Oggi, nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura, vi parlo di un libro stupendo, meraviglioso, commovente: Interpretazioni dell’amore di Jane Campbell, tradotto da Federica Bigotti e pubblicato da Edizioni di Atlantide.
Il romanzo, un libricino di circa 200 pagine, è uno scrigno di emozioni potenti.
Ma cominciamo dalla trama:
Da più di cinquant’anni il professor Malcolm Miller conserva un segreto, custodito in una lettera affidatagli da sua sorella Sophy poco prima di morire insieme al marito in un tremendo incidente. Una lettera che racconta la verità sul padre della piccola Agnes e su una notte terribile e meravigliosa.
Allora Malcolm e Sophy erano poco più che ragazzi, con l’intera esistenza davanti, l’amore una possibilità ancora da esplorare. Il destino però ha voluto diversamente e adesso che Malcolm sente avvicinarsi la fine, il matrimonio della figlia di Agnes, Elfie, è forse l’occasione giusta per lui per lasciare finalmente deflagrare questa verità e mettere a posto quello che, sempre più, gli appare uno sbaglio imperdonabile.
Ma Malcolm non è il solo ad arrivare al matrimonio di Elfie con un segreto celato dentro di sé e la sensazione di qualcosa di irrisolto nella propria vita: Agnes, che sta vivendo una complicata storia d’amore con il suo nuovo partner e che da sempre è alla ricerca del proprio cammino nel mondo, è preoccupata perché per la prima volta tornerà nella grande casa dove viveva con il vecchio marito, e una inquietudine simile attanaglia Joseph, parente degli sposi ed ex terapista della stessa Agnes, che per lei ha sempre nutrito una strana e inconfessabile attrazione.
La mia opinione
Ora che avete letto la trama, capirete che questo libro in modo intimo, a volte enigmatico, esplora il tema dei legami.
Quelli chiari, solidi, luminosi, quelli misteriosi e taciuti che si sentono istintivamente, come profonda attrazione. Un’attrazione che è un’ineludibile appartenenza all’altro.
Ma come fa l’autrice a raccontarci tutto ciò?
Costruendo una narrazione che non è una meccanica e lineare successione di eventi, nella quale la logica, la razionalità domina gli eventi.
Ma presentando invece al lettore una serie di incontri, nei quali i suoi protagonisti si confrontano.
Sono immagini e istantanee nitide, magiche, che trascinano il lettore nel mondo privato e sincero delle confessioni.
Gli stessi momenti sono infatti raccontati da tre personaggi differenti e ciascuno con la sua sensibilità e bagaglio emozionale dà la sua impronta a quanto accade.
Tutto ruota intorno alla lettera scritta tanti anni prima, e che deve arrivare al suo destinatario per poter ridefinire le relazioni fra i personaggi.
E nell’attesa che ciò accada i personaggi fanno le loro scelte e percorrono le loro strade, vivendo però a metà, e sentendosi irrisolti.
C’è una connessione oscura fra alcuni di loro ma per interpretarla e trovare l’equilibrio hanno bisogno di conoscere la verità.
Dal momento che il racconto ha come filo conduttore queste relazioni, l’autrice opta per una struttura narrativa particolare: capitoli non molto lunghi, nei quali i protagonisti si alternano come voce narrante, e si raccontano al lettore in una prima persona perfetta a far immergere chi legge in profondità nel loro mondo.
Ciascuno di loro, nella personalità, nel vissuto, nella sfera emotiva è ritratto con una prosa lirica, densa, tesa, drammatica.
Malcolm è un ex professore in pensione, poco incline a socializzare e che vive in un piccolo elegante stabile costruito per i vecchi accademici di Oxford.È burbero e malandato e l’unico affetto vero che prova è per la nipote Agnes, di cui si è occupato come fosse sua figlia, dopo la morte dei genitori.
Joe è uno psicoterapeuta di successo, ancora in forma nonostante l’età, che nella vita ha avuto una bella carriera, passioni sconvenienti, tante donne, e che ha sempre inseguito una felicità “luminosa” che coincide con i ricordi di infanzia.
Agnes è una donna in bilico, ha difficoltà ad affidarsi agli altri e si sente a suo agio nell’incertezza. Porta sulle spalle il peso di un dolore grande, di perdite che hanno tinto la sua vita di una profonda tristezza.
Agnes, Malcolm e Joe sono personaggi belli, malinconici, attraverso i quali l’autrice può esplorare tante e diverse pieghe della gioia, dell’infelicità, dell’amore.
Protagonisti che rendono questa lettura indimenticabile.
C’era qualcosa di libero ora, un nodo finalmente sciolto, un dolore nominato […] Era stupido, ma di questo si trattava; non siamo creature complicate alla fine. Solo piccoli grumi di istinti e speranze.
Insomma, a me è piaciuto tantissimo e vi consiglio proprio di leggerlo.
Ringrazio la Ce per la copia,
Post by Sara P.