Oggi, nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura, vi parlo di “L’avvelenatrice di uomini” di Cathryn Kemp pubblicato da Nord
Un libro molto bello che ho avuto il piacere di leggere in anteprima e che vi presento molto volentieri.
Comincio subito col dirvi che secondo me merita veramente la lettura.
Ma vediamo insieme perché.
La storia è quella di Giulia Tofana, passata alla leggenda come avvelenatrice seriale di uomini.
Giulia, figlia di una cortigiana, impara dalla madre, Teofania, l’arte di produrre l’Acqua tofana, un potente veleno.
E lo dispensa alle donne maltrattate, picchiate, vessate, perché possano liberarsi di uomini violenti e tiranni senza destare sospetto.
La storia è divisa, nel libro, in due parti.
La prima, quella dell’ adolescenza a Palermo, con la madre (tra il 1632 e il 1633).
E la seconda, che racconta, ventitré anni più tardi, della sua vita a Roma con la figlia Girolama.
Entrambe le ambientazioni sono ricostruite con grande abilità dall’autrice, nei luoghi (poveri o ricchi, di fede o sudici e malfamati) e nell’ atmosfera di oppressione che li circonda.
A Palermo, Giulia deve fare i conti con un patrigno spregevole e la cieca ipocrisia della borghesia della città.
A Roma deve sfuggire agli inquisitori che setacciano le strade della città in cerca di eretici e streghe, durante il pontificato di Alessandro VII.
Attraverso i dialoghi fra Giulia e le donne che le sono vicine o che chiedono i suoi servigi, l’autrice dà forma a una sorta di piccolo mondo tutto al femminile, nel quale le donne si confidano la sofferenza della loro condizione, e trovano nell’ essere solidali fra loro l’ unica possibilità di salvezza.
La successione di incontri ed eventi è così serrata e drammatica che farete fatica a mantenere un distacco emotivo e ad abbandonare le pagine.
In particolare il personaggio di Giulia è straordinario, così come immaginato e ritratto dall’ autrice.
Giulia non è disposta a sottomettersi al desiderio altrui. Ha patito dolori e soprusi nell’adolescenza e non vuole che niente di simile accada più a lei o ad altre donne. La sua missione è una missione impossibile e disperata e lei è pronta anche a correre gravi pericoli.
E ce lo racconta soprattutto lei, giacché la narrazione procede a pov alternati e Giulia è la voce narrante principale.
L’indagine accurata degli stati d’animo dei diversi personaggi femminili, i dialoghi efficaci, le scene a volte crude, fanno il resto.
In circa 380 pagine vivrete il desiderio di libertà e riscatto, il dramma e il supplizio di donne che cercano un’emancipazione a loro negata.
E conoscerete la rabbia e il coraggio, la fragilità e la forza, la vendetta come unica via d’uscita.
Bellissimo e vi consiglio di leggerlo.
Ringrazio la CE per la copia
Post by Sara P.