In occasione del Blog Tour dedicato a “Illusioni e percezioni” di Catherine Kullmann edito da @vintageeditore, oggi dedichiamo un post a un piccolo approfondimento sui luoghi e i personaggi.
Comincio col dire che il romanzo fa parte di una trilogia “The Duchess of Gracechurch Trilogy”, nella quale questo volume è preceduto da “The Murmur of Masks”. Tuttavia, il romanzo è autoconclusivo e il ritratto dei personaggi e la descrizione dell’ambientazione sono assolutamente complete e comprensibili. Credo ci sia qualche riferimento al romanzo precedente nelle primissime pagine del racconto, ma ciò non è di nessun ostacolo per il lettore che non conosca gli altri volumi della serie. I personaggi vivono una loro storia indipendente dalle precedenti vicende.
E cominciamo a occuparci proprio di loro, gli indimenticabili protagonisti di questa storia.
I personaggi
Ho trovato il ritratto dei personaggi veramente interessante. Non solo ciascuno di loro è dipinto in modo completo e credibile da un punto di vista psicologico, ma il “ruolo” che ognuno ricopre contribuisce perfettamente a restituire le atmosfere dell’epoca REGENCY. Insomma, le diverse personalità si compongono in un bellissimo mosaico che rappresenta le situazioni, le convenzioni, persino le aspettative che ciascuna figura vive e alimenta in un ambito sociale ben delineato.
C’è poi da dire che che la trama del romanzo è molto particolare. Normalmente, in racconti come questo, a creare la tensione nel lettore è il percorso difficile e accidentato che i protagonisti seguono per arrivare al traguardo, cioè al matrimonio. Qui le nozze vengono celebrate nelle pagine del libro, come coronamento di un’infatuazione travolgente. Ma il rapporto è tutto da costruire e i protagonisti si devono confrontare con le aspettative dell’altro e con le percezioni che hanno di una situazione di cui hanno poca esperienza.
Lallie, la protagonista femminile, è una giovane donna, quasi venticinquenne, semplice e spontanea, che si prende cura con amore sincero delle sorelle. è una ragazza tranquilla, ma non remissiva; che conosce la condizione della donna, ma che non vuole piegarsi alla sola sottomissione nel rapporto con gli uomini. Forte e coraggiosa all’occorrenza.
Hugo è un uomo affascinante e più esperto delle cose di mondo. Erediterà il titolo di suo padre, Lord Tamm, e tutti si aspettano da lui, che, a sua volta, regali un erede alla famiglia. è reticente a sposarsi finchè incontra Lallie. Nella spontaneità di Lallie trova un fascino irresistibile e, rapito dalla complicità che subito nasce tra loro, se ne innamora profondamente.
Sono molto diversi ed è inevitabile perciò che nel comporre le loro differenti esperienze in una vita di coppia, il fardello delle cose non dette o delle incomprensioni pesi molto.
Accanto a loro c’è un ampio gruppo di personaggi secondari.
Questi hanno, in generale dei tratti molto netti, muovendosi in una società, in cui l’etichetta imbriglia i comportamenti. C’è chi dilapida le proprie sostanze al gioco, il gentiluomo vanesio, la giovane donna seducente – e amante esperta -, il soldato in licenza, e il dandy avverso al matrimonio che si ravvede.
E in questa girandola di incontri e scontri, ogni componente è dipinta un po’ come ci si aspetterebbe, ma senza mai degenerare nel cliché.
L’ambientazione.
Nella storia i protagonisti si dividono fra una serie di meravigliose residenze, districandosi fra balli e pettegolezzi da salotto; visite ufficiali ed eventi mondani.
E ciascun luogo fornisce uno scenario suggestivo allo sviluppo della storia, evocando sensazioni particolari.
Tamm Manor è il luogo del rigore, delle convenzioni sociali
“era un blocco rettangolare di pietra che sfidava la natura imponendo la propria forma tozza sul paesaggio selvaggio, senza cercare neppure l’ombra degli alberi o l’ornamento dei fiori”
Larkhaven la vecchia casa di Lallie in Cornovaglia, il luogo dei ricordi
“Lallie sedeva al tavolo in un salottino di Larkhaven. Era stata la stanza in cui studiava da ragazzina e vi aveva anche trascorso molte ore con la nonna, imparando come si gestisce una casa.”
Resta però costante nel libro l’opposizione fra la vita di campagna e quella di città.
L’idea è che la protagonista, che non ha avuto la sua stagione, cioè il suo debutto in società, brilli di quella innocenza e spontaneità, che solo la vita di campagna le ha permesso di mantenere.
Al contrario, la vita in città, è un po’ una giostra, un’altalena di emozioni prodotte dalla sorpresa e dalle difficoltà che il contatto con l’alta società produce.
Così nella mente dei protagonisti, la campagna è il luogo della spensieratezza, dei giochi con le sorelline, delle barchette di legno che corrono sul fiume; la città quello in cui ci si deve muovere con circospezione evitando di alimentare pettegolezzi, e schivando ogni piccolo attacco mosso ai nuovi ammessi nella cerchia dei più ricchi.
Ed è soprattutto Lallie a vivere con sofferenza e disagio questa situazione. Lei è il “topolino di campagna” dal quale ci si aspetta un contegno preciso,un atteggiamento remissivo nei confronti del marito.
Dunque, in ciascun luogo fisico, le descrizioni si traducono in un meraviglioso affresco delle atmosfere. I balli nelle grandi dimore, le passeggiate fra i fiori di un giardino, le visite a Lady e Lord, sono raccontati in modo assolutamente affascinante, come un turbinio di sensazioni e impressioni, filtrate attraverso gli occhi della protagonista. I riferimenti agli arredi, alle decorazioni o perfino all’abbigliamento di ciascun personaggio sono precisi e puntuali, ma non soffocano mai quella che è la visione “emotiva” di ciascuna situazione.
Perciò, se questo tipo di ambientazione vi rapisce, e se la storia fra Hugo e Lallie vi incuriosisce non dovete far altro che seguire il Blog Tour.
Post by Sara P.