“Le origini di Dracula. Il capolavoro di Bram Stoker.” di S.A. Manis

6 Ago 2022 | Fantasy e Fantascienza

Conoscete il significato della parola Monstrum in latino? 

Il termine può indicare da un lato ciò che è un “prodigio, portento”, ma dall’altro definisce la “creatura mostruosa” e la “nefandezza”.

Come a dire che tutto ciò che annulla i confini e infrange l’ordine costituito può destare due diverse reazioni. 

Possiamo subirne la fascinazione o provare paura, angoscia e orrore.

Esprime bene il concetto Sara Alice Manis, che racconta il terrore e il fascino della figura del vampiro, nel suo libro “Le origini di Dracula. Il capolavoro di Bram Stoker.” L’autrice indaga a fondo su tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.

La trama

Il libro propone un’interessantissima analisi letteraria del grande Capolavoro di Bram Stoker, “Dracula”.

E perché questa sia completa e giustamente approfondita, l’autrice dedica la prima parte del volume al folklore, ai precedenti letterari, che hanno rappresentato una premessa imprescindibile alla stesura di Dracula.

Così, oltre alle pagine sulla biografia di Bram Stoker (comprensiva di alcuni particolari focus) e sul romanzo (la sua genesi, le fonti cui Stoker ha attinto e molto altro) nel libro ci sono capitoli dedicati alla ricostruzione della figura del vampiro e alla sua evoluzione, nel tempo e nella letteratura.

La mia opinione 

Comincio con il dire che ho trovato questa lettura molto intrigante. È corredata di citazioni e note, come si addice a un saggio letterario. Ma le pagine vanno oltre la sola analisi del romanzo.

Gli argomenti trattati, gli approfondimenti proposti danno la possibilità al lettore di entrare in contatto con una delle figure più affascinanti della letteratura gotica, e allo stesso tempo di conoscere retroscena e caratteristiche di un classico intramontabile. 

Come potete ben immaginare le sezioni dedicate a Bram Stoker e Dracula sono dettagliate, scritte con grande cura, sia per ciò che concerne i contenuti che per la forma. Lo stile di S.A. Manis è in grado di stuzzicare la curiosità del lettore.

E perciò ho trovato decisamente interessante ogni pagina. 

Anche quelle in un certo senso introduttive e preliminari al racconto sul romanzo e il suo autore.

Sono ricche di spunti preziosi e si percepisce il grande lavoro di documentazione fatto per scriverle.

Ma concediamoci qualche breve incursione in alcune sezioni, per comprendere meglio i pregi dell’opera

1.Il potere e il significato del sangue

L’autrice racconta come al sangue, nel corso dei secoli, siano stati attribuiti diversi poteri, significati e caratteristiche, talora ambivalenti.

Il sangue è da sempre associato alla vita, considerato fonte principale dell’energia vitale. In passato si trovava nel sangue persino una capacità taumaturgica o curativa. Ma l’eventualità che esso potesse essere attinto contro la volontà della vittima e usato come linfa vitale da “non umani” per uscire dai confini del regno dei morti,lo rese un elemento centrale nel vampirismo.

2. La nascita della parola “vampiro”

Sull’origine e la derivazione del termine vampiro esistono diverse teorie, affascinanti ricostruzioni dell’etimologia del termine. Che si risalga al turco dialettale “uber” – cioè strega- o alla radice pi (“bere”) resta il fatto che la storia delle parole e della loro trasmissione porta con sé tradizioni differenti e caratteristiche particolari della figura del vampiro. 

3.Le caratteristiche del vampiro nel folklore.

A differenza degli spiriti, nei racconti del folklore, il vampiro è un essere in carne e ossa, vive un’esistenza crepuscolare ai margini del mondo dei vivi , pur non appartenendo ancora a quello dei morti. Questa capacità di sovvertire l’ordine lo rende affascinante e terrificante allo stesso tempo. Perché la confusione dei due mondi destabilizza e spaventa, e perché per sostentarsi in questa sua liminarità ha bisogno del sangue dei vivi.

I vampiri sono poi metamorfici ed hanno caratteristiche fisiche ricorrenti.

4.Le epidemie di vampirismo 

Alcune delle caratteristiche del vampiro sono effettivamente riconducibili a mutazioni genetiche, o patologie, la cui diffusione alimentò il mito  delle epidemie di vampirismo.

Alterazioni dovute alla porfiria, anemia, e persino colera e cancro, produssero suggestioni, superstizioni, che trovarono infine una spiegazione nel fenomeno delle epidemie di vampirismo. 

Molto interessante la ricostruzione “storica” proposta dall’autrice. Attingendo a diversi tipi di contributi, ricerca e recupera la prospettiva razionale, contro la superstizione imperante nei secoli passati. 

E questo è un piccolo assaggio, ma vi assicuro che c’è tanto altro da scoprire…

Perché leggere questo libro. 

Se siete appassionati di Stoker e Dracula questo libro è certamente da non perdere.

Ma se in generale vi interessate al folklore, questa lettura vi appassionerà. Seguirete la nascita e la trasmissione di un’affascinante tradizione, fino alla sua traduzione letteraria. 

Ringrazio l’autrice per la copia

Post by Sara P.

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