Oggi nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura, vi parlo di La casa sul Nilo, di Denise Pardo pubblicato da Neri Pozza.
Il romanzo racconta le vicende di una famiglia di ebrei sefarditi che, stabilitisi al Cairo, trascorrono in un ambiente affascinante e cosmopolita gli anni più belli della loro vita.
Il Cairo è in quegli anni una città multiculturale, crocevia di scambi culturali. Un luogo in cui si respira un’aria unica, e la tolleranza -anche religiosa- favorisce le relazioni.
Ma questo equilibrio perfetto, purtroppo, è destinato a finire. Con l’ascesa al potere di Nasser le regole cambiano: non c’è più spazio per la convivenza civile, e gli stranieri non sono più ben visti.
La famiglia protagonista del libro è allora costretta a una fuga precipitosa, per mettersi al riparo da pericoli sempre crescenti.
Dal 1961 Roma diventerà per loro la nuova casa, in cui ricostruire una nuova vita.
Ma il ricordo doloroso di un passato felice e perduto resterà nei cuori di tutti…
La paura più grande che tutti proviamo è quella di vedere il luogo che chiamiamo casa, cambiare improvvisamente. E diventare ostile e pericoloso. È una cosa difficile da accettare e la sensazione di abbandono, tradimento, rifiuto, che si sente è lacerante.
Questo libro, poetico, dolce, malinconico, nostalgico racconta tutto questo.
E lo fa in modo ammaliante.
Ma procediamo con ordine.
Il racconto è organizzato in capitoli abbastanza brevi, che coprono un arco temporale che va dal 1948 agli anni sessanta.
Non sempre seguono un ordine cronologico. E i capitoli relativi agli ultimi anni della storia di famiglia, si inseriscono a interrompere, talvolta, lo sviluppo lineare della storia.
Questo attribuisce al romanzo un aspetto che, a mio avviso, è perfetto per questo genere di libro: le pagine compongono una sorta di diario, raccolta di ricordi personali, e memorie familiari.
E la narrazione in prima persona aggiunge quel tocco di intimità e tenerezza che vi fa entrare in sintonia con i personaggi.
I ritratti di Bobe, Fanny, e Sam, che sono nonna, mamma e papà di Denise (autrice e voce narrante del libro) sono bellissimi.
Bobe è una donna dal carattere forte e i capelli color mogano. Permalosa, diffidente ed intuitiva, con una naturale tendenza al melodramma.
Fanny con i capelli biondi, gli occhi grigioverdi, e la sua un’indole dolce e buona, è bella e delicata come un angelo.
Sam è riflessivo, calmo, paziente, e “affabile con un bel sorriso largo e una luce spiritosa che gli illuminava gli occhi”
Questi personaggi vi rimarranno nel cuore!
Ma c’è un altro indimenticabile protagonista in questo libro: il Cairo.
L’autrice propone un affresco meraviglioso e nostalgico di una città unica.
Il Cairo appare come una città immensa, polverosa, battuta da un sole instancabile, dove lusso, rumore, lingue diverse, e un’ energia incontrollabile si mescolano all’aria che si respira. Un luogo che, fino ai tempi della fuga, ha nel DNA la tolleranza, e ha i mille profumi del cosmopolitismo.
Bella negli scorci suggestivi, vivace nei locali alla moda e nei Caffè. Una città nella quale si vive in bilico fra commedia e dramma, con ironia, e in modo profano e spesso smaliziato.
E in questa atmosfera sta il punto di forza del romanzo: con la cura dei dettagli e lo spessore delle emozioni, l’autrice crea l’immagine affascinante e senza tempo di un mondo passato e scomparso.
Insomma, un romanzo meraviglioso e appassionante, sui ricordi che il cuore non sa cancellare.
E che fa rivivere luoghi e persone, in un racconto intenso e pieno di amore e curiosità.
A me è piaciuto tantissimo!
E vi consiglio di leggerlo.
Ringrazio autrice e CE per la copia omaggio
Post by Sara P.
- Editore : Neri Pozza (18 ottobre 2022)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 288 pagine
- Genere: Narrativa biografica
- Link d’acquisto: Amazon