Oggi nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura, vi parlo di un romanzo molto bello:
L’abbandono di Valentina Durante, pubblicato da La nave di Teseo
TRAMA
Esiste un modo, un farmaco, una terapia per liberarsi da un legame che, pur sciolto, continua a imprigionarci mentalmente? Se lo chiede Anna, trentotto anni, da poco separata dal marito e in panne con la sua attività di copywriter freelance. È tornata a vivere con il padre, un tempo insegnante di Lettere spietato e integerrimo e oggi pensionato ipocondriaco. Nella casa che l’ha vista bambina, presa dall’accudimento del genitore con le sue bizze e le sue manie e in affanno nel tentativo di rimettersi in pista con il lavoro, Anna finisce in un vortice di ricordi oppressivi sui quali si staglia la relazione tossica vissuta durante l’adolescenza con lui, Stefano: il fratello di intelligenza brillante ma dai comportamenti brutalmente narcisistici. Il peso di quel passato scomodo, tenuto a bada con fatica per ventitré lunghi anni, travolge tutto e tutti la sera in cui Anna decide di invitare Stefano a una cena di riconciliazione, dopo una lontananza che sembrava irrevocabile. Con una scrittura tesa e precisa, “L’abbandono” si immerge negli abissi più profondi e indicibili dell’animo umano scandagliando la complessità degli ambienti famigliari: ecosistemi spesso instabili dove si trovano a coesistere la spontaneità dell’amore, il richiamo del sangue e la vischiosità dell’obbligo.
LA MIA OPINIONE
La famiglia può essere, a volte, una catena stretta e pesante, l’ostacolo che impedisce di trovare serenità e vivere appieno la propria vita.
Lo racconta con una prosa schietta e d’effetto Valentina Durante nel suo nuovo romanzo.
L’autrice, con una scrittura che sa lasciare il segno, indaga le relazioni familiari tossiche, scandalose, malsane, senza mai cadere nella condanna assoluta, senza mai scegliere una compassione melensa e melodrammatica come chiave di lettura.
Ma racconta una storia in cui ogni legame è, a modo suo sbagliato, e la famiglia è una palude pericolosa.
Anna, la protagonista vive insieme al lettore la sua routine nella casa del padre.
Si è da poco separata e il suo lavoro precario e malpagato non le permette di vivere da sola. Il padre, poi, è un uomo malato e ha bisogno di qualcuno che lo accudisca.
Sulla carta, il ritorno di Anna è l’unica scelta possibile e potrebbe essere una soluzione vantaggiosa per entrambi. Ma Anna vive in una strana bolla. Una bolla nella quale ogni gesto del presente fa emergere un ricordo che la opprime. E così la convivenza con il padre diventa per la donna una spirale negativa, nella quale senso di abbandono, rimorsi, piccoli rancori sembrano travolgerla.
Con uno stile coinvolgente che ha il ritmo e la potenza di una confessione sincera, Valentina Durante intreccia passato e presente. Alterna la luminosità dell’amore spontaneo alle ombre delle relazioni torbide.
E non fa sconti. Anna a caccia d’amore asseconda i desideri di un fratello narcisista ed egocentrico.
Cura un padre che con i suoi silenzi e la sua prepotenza ha condannato tanti all’infelicità.
Ricorda la zia, ora in casa di riposo, che è stata per lei l’unico modello femminile dopo la morte della mamma. Ma non capisce quella donna, che ha vissuto i nipoti come una croce da sostenere con abnegazione e voglia di fare, ma mai come fonte di affetto e amore.
Cerca il chiarimento con suo fratello Stefano, che concepisce le relazioni come proprio trionfo e soddisfazione di ogni suo desiderio; oppure abbandono.
Stefano “ha sempre avuto la sicurezza orgogliosa di coloro che si sentono liberi da ogni colpa a prescindere. Che ritengono di poter ferire gli altri impunemente”
Da una serie di flashback emergono i ritratti vividi e convincenti di tutti questi protagonisti. che si definiscono attraverso i loro comportamenti. E la fragilità si fonde con i gesti meschini, fastidiosi, disprezzabili, inconfessabili. Anni e anni di durezze irrefrenabili, e silenzi prendono forma.
Ed è nella composizione di queste istantanee che l’autrice mostra il suo talento.
Trascina il lettore in un microcosmo familiare vischioso e magnetico, nel quale i protagonisti si attraggono, rifiutano, e ritornano.
Fino alla scelta coraggiosa di Anna…
…A quell’incontro che sarà il punto di non ritorno.
“Perché non esiste che questo per noi , un continuo prendere e difendere posizioni nella lotta, un vincere oppure essere vinti, e io non riuscirei mai a fare qualcosa che potrebbe irritarlo o contraddirlo”
Ho trovato “L’abbandono” di Valentina Durante un libro bellissimo, che sa lasciare il segno.
Parliamo di una lettura che sa emozionare, nell’accezione più complessa e completa del termine.
Proverete rabbia, disgusto, pietà, compassione, tristezza. E ogni sentimento corrisponde impeccabilmente a una dinamica, a una situazione. Ogni sfumatura delle relazioni tra Anna e i suoi è infatti indagata con naturalezza e onestà.
Editore: La nave di Teseo
Pagine: 304
Anno pubblicazione: Aprile 2024
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AUTORE: Valentina Durante è nata nel 1975 e vive a Montebelluna (TV). È copywriter freelance. Nel 2019 ha pubblicato “La proibizione”, mentre nel 2020 è uscito “Enne”. Del 2022 è invece “Immaginare le storie – Atlante visuale per scrittrici e scrittori”, scritto a quattro mani con Giulio Mozzi. Dal 2019 collabora come docente con la Bottega di narrazione.
Ringrazio l’autrice e la CE per la copia