Oggi, nello spazio dedicato a Recensioni Libri e consigli di lettura, vi parlo di “Il ricatto del gambero. Dai ribelli del ’68 ai mostri del metaverso.” di Fabrizio Funto edito da @lalepreedizioni.
Il romanzo, veramente molto bello e appassionante, racconta al lettore un’originale combinazione di eventi, legati in parte alle lotte politiche degli anni ’70, in parte allo sviluppo di nuove tecnologie quarant’anni più tardi.
Capirete bene che questo doppio scenario promette una lettura decisamente affascinante e ricca di spunti interessanti: riflessioni sul cambiamento, e su come la tecnologia possa renderlo possibile.
E c’è tanto di più…ad esempio la necessità che abbiamo di fare i conti con un passato, di cui facciamo fatica a liberarci.
Dunque, scendiamo un po’ più nel dettaglio, per considerare meglio i punti forti di questo libro.
La trama.
Siamo negli anni ’70 a Roma e Arturo Rocchi è un esponente importante della contestazione studentesca. Coordina con dedizione e passione le attività degli studenti, ma c’è un gruppo di giovani che non condivide il suo totale rifiuto alla violenza. Accade purtroppo che alcuni esponenti di questo movimento rimangono uccisi durante un’operazione, a causa di una soffiata e che Arturo, ingiustamente, ne venga ritenuto il responsabile. Il giovane è dunque costretto ad abbandonare Roma per sfuggire al pericolo di ritorsioni. Si trasferisce in America, dove diventa un esperto di informatica . Ma quarant’anni più tardi la magistratura lo richiama a Roma: c’è un caso di omicidio che pare legato a quella vecchia storia e Arturo potrebbe dare un contributo importante alle indagini.
Arturo decide di collaborare e approfitta della sua permanenza in città per portare avanti, con un team di studenti dell’Università di Roma, l’innovativo progetto di un “processore culturale”.
Quello che non sa è che i nemici di un tempo non si sono dimenticati di lui, e che nuovi – e vecchi – pericoli sono in agguato nell’ombra.
La mia opinione
Comincio con il dire che questo libro mi ha molto colpito per la particolarità della storia.
Ma La Lepre Edizioni è per me, ormai, sinonimo di racconti originali e sempre ben orchestrati.
L’idea di unire personaggi immaginari a vicende realmente accadute, così come la mistione di passato e di un futuro che potrebbe tranquillamente diventare realtà, sono elementi molto intriganti.
E poi il libro è ricco di atmosfera: da un lato percepirete la suspense e la tensione della lotta politica, il brivido del pericolo; dall’altro seguirete con ammirazione le scoperte di Arturo e l’entusiasmo, l’energia che produce in lui – e nei suoi collaboratori – l’aver intuito il futuro.
Fra tutti i personaggi indubbiamente quello meglio caratterizzato è proprio lui, Arturo Rocchi.
Il protagonista viene raccontato, nelle prime pagine del libro, come un giovane attivista. Si è da poco diplomato e frequenta la Facoltà di filosofia, ma assiste gli studenti del liceo Morgagni nell’organizzazione di azioni politiche pacifiche. Quando ricompare, nei capitoli a seguire, è diventato un uomo maturo, schivo e silenzioso, ma non ha perso il suo coraggio e la fedeltà a certe idee.
Le esperienze di gioventù hanno condizionato la sua vita, portandolo a diventare, nel suo esilio in America, un ingegnere-filosofo. Eppure non ha dimenticato i suoi ideali. Ha cercato invece di dare loro una veste al passo coi tempi.
Così il suo progetto informatico ha un sapore squisitamente politico: deve essere lo strumento per la creazione di “uomini nuovi”.
La sua storia viene narrata con uno stile molto particolare.
Innanzitutto i capitoli in cui Arturo è direttamente protagonista, si alternano a quelli in cui le azioni dei militanti sulle sue tracce vengono pianificate e messe in atto.
Poi, la prosa dell’autore è estremamente asciutta. La scelta dell’editore per la resa dei dialoghi è singolare, ma d’effetto.
E l’uso del presente e le frasi a volte essenziali rendono bene emozioni e situazioni in modo immediato eppure d’impatto: una soluzione in piena armonia con i personaggi del libro, pronti all’azione e poco inclini alla retorica.
Penso sia chiaro, da quanto vi ho raccontato che a me il libro è piaciuto molto.
E aggiungo che se siete in cerca di una lettura diversa dal solito, ma capace di prendervi, questo è il libro giusto per voi.
Ringrazio la CE per la copia
Post by Sara P.