Cercate un romanzo che racconti di misteri, intrighi e inganni?
Magari in una formula narrativa a metà strada fra il thriller e la spy story?
Perché se è così, secondo me, non potete proprio perdervi “La luna di Gabriel” di William Boyd (trad. M.Ortelio) Neri Pozza, di cui vi racconto nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura.
Sì perché in queste pagine dai toni accattivanti e dal bel ritmo, vi troverete presi in una intricata rete di complotti, raffinati raggiri, e voltafaccia.
Insomma, quasi tutti mentono, o quantomeno tacciono verità importanti.
A barcamenarsi fra spie e agenti segreti professionisti c’è il povero (ma irresistibile) Gabriel.
Gabriel è uno scrittore che dopo aver pubblicato alcuni romanzi di successo è diventato un reporter di viaggi.
Durante uno dei suoi soggiorni ha la fortuna (o sfortuna) di intervistare un importante uomo politico in Congo.
Sembra un colpaccio, ma le attenzioni che Gabriel riceverà da quel momento saranno di un tipo che lui mai si sarebbe aspettato.
Partendo da queste premesse, William Boyd dipinge il ritratto di un protagonista per niente scontato. Un antieroe che inizialmente subisce i meccanismi del gioco, ma che nel corso della storia sa diventare un pezzo importante dello scacchiere.
A manovrare Gabriel sono due figure: il fratello Sefton, che da tempo gli affida lavoretti semplici e “consegne”;
e Faith Green, una misteriosa agente, della quale subisce il fascino.
E a complicare una situazione che si fa sempre più pericolosa e ingarbugliata c’è un passato da ricostruire: un drammatico incidente che tormenta i sogni di Gabriel.
Con una penna veloce ma che lascia il segno, Boyd recupera gli elementi tipici del genere, e li personalizza creando un protagonista originale e fuori dagli schemi, e un intreccio che unisce misteri del passato e del presente.
Si viaggia fra il Congo e la Spagna, Varsavia e Londra, schivando insidie e trappole e mettendo insieme i pezzi.
Mentre la politica della Guerra fredda si mostra nel suo volto più inquietante.
Insomma, a me è piaciuto tantissimo e vi consiglio proprio di leggerlo!
La trama
Londra, 1960. Il trentenne Gabriel Dax è ossessionato dai ricordi dell’incendio in cui è morta sua madre, quando era solo un bambino. Fiamme altissime, scaturite dalla candela che lui accendeva ogni sera accanto al letto, prima di dormire, e copriva con un globo di vetro lattescente: la luna di Gabriel.
Ora Gabriel, reporter improvvisato, scrive di viaggi, oltre a sbrigare occasionali “favori” per il fratello, impiegato al Foreign Office: consegne, messaggi, giornali appositamente dimenticati su panchine ben selezionate. Ma le fiamme continuano a inseguirlo.
Un giorno, una delle sue trasferte lo conduce in Congo dove, per imprevedibili contingenze, si trova a intervistare il primo ministro Patrice Lumumba. Gabriel sa poco o nulla di politica, è troppo ingenuo per capire il significato del loro in – contro, ma quella che dapprima sembra la fortuna del principiante si trasforma presto in un intrico di bizzarrie e coincidenze che non tarda a mostrare un volto inquietante. Perché in piena Guerra Fredda la linea che divide un viaggiatore da una spia è davvero sottile.
Così, quasi per caso, complice il senso di colpa che mai l’abbandona, Gabriel Dax si ritrova impigliato in una rete di segreti che gravitano tutti attorno a una misteriosa e inafferrabile agente dell’MI6, Faith Green.
Dall’assolata Cadice alle piazze gelate di Varsavia, fino alle strade vibranti della Swinging London, saranno passioni impreviste, paranoie lecite e pericoli reali ad accompagnare le avventure di Gabriel Dax, uomo comune, eroe riluttante, insospettabile spia.
Ringrazio la CE per la copia
Post by Sara P.