Cosa può spingerci a fare il desiderio di vendetta?
Quanto si può dominare quell’istinto che, in nome di essa, è pronto a far affiorare la parte più bestiale e brutale di un individuo?
Intorno a questo elemento, in fondo, ruota la trama di “La brama degli Dèi” di John Gwynne, pubblicato da Fanucci Editore.
Il romanzo, genere #fantasy è il secondo capitolo della saga dei fratelli di sangue e ritroviamo in queste pagine alcuni personaggi di “L’ombra degli Dèi”
La trama
Terribili armate attraversano Vigrið. La Dea drago, Lik-Rifa è stata liberata dalla sua progenie – i figli di drago- dalla camera in cui è stata rinchiusa per centinaia di anni, ed è ora pronta a lottare per il potere assoluto. Nessun mortale sembra in grado di poterla fermare, ma forse c’è ancora una speranza: resuscitare il dio lupo Ulfrir dalla morte e poi scatenare la battaglia finale.
Esiste un libro di magia proibita che può rendere possibile l’impresa, ma i pericoli sono dietro l’angolo e nulla può essere dato per scontato quando si riporta in vita un Dio.
Mentre le armate si preparano allo scontro finale, i diversi protagonisti sono impegnati nelle loro missioni personali: la feroce Orka Spacca-crani continua la ricerca di suo figlio; Vrag insegue la sua vendetta; i fratelli di sangue si lanciano in un pericoloso inseguimento per salvare una dei loro; Elvar dà la caccia a Lik-Rifa, per onorare un giuramento di sangue.
La mia opinione
Comincio con il dire che è stata una lettura davvero molto bella, con una trama complessa e appassionante, capace di far crescere pagina dopo pagina il senso d’attesa.
Ogni elemento di questo libro si unisce perfettamente agli altri e ne viene fuori un fantasy imponente, e perfettamente strutturato.
Sono molto belle le ambientazioni.
Creano quella sottile inquietudine che mantiene in tensione il lettore: attraverserete terre perigliose in cui creature letali si annidano dietro ogni angolo, e l’odore della morte è una costante.
Il ritmo della narrazione è serrato, sempre più concitato man mano che ci si avvicina all’epilogo. Le pagine sono dense d’azione e le scene di combattimento sono egregiamente ricostruite (tanto che rimarrete col fiato sospeso).
Nello sviluppo della trama l’autore è capace di unire la componente epica (degli scontri e della lotta) alla magia che permea le cose, e al mito di ispirazione norrena.
L’insieme dei personaggi crea una realtà composita ed estremamente affascinante, nella quale si muovono sulla scena umani, divinità (che alternano la sembianze umane a quelle bestiali), “corrotti” (umani nel cui corpo scorre in parte sangue divino), esseri mostruosi creati dalle divinità e impiegati al loro servizio, sciamani e incantatori che conoscono la magia e il potere delle rune.
I guerrieri sono raggruppati in tre schieramenti: Sterminatori, Fratelli di Sangue e Sfamatori di Corvi (fedeli a Lik-Rifa).
Da ciò avrete capito che le pagine di questo romanzo sono fittamente popolate di figure terrificanti e indimenticabili. Ma i personaggi che più rimarranno impressi nella vostra mente sono:
Orka Spacca Crani – un tempo capo dei fratelli di sangue- alla disperata ricerca di suo figlio, Varg un ex schiavo sulle tracce dell’assassino della sorella,
Biorr uno degli Sfamatori di corvi infiltratosi tra gli Sterminatori,
Elvar la sterminatrice raggirata da Biorr, parte della “scorta” di Ulfrir.
Sono protagonisti con le caratteristiche tipiche del genere, ma che uniscono a esse personalità ben strutturate, imperfezioni, dubbi e debolezze che ne fanno a tutti gli effetti eroi di un racconto epico.
Io sono rimasta sinceramente impressionata da questo libro.
Mi è piaciuto moltissimo e se siete amanti del genere secondo me è una lettura da fare.
È un racconto costruito in modo meticoloso, ma sempre avvincente e vibrante di pathos e magia.
Ringrazio la CE per la copia
Post by Sara p.
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