solo gloria e riconoscimenti, perché sa che l’eroe ha di fronte a sé una vita breve.
Cassandra vive con rassegnazione la sua condanna, che in fondo è il dono di una saggezza destinata a restare inascoltata.
Atena vede la tracotanza e l’ambizione in una guerra che dovrebbe vendicare un affronto, e invece è solo dettata dall’avidità.
Era è la consorte tradita e data per scontata, che si sente ingabbiata nel proprio ruolo. Ma brama di fare sentire la propria voce.
Elena vede nella sua bellezza la condanna a essere la preda più ambita, e spia l’amore vero e la tenerezza di Ettore e Andromaca. Sospira per un sentimento che lei non proverà mai.
Creusa, lasciata indietro, diventa un’ombra, che invoca gli dei affinché lei e altri mortali non cadano nell’oblio.
E mentre, sotto le poderose mura di Troia, fra i mortali lo scontro infuria, e i destini si compiono, l’Olimpo perso fra le nuvole resta un luogo ameno infuso di beatitudine.
Dove i pavimenti dorati si maculano con la rarefazione candida delle nubi.
E gli dei superi guardano alle tragedie o ai trionfi effimeri dei mortali come spettatori spesso disinteressati a volte capricciosi e volubili.
Osservano, giudicano, sotto mentite spoglie intervengono e influenzano l’esito dello scontro, sempre seguendo i propri desideri e rivalità e rancori.
Tutto viene raccontato con una prosa che ha la bellezza della poesia e compone le parole in una melodia raffinata e ammaliante.
Il libro è strutturato in forma di brevi capitoli, ciascuno intitolato a una protagonista. Ed è bravissima l’autrice a caratterizzare queste figure attraverso il tono del loro racconto.
A mostrarle con sensibilità diverse.
Ciascuna parla di ciò che vede e sfuma i contorni dell’episodio, narrando parte del proprio passato, della sua condizione presente e del ruolo futuro, che è destinata a rivestire nell’ immortale vicenda della guerra di Troia.
Ho trovato questo libro meraviglioso nella forma, intenso nei sentimenti evocati.
La dimostrazione che i protagonisti del poema epico più bello mai scritto sono e restano eterni e intramontabili.
E vi consiglio proprio di leggerlo.
Ringrazio la CE per la copia.
Post by Sara P.
Editore : Solferino (30 gennaio 2024)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 192 pagine
Genere: Mitologia greca e romana, Saghe mitologiche
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