“La casa nel vicolo” di Maria Messina

10 Apr 2022 | Classici

Oggi parliamo di “La casa nel vicolo” di Maria Messina edito da @croce edizioni.

Il libricino, veramente molto bello e intenso, è stato per me una meravigliosa scoperta. Non avevo mai letto nulla di questa autrice, che sinceramente ho trovato straordinaria.
Ma procediamo con ordine.

La trama.

Il romanzo racconta la vita e le vicende del nucleo familiare, alla cui guida è Don Lucio, un capofamiglia autoritario. Le donne di casa sono sua moglie Antonietta, una creatura devota e sottomessa; Nicolina, la sorella minore di lei, che l’ha accompagnata nella casa per sostenerla nella nuova routine, e che ha finito con il restare. Le giornate delle donne scorrono lente e sempre uguali. Le faccende quotidiane le assorbono completamente; e il compito di accudire Don Lucio e i bambini, riempie il loro tempo. Ma la convivenza non è facile come sembra, e la casa nel vicolo non è un nido sicuro in cui trovare rifugio. Il potere esercitato da Don Lucio è tutto indirizzato a modellare secondo le sue necessità la vita e le personalità di ciascun abitante della casa.

La mia opinione.

Ho trovato questo libro una lettura veramente appassionante, capace di regalare mille emozioni diverse, e di imprimere nella mente del lettore immagini nette e ben definite: dolore, frustrazione, fastidio, insofferenza per le vicende vissute dagli abitanti della casa.
Insomma, è uno di quei libri che si ricordano per tanto tempo.

I protagonisti. In una storia semplice come questa -il racconto di una convivenza-, la caratterizzazione dei personaggi svolge un ruolo fondamentale. Il lavoro dell’autrice è impeccabile. Seppure il romanzo conti non moltissime pagine, nulla è lasciato al caso. Ciascuna figura ha una sua personalità, una sua emotività particolare.
La scrittrice le crea sospendendo ogni giudizio, raccontando come un’osservatrice esterna e imparziale le situazioni. Ma queste bastano a scatenare una tempesta di emozioni forti nel lettore.
Ho trovato Don Lucio egoista, ambiguo, subdolo, prevaricatore e fastidiosamente cerimonioso. Padrone assoluto delle cose e delle persone, per condizione sociale ed economica o per il solo fatto di essere uomo, esercita compiaciuto la sua autorità.
Le donne sono devote, piegate, infine rassegnate.
Frustrante la loro condizione. Vivono sensazioni contraddittorie: sono combattute fra il desiderio di compiacere chi le sostenta e la voglia inconfessabile di libertà.

“E la sua vita sarebbe trascorsa così? Sempre? Simile a una di quelle serate eterne pesanti silenziose?”

E ho amato dal profondo del mio cuore Alessio, il figlio di Antonietta. Giovane, sensibile, ostile alle ingiustizie e alla prevaricazioni, ma ancora troppo acerbo per ribellarsi. È combattuto fra il desiderio di luce e libertà, e il rispetto per l’autorità opprimente del padre. Prova nei confronti delle donne una pietà sconfinata e dolorosa che turba la sua anima fresca. Un personaggio quasi romantico.

“Quel ragazzo era proprio come un uccello che vuol provare il volo dentro una gabbia di ferro […]. I suoi occhi timidi e dolci come quelli d’un piccolo camoscio guardavano già così lontano dove le donne non osano guardare.”

L’ambientazione. La casa nel vicolo è la principale. È un luogo scuro, immobile, che custodisce un dolore profondo. Le stanze di questa grande casa soffocano i suoi abitanti.

“La vista che offriva l’alto balcone era chiusa, quasi soffocata, fra il vialetto, che a quell’ora pareva fondo e cupo come un pozzo vuoto e la gran distesa di tetti rossicci […]. Sentiva, come se la respirasse con l’aria, la monotonia del limitato paesaggio “

Il mondo esterno è quasi un tabù. L’unico tanto coraggioso da avventurarvisi è Alessio, che ama, odora il mare. Il mondo esterno calma i sensi, conforta e libera l’anima.
Il mare sconfinato e misterioso rinfranca; il cielo aperto, l’aria luminosa con il suo pulviscolo d’oro, fanno sparire le miserie che l’atmosfera opprimente della casa rende grandi.

Lo stile. Sono rimasta sinceramente sorpresa, ammaliata. Maria Messina dà voce, in modo personale e intenso, alle donne del suo tempo. In ciò che scrive c’è un’ affascinante impronta verista -che le è valsa la meritatissima stima di Verga- e l’autenticità del talento naturale. Nel primo quarto del ventesimo secolo, un periodo che ha visto fiorire grandissime scrittrici in tutta Europa, Maria Messina riesce a raccontare con grande originalità la condizione della donna nella sua terra d’origine , la provincia Siciliana.
Con una prosa schietta, pulita, limpida, evocativa e capace di dare vita a enormi suggestioni, esprime il suo punto di vista, racconta le sue storie.

Perché leggere questo libro

Se vi piacciono le storie di donne, questo è il libro per voi.

Avrete modo di scoprire un’autrice straordinaria, capace di mettere in moto emozioni profonde…
Di risvegliare la coscienza narrando una storia comune, la condizione di donne prigioniere delle loro case, impotenti di fronte al patriarcato…

Ringrazio la CE per la copia

Post by Sara P.

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