“La Babilonese” di Antonella Cilento

29 Ott 2024 | Narrativa

Oggi nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura vi parlo di “La Babilonese” di Antonella Cilento pubblicato da Bompiani.

Il libro, veramente molto bello, è un romanzo difficile da incasellare in unico genere letterario.
Si tratta infatti di una lettura carica di suggestioni e magnetica.
Una storia nella quale la linea di confine fra realtà e visione si assottiglia sempre di più.

Ma cominciamo dalla trama.

Ninive, VI secolo a.C.: la vita di Libbali, sposa del dio-re Assurbanipal, scorre immutabile finché alla ziggurat reale non arriva un giovane prigioniero ebreo dagli occhi color lapislazzulo.
Tra Avhiram e Libbali nasce una passione travolgente, destinata a essere scoperta con tragiche conseguenze: nel giorno in cui Avhiram viene giustiziato e le figlie della regina pagano con la vita la colpa della madre.
Libbali scampa alla morte grazie a una bambina che porta fra le mani una lucerna e la trascina con sé in una fuga nel tempo senza fine.
Londra, 1848: l’archeologo Henry Layard, scopritore delle città assire, è perseguitato dalla visione di una donna accompagnata da una bambina che porta una lucerna.
Napoli, 1655: mentre la peste infuria il pittore Aniello Falcone incontra la maga Albalì e la sua sfuggente figlia.
Nel 1683, l’erudito Sebastiano Resta rinviene un disegno di Falcone che allude a una madonna o a una maga.
Ed è il 1881 quando Filomena Argento, ultima di una dinastia di setaioli, eredita quel disegno e incontra Madame Ballu, negromante, e sua figlia…
Infine, nella Napoli di oggi una coppia fronteggia il fallimento di un progetto imprenditoriale: anche il loro destino sarà segnato dall’incontro con una giovane e luminosa ragazzina.

Come avrete ben capito da queste anticipazioni sulla trama una delle caratteristiche principali del libro -da un punto di vista narrativo – è il continuo salto temporale e l’alternanza dei protagonisti.
A fare da filo conduttore sono le apparizioni di Libbali e la bambina con la lanterna.

Così accade che oltre lo spazio e il tempo Libbali, con la sua carica onirica, mantenga viva la fiamma dell’amore e il desiderio bruciante di vendetta.

È molto brava l’autrice

  • a modificare registro linguistico a seconda dell’epoca e dei personaggi;
  • a raccontare come Libbali irrompa, simile a un sogno potente, nella quotidianità dei personaggi e sia da loro percepita;
  • a costruire ambientazioni molto diverse, ma sempre molto ben descritte. Napoli, Ninive e Londra prendono vita tra il dolore, le passioni e le paure dei personaggi, perché nei luoghi fisici si insinua qualcosa di soprannaturale;
  • a coinvolgere il lettore nel cambio di rotta del destino dei protagonisti dopo l’incontro con Libbali, e nel disegno di vendetta eterna della regina.

Insomma, “La Babilonese” di Antonella Cilento  a me è piaciuto tantissimo e lo consiglio a tutti coloro che amano le storie in cui la memoria di cose straordinarie riaffiora magica e misteriosa nel quotidiano…

Ringrazio la CE per la copia.

Post by Sara P.

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