Oggi nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura vi parlo di un libro che ho trovato meraviglioso:
“Il segreto di Ippocrate” di Isabella Bignozzi edito da La Lepre.
E per iniziare a raccontarvi di questa lettura, la prima cosa che mi sento di dire è “un viaggio nel tempo”
Certi libri hanno il potere di trascinarci in un passato affascinante popolato da grandi personaggi, attraversato e scosso da eventi che hanno segnato il corso della storia.
Se parliamo dell’antica Grecia, di certo non si può tralasciare il V secolo a.C., un secolo importante, ricco di cambiamenti e di nomi importanti.
Fra loro c’è anche Ippocrate, il celebre medico di Kos.
Cioè il protagonista di questo splendido libro, che ha la struttura del racconto nel racconto.
Ippocrate ormai debole e anziano narra al suo allievo Pòlybos i momenti più importanti della sua vita, affinché ne conservi la memoria.
Così ogni giorno, Pòlybos, fedele e attento, registra i ricordi del suo maestro, e i due condividono l’emozione di storie passate e del loro forte legame nel presente.
Questo espediente narrativo del memoir permette all’autrice di unire la memoria emotiva del protagonista al resoconto di una serie di avvenimenti e informazioni storiche molto affascinanti.
E il tono del racconto è sempre quello di una conversazione intima e familiare, nella quale ogni episodio è carico di sentimento (e a volte di nostalgia).
La prosa dell’ autrice è molto bella: ricrea minuziosamente luoghi e situazioni; ed è in grado di comunicare, in modo intenso e autentico, le diverse emozioni di Ippocrate, in ciascun momento della sua vita.
Insomma, attraverso una scrittura sempre piacevole ed evocativa, Isabella crea il ritratto di uno studioso dalla mente brillante e dalla profonda sensibilità, capace di ammaliare con un “discorrere coinvolgente, denso di conoscenza e saggezza”;
recupera una figura storica e ne fa un personaggio ricco di sfumature: insicuro, appassionato della sua scienza, amante del sapere, figlio devoto, amico leale, marito e padre.
E l’immagine di Kos è meravigliosa: nei ricordi di Ippocrate è il più bello degli scenari. Scorci di mare aperto, la natura avvolgente, i profumi della casa, i rumori del porto, il sole che “al crepuscolo,posava mille gocce d’oro sul mare” ispirano dolcezza, tenerezza e malinconia.
È ben equilibrata e riuscita la commistione di elementi storici e invenzione narrativa, anche nell’alternarsi della terza e della prima persona nel racconto. La terza persona della narrazione oggettiva è quella del dialogo fra Pòlybos e Ippocrate (che fa da cornice alla storia), la prima persona è quella dei ricordi personali riferiti da Ippocrate.
E in questa splendida raccolta di pensieri e memorie gli elementi storici e biografici si uniscono agli excursus sulla medicina antica, su miti e tradizioni.
Ma ogni argomento viene trattato con grande trasporto, anche i principi essenziali della dottrina di Ippocrate (come l’isonomia degli elementi) e l’origine delle sue brillanti intuizioni.
La storia del personaggio diventa lo specchio della vita quotidiana dell’ epoca, e l’immagine che viene offerta al lettore è estremamente poetica.
A me questo libro è piaciuto tantissimo e lo consiglio vivamente a chi ama romanzi storici e biografie. Farete conoscenza con un protagonista indimenticabile.
Ma se volete saperne di più, di seguito trovate ulteriori dettagli sulla trama👇
Ippocrate, giunto alla vecchiaia, racconta a Pòlybos, suo allievo prediletto, le sue memorie: la fanciullezza nell’isola di Coo, l’adolescenza tra inquietudini e nuove consapevolezze, gli insegnamenti del padre, anch’egli medico e suo primo e più grande maestro; i suoi incontri con i personaggi illustri dell’epoca, le vicende drammatiche che lo hanno segnato nel profondo. Parla di malanni, interventi e terapie, espone tecniche dell’arte medica del V secolo a.C. Ippocrate apprendendo dai suoi maestri, diviene egli stesso un maestro; viaggia in tutte le terre conosciute, sfiora eventi storici grandiosi, impara a curare gli altri e ad amare il suo prossimo in un modo sofferto, innovando la sua arte con brillanti intuizioni. Il romanzo è frutto di una accurata lettura del Corpus Hippocraticum, l’insieme degli scritti attribuiti al celebre Ippocrate, autore del Giuramento e padre della medicina occidentale
Ringrazio la Ce per la copia.
Post by SAra P.