“Jonathan Strange & il Signor Norrell” di Susanna Clarke

18 Dic 2021 | Fantasy e Fantascienza

Oggi parliamo di “Jonathan Strange & il Signor Norrell” di Susanna Clarke, edito da @fazieditore, che ringrazio per la copia.

Il libro è un bellissimo fantasy, che ho amato al punto da centellinare le pagine, come fosse un distillato prezioso.

Insomma, ho riscoperto il piacere delle pagine belle, quelle che ti gusti lentamente e con attenzione.
Ma cominciamo dal principio…

La trama

Siamo in Inghilterra durante le guerre napoleoniche e, sebbene la maggior parte degli accademici creda che la magia sia scomparsa da tempo, un uomo timido ed erudito, il signor Norrell, ancora conserva le sue abilità di mago.
Il signor Norrell rivela i suoi poteri e mette la sua magia a disposizione dei politici e di un misterioso gentiluomo.
⚡Ma gli imprevisti sono dietro l’angolo, e certi equilibri sono difficili da mantenere.
Quando emerge sulla scena un altro mago , il giovane Jonathan Strange, le cose si complicano.
🔥Il giovane mago, inizialmente discepolo di Norrell, è audace, ambizioso e attratto dalle forme più oscure di magia.
Presto rifiuta le teorie del maestro dando il via a una pericolosa rivalità.
💥Così, mentre imperversa la guerra fra Napoleone e l’Inghilterra, si scatena fra loro una battaglia accesa, destinata a cambiare la storia della magia.

La mia opinione

L’ambientazione. Una delle cose che mi è piaciuta di più di questo romanzo è il fatto che alle situazioni di fantasia -tipiche dei romanzi che raccontano di magia- si unisca una cornice storica di tutto rispetto. Da una parte, il resoconto “storico” è così curato che avrete voglia di riprendere i libri e rispolverare le vostre nozioni su Napoleone e Wellington ; dall’altra sarete rapiti dall’atmosfera fantasy creata dell’autrice. E le pagine in cui questa combinazione fa veramente scintille sono quelle che raccontano di più delle guerre contro Napoleone.
Le scene di battaglia che rievocano gli scontri decisivi fra Francesi e Inglesi, sono infatti il campo in cui la magia e gli incantesimi si manifestano nella loro forma più spettacolare ed esplosiva. Troverete fiumi che cambiano il loro corso, navi fatte di pioggia, mani enormi che spuntano dalla terra afferrando le cavalcature della cavalleria nemica lanciata all’assalto, e molto altro…
E in ogni scena la descrizione dei luoghi riesce ad essere una ricostruzione fisica puntuale, resa suggestiva da quel piccolo tocco di magia che cambia la percezione delle cose.
Una realtà in continuo mutamento, alla quale il vizio e le ambizioni danno sfumature cupe e tenebrose, e lo sfavillio di incantesimi e creature sovrannaturali dona un luccichio sinistro.
Insomma, vi troverete sospesi tra la magia del fantasy e la storia. E grazie ad un intreccio coinvolgente e ricco di sorprese, viaggerete da una dimensione all’altra con grande emozione.

Personaggi. I due protagonisti Mr. Norrell e Jonathan Strange sono i due maghi ai quali viene affidato il gravoso compito di ridare vita alla magia inglese. Ma per formazione, carattere e temperamento, i due uomini non potrebbero essere più diversi. Norrell ama, all’apparenza, la vita ritirata dell’accademico, e sembra mite e riservato; ma è geloso della sua magia, morbosamente possessivo nei confronti dei suoi libri. l’essenza del suo animo è la “segretezza furtiva” che lo rende poco incline a condividere le informazioni più preziose. Cova una rivalità, non troppo latente, nei confronti di Strange. Jonathan Strange è invece giovane, energico, schietto, pragmatico, amante dell’avventura. Ha la curiosità, il coraggio e l’impulsività di un uomo che ha da poco scoperto la sua vocazione. Differenti, agli antipodi, determinati a seguire ciascuno una via. Ma il lettore scoprirà che anche qui , come in ogni altra storia, l’assenza di “sfumature” spesso porta agli errori di valutazione…
Fra i personaggi secondari, la mia preferita è stata Arabella, la moglie di Strange. Dolce, mite, ma risoluta, fedele. Una donna che si distingue “per l’intelligenza e la vivacità dell’ingegno”.

E le creature magiche hanno un fascino inquietante: ” infine le creature di pietra si staccarono dai muri del padiglione e cominciarono a strisciare e sguazzare nel ghiaccio avanzando. I vuoti occhi di pietra roteavano nelle orbite, le bocche si aprivano e da ogni gola di pietra sgorgava un getto d’acqua”

Lo stile. Premetto che io amo la letteratura inglese del 1800. E dico questo per sottolineare come lo stile dell’autrice sia per me pura meraviglia. Nei dialoghi, nelle situazioni, c’è una capacità di riprodurre l’epoca straordinaria. Ho proprio riscoperto il piacere delle belle parole composte insieme alla vecchia maniera. E l’autrice non ha minore talento nel costruire la componente fantasy: in alcune scene , la magia viene evocata combinando suoni, rumori, movimenti, in modo tale da renderla una visione concreta per il lettore. Visioni a volte meravigliose, a volte inquietanti: parrucche brulicanti di coleotteri rilucenti e gonne decorate con minuscole bocche.
E c’è un’ironia di fondo, che appartiene alla voce narrante, ma che vi regalerà, più di una volta, un sorriso donando al racconto un che di familiare e gradevole.

Perché leggere questo libro.


Può sembrare banale, ma vi dirò semplicemente, perché è bello. Ma bello in una misura e in un modo inaspettati.

Rivivrete il fascino dell’Inghilterra del 1800, e le suggestioni della magia, senza trovare mai un elemento stonato in questa armonia perfetta.

Vi sembrerà di leggere un classico di altri tempi, per la cura con cui è stato scritto, ma vivrete tutte quelle emozioni che un lettore moderno può desiderare, iniziando un viaggio affascinante in un tempo passato e in un mondo magico.

È stato forse il miglior fantasy che io abbia letto quest’anno…

Post by Sara P.

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