Oggi nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura vi parlo di “L’ ira di Nuba” di Tommaso Landi pubblicato da NeP edizioni.
Il libro racconta le avventure e (disavventure) di un avvocato, Dellandito, che viene coinvolto insieme alla sua compagna in un pericoloso intrigo internazionale.
L’ avvocato viene invitato a un cocktail party in un esclusivo hotel sul Lago di Como. Dovrebbe trattarsi dell’inaugurazione dello splendido complesso, ma l’avvocato presto si rende conto che l’evento pubblico ne nasconde uno riservato a pochi.
Seguendo il comportamento singolare di alcuni ospiti, Dellandito scopre un’asta segreta.
Uomini e donne ricchissimi si sono riuniti per aggiudicarsi opere di crypto-art, potenziali strumenti per il riciclaggio di denaro proveniente da loschi traffici.
Ma prima che le offerte abbiano inizio, durante un blackout l’opera intitolata “L’ira di Nuba” viene rubata.
Non si tratta di un semplice furto d’arte. L’opera nasconde un pericoloso segreto: può diventare un’arma capace di sconvolgere gli equilibri mondiali. Lo scoprirà presto l’avvocato Dellandito…
Comincio con il dire che questo libro mi è piaciuto molto.
Dice bene la copertina con quel suo “essere una spia è una questione di arte” e io aggiungerei “e un fatto di eleganza”.
Perché in questo romanzo troverete quell’atmosfera charmant da tipico 007.
Fra completi eleganti e lussuose location, hotel super esclusivi e inseguimenti in motoscafi sul lago di Como, vivrete un’avventura piena di suspense, ma che non rinuncia mai ad un’elegante compostezza.
Detto questo, vanno fatte alcune precisazioni. Il nostro protagonista, l’avvocato Dellandito, non è un vero agente segreto. È un personaggio che una prima volta si è ritrovato coinvolto in un caso e nella sua fortunata risoluzione, e che – forse un po’ troppo curioso – ci ricade per la seconda volta.
È intelligente, lucido, intuitivo e quando realizza di essere finito al centro di una storia pericolosa e complicata, senza troppo sconvolgersi si impegna per cercare di dirigere il gioco, invece di rimanerne vittima. E si districa fra servizi segreti, pericolosi killer, e falsi amici, con l’abilità di un professionista del settore. E poi non manca al personaggio un certo tocco di ironia, capace di conferirgli fascino e personalità.
Anche l’idea alla base della storia è molto particolare e funziona bene.
La miccia che innesca una catena di inseguimenti, una caccia all’ uomo e i crimini che fanno da corollario, è una chiavetta USB.
Dovrebbe contenere semplicemente un video in loop con immagini di una zolla che si secca e si dissolve -del resto Nuba è la divinità cinese della siccità-. Tuttavia, gli ambigui e letali personaggi coinvolti nella storia sanno bene che quella chiavetta ha in sé un grande potere: algoritmi geniali capaci di minacciare la sicurezza mondiale.
Lo stile del racconto è perfettamente in linea con il genere di romanzo.
Le parti descrittive sono in perfetto equilibrio con i dialoghi. Ogni evento è collocato in un suo contesto definito con cura estrema dall’autore. E una bella scrittura, elegante ma sobria, fa da solida impalcatura alla successione degli eventi, all’apparizione dei personaggi.
Non c’è nessuna insistenza sui dettagli splatter, ai quali si allude con un certo stile.
A me è piaciuto molto.
“L’ira di Nuba” è un libro in cui i diversi ingredienti sono perfettamente dosati: un intreccio da spy story, un ritmo che varia (ma sempre dinamico e piacevole), un protagonista affascinante e dei super cattivi coi fiocchi.
Perciò vi consiglio di leggerlo!
Ringrazio la Ce per la copia
Post by Sara P.