Oggi lo spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura è tutto per “Il silenzio dei morti” di Maximilian Rosar edito da Emons – collana gialli tedeschi.
Si tratta del primo libro della serie che ha come protagonista il commissario Preusser.
Trama
Siamo a Francoforte, nel 1967, e sulle rive del fiume Meno viene ritrovato il corpo denudato e senza vita di un giovane martoriato da una vistosa ferita da arma da taglio.
Sul posto si reca immediatamente il commissario Joachim Preusser della squadra omicidi di Francoforte che, insieme al suo staff, comincia a indagare sull’accaduto.
Ma la vera svolta arriva quando una telefonata anonima rivela a Preusser l’identità della vittima. Il caso assume improvvisamente una piega inaspettata: il giovane assassinato si chiama Mendel ed è un giornalista di nazionalità americana, un ebreo giunto in Germania per seguire il secondo processo sui crimini di Auschwitz.
Il commissario Preusser si rende presto conto di trovarsi fra le mani un caso destinato a diventare sempre più delicato.
È il periodo della contestazione giovanile per la guerra in Vietnam, degli strascichi che il processo di Auschwitz porta con sé. Per tranquillizzare l’opinione pubblica, qualcuno più in alto di Preusser, vorrebbe trasformare l’omicidio in un caso di rapina violenta.
Ma il nostro commissario vuole vederci chiaro. Anche se sa che andare a fondo a questo caso lo porterà inevitabilmente a fare i conti con l’ostilità dei suoi superiori, e con i fantasmi del passato.
La mia opinione
“Il silenzio dei morti” è un libro appassionante e avvincente. E questo è il punto di partenza obbligato per parlare di questa lettura. Poi, potete chiedervi se a prendervi di più sia l’intreccio – capace di catturare il lettore – o la bella scrittura, una prosa fluida, ma capace di suscitare un’intensa reazione emotiva. Aggiungete pure che parliamo di una delle pagine più drammatiche della nostra storia recente e capirete che siamo in presenza non di un semplice giallo, ma di un romanzo ben più complesso.
Personaggi. Il protagonista del libro è naturalmente il commissario Joachin Preusser. Un poliziotto navigato e stimato dai suoi colleghi, con un forte senso del dovere, e un’inclinazione a volte eccessiva all’ubbidienza ai suoi superiori.
La vita di Preusser, come per tanti suoi coetanei, è stata segnata degli orrori della guerra: assegnato al fronte orientale si è ritrovato prigioniero dei russi, e ha visto la sua famiglia subire le drammatiche conseguenze del conflitto.
Anche se sono ormai trascorsi oltre 20 anni da quei terribili giorni, e Preusser ha ora la sua famiglia, il passato torna regolarmente a fargli visita. I sonni di Preusser sono turbati da incubi ricorrenti in cui prendono vita i fantasmi del passato. Sogni che si alternano a ricordi di atroci crimini. Memorie che riportano a galla eventi lontani negli anni, e che lui, come tanti altri della sua generazione, vorrebbe riuscire a cancellare dalla propria mente.
Ambientazione.A fare da scenario alla vicenda è una Germania in bilico. Il racconto è ambientato tra Maggio e Giugno del 1967, principalmente a Francoforte. È un periodo complesso per il paese, che, da poco diviso, vive il suo processo di normalizzazione molto lentamente. E la voglia di ribellione ed emancipazione della nuova generazione premono sempre più affinché la vecchia generazione faccia i conti con i propri demoni.
Lo stile.Il racconto è costruito in modo impeccabile: il giusto equilibrio tra scene di azione e suspense tiene il lettore sempre in tensione. Le parti più descrittive e riflessive contribuiscono a dare spessore e profondità alla caratterizzazione dei personaggi. I dialoghi, sempre ben congeniati e inseriti nella narrazione, danno al racconto quella immediatezza capace di sottrarre la storia alla pura finzione letteraria. L’intreccio è complesso, ma mai troppo intricato, e il racconto procede in modo assolutamente realistico. E poi si resta sempre con il fiato sospeso…
Perché leggere questo libro
È un libro che tutti gli amanti del genere giallo sapranno apprezzare per la qualità letteraria, e che troveranno interessante per i riferimenti alla storia degli anni ’60 -quella della Germania in particolare, ma non solo-.
E attraverso le bellissime pagine di questo romanzo, i lettori scopriranno difficoltà e insidie del rapporto fra due diverse generazioni, dopo l’uscita dal nazismo. Sensi di colpa, nostalgia, il desiderio e la necessità di scrivere una nuova pagina della storia, una volta chiuso il capitolo degli orrori della guerra.
Ringrazio la CE per la copia.
Post by Sara P.