Oggi nel nostro spazio dedicato a Recensioni Libri e Consigli di Lettura ci occupiamo di “La ragazza in giardino” di Marise Ferro, nella bellissima edizione @elliotedizioni
Il romanzo fu pubblicato per la prima volta nel 1976, più di quaranta anni dopo il romanzo d’esordio della scrittrice.
L’autrice (già traduttrice di grandi autori- Balzac, Simenon, Proust- e giornalista) mostra in questo libro tutta la maturità e la piena bellezza della sua elegantissima prosa.
A me è piaciuto veramente molto, e perciò ve ne parlo con grande gioia.
La trama.
Il libro racconta la storia della piccola Laura, dall’ infanzia sino alla fine dell’adolescenza. Laura è stata affidata dai suoi giovani genitori alla nonna paterna Leo.
Il padre e la madre della ragazzina sono troppo egoisti e presi da loro stessi per occuparsi di lei, e così la piccola cresce lontana da loro, a Villa Bra.
Il rapporto tra Laura e la nonna, tuttavia, è complicato: l’anziana è una donna avara e per niente incline alle manifestazioni di affetto.
Laura si sente prigioniera a Villa Bra, e trova conforto solo nella lettura e nel bellissimo giardino che circonda la residenza.
Un luogo fiabesco, dalla natura rigogliosa…il solo che ha il potere magico di scaldare il cuore di Nonna Leo e di stabilire una comunicazione fra le due.
La mia opinione
Quando la bella scrittura sa emozionare. “La ragazza in giardino” è un libro molto particolare che regala al lettore mille emozioni diverse. Laura, io narrante della storia, scopre il mondo da sé, ignorata e trascurata dagli adulti, e il lettore non può fare altro che provare tenerezza e un forte sentimento di solidarietà per questa ragazzina, intelligente e sensibile alla bellezza. E Laura racconta la meraviglia del suo giardino e dei libri che tanto ama con partecipazione ammirazione profonda.
I personaggi. L’assurdo mondo degli adulti. La giovane protagonista della storia è una ragazzina che vive in totale isolamento. La nonna le proibisce di frequentare i suoi coetanei al di fuori della scuola e gli adulti di Villa Bra non le rivolgono le giuste attenzioni. Nonna Leo è avara nel gestire risorse e sentimenti: è ricchissima, vigorosa e tirannica. Una donna che vuole essere riverita piuttosto che amata, e come tale non è prodiga di tenerezze e dolci gesti, anzi. Tratta la bambina, come se la fanciullezza le rendesse impossibile capire qualsiasi cosa. I genitori di Laura sono due adulti egoisti, che considerano la figlia un impiccio. Raramente fanno visita a lei e alla nonna alla Villa. Il padre è un uomo alla ricerca costante di denaro, la madre di Laura è troppo facile a spenderlo.
Laura è una creatura straordinaria. Ignorata dagli adulti che ha intorno, cresce avendo come sola confidente la governante Amalia. È il suo unico contatto con il mondo degli adulti, altrimenti per lei inaccessibile.
In un modo tutto suo -a volte ingenuo e fanciullesco-, Laura riesce a intuire le situazioni. E ha ben chiare le piccolezze e le mancanze degli adulti. È una ragazzina che ha fiuto e istinto. Ha solo bisogno di termini di confronto, e presto li troverà nei libri.
L’ambientazione. Natura dolce e selvaggia. Il giardino di Villa Bra è quanto di più bello , rigoglioso e avvolgente possa esistere. È fiabesco, un piccolo paradiso terrestre. Si sviluppa sul pendio di una collina con la sua vegetazione lussureggiante, che satura l’aria di profumi e riempie gli occhi di colore. Terrazze che digradano fino alla vista sul mare, e risuonano del cinguettare degli uccelli o di suoni delicati e ammalianti, lo rendono un rifugio perfetto. In questo giardino Laura trova il solo conforto al suo isolamento, l’angolo rassicurante che le permette di sfuggire alla tristezza della casa. E il giardino è il solo terreno su cui lei e nonna Leo entrano veramente in contatto, entrambe rapite dalla bellezza della natura.
Lo stile. Parole come pennellate. La scrittura di Marise Ferro è potente, e capace di raccontare le incomprensioni, l’assenza, senza mai scadere nella retorica. Ma la prosa dell’autrice esprime al meglio il suo potenziale nelle descrizioni del giardino. L’impressione è incredibile: ci si sente immersi in un mondo diverso, ricco di colori vivaci e intensi profumi. C’è un che di lirico nella ricostruzione dello scenario, ma le descrizioni sono così originali e creative (e personali direi) che avrete l’impressione di entrare in un quadro, dipinto con trasporto e autentica passione.
Perché leggere questo libro
La ragazza in giardino è uno di quei libri in cui la ricchezza del racconto rende il lettore partecipe di sentimenti, emozioni e illusioni dei personaggi.
Troverete nel romanzo un racconto schietto e sincero su certe relazioni familiari; una storia narrata con una certa vena polemica nei confronti del mondo degli adulti, spesso incomprensibile; ma che mai diventa cinica o caustica.
Non potrete far altro che simpatizzare per questa giovane protagonista, che contando solo sulla propria intelligenza, crescerà e troverà la sua strada.
Post by Sara P.
Ringrazio la CE per la copia.