Quale lupo vuoi nutrire, Sophie?
Probabilmente avrò incubi per un mese…
E comincio questo post così (in modo diverso dal solito), perché forse è l’unica maniera per rendere l’idea di cosa sia leggere questo libro.
FIGHISSIMO
Un thriller ipnotico, magnetico, a tratti delirante.
Per me è stato impossibile interrompere la lettura. Cioè, nonostante io sia una fifona/ansiosa/impressionabile/ , la corrente irresistibile di questa storia mi ha trascinato con sé.
E nonostante le descrizioni degli efferati omicidi commessi, è stato impossibile per me ignorare il richiamo di questo libro.
Ma procediamo con ordine.
La trama
Noah Wallace è una sorta di consulente della polizia. O meglio lo era prima di rimanere coinvolto in un grave incidente. Da cinque anni ormai si tiene lontano dalle scene del crimine. Da che un pericoloso serial killer, il Demone del Vermont gli ha tolto tutto. Cinque anni prima Noah era sulle sue tracce. E l’assassino aveva ricambiato le attenzioni di Wallace rapendo sua moglie, Maggie.
Nel tentativo di salvarla Noah si era lanciato in un folle inseguimento, conclusosi con uno schianto.
Noah si salvò riportando gravi danni fisici (emicranie, amnesia, difficoltà a camminare), Maggie e il Demone rimasero uccisi…apparentemente!
Perché sembra che il killer sia tornato. Nuovi efferati delitti, e dei messaggi per Noah, riaprono la partita…
Contemporaneamente, a New York, la giornalista Sophie Lavallè riceve una misteriosa email. Informazioni su un’indagine che aveva smesso di seguire…
L’inizio di un incubo che la condurrà sino al Demone del Vermont.
La mia opinione
Scrivere un thriller non è affatto semplice…ne ho letti tanti (anche di autori famosissimi) e spesso sono rimasta delusa. Finali incomprensibili che chiudono una sequenza splatter fine a se stessa.
Perché la violenza, la suspense, la paura, l’intreccio di vicende oscure, insomma il torbido, è essenziale in un thriller. Ma dosare questi ingredienti non è cosa semplice. E non è facile accontentare quel pubblico che accetta la violenza della storia solo a condizione che la narrazione lo ipnotizzi.
Ebbene, questo libro centra l’obiettivo.
E io l’ho adorato.
I personaggi. Ci sono due storie parallele che a un certo punto della narrazione si incontrano.
La vicenda di Noah, che dà la caccia al “suo” killer. L’inchiesta di Sophie che segue le tracce di un giornalista scomparso diversi anni prima.
Noah è un personaggio che vive un equilibrio precario. È sfiancato dai dolori fisici, dalla sofferenza e dai sensi di colpa. Vive in una strana dimensione. Da un lato fa fatica a ricordare il suo passato; dall’altro ha dei flash confusi ai quali non riesce a dare un significato.
Ha perso le sue capacità deduttive dopo l’incidente, ma le ha compensate con segnali visivi e uditivi, che assomigliano a visioni del passato e premonizioni del futuro. Entra in contatto con la morte.
Sophie è tosta, determinata, pericolosamente curiosa. È una brava ragazza, forte. Nonostante l’oscurità che l’ha inghiottita ha un’implacabile sete di verità.
Accanto a loro ci sono diversi personaggi secondari, tutti molto ben caratterizzati. La mia preferita è Clèmence Leduc, una sorta di alter ego di Wallace, con delle capacità complementari alle sue, e con un ruolo decisamente ambiguo nelle indagini.
L’ambientazione. Siamo in Canada e Noah viaggia sulle orme dell’assassino. Più che il contesto generale, l’autore cura la descrizione delle scene del crimine, o i luoghi in cui gli episodi chiave della storia accadono. Lo fa calcando la mano su certi dettagli, e accendendo i riflettori su quei particolari capaci di accrescere ansia e paura. Ed è impeccabile in questo gioco.
Perché leggere questo libro.
Se vi piace il genere, dovete assolutamente provare questo autore.
Il romanzo vi catturerà e fino alla fine sarete avvolti da una fitta e inquietante tenebra.
Sino a uno spiraglio di luce…forse premessa a un seguito.
Post by Sara P.
Ringrazio la CE per la copia