Il racconto comico-umoristico
Vi piacciono le letture che narrano la realtà in modo ironico e spiritoso?
I fatti curiosi e i personaggi bizzarri?
Certo, ridere è un fenomeno soggettivo che dipende dalla sensibilità e dalla percezione che abbiamo delle cose, ma è altrettanto vero che alcuni libri sono in grado di farci almeno sorridere e riflettere grazie al loro aspetto particolare.
Si parte da personaggi esageratamente caratterizzati: strani, insoliti, pieni di difetti e vizi, definiti da caratteristiche portate all’eccesso per produrre un effetto comico.
E si prosegue alimentando il buon umore con situazioni ed eventi inaspettati e dai risvolti spesso ridicoli.
Si costruiscono queste immagini per il lettore puntando su giochi di parole, equivoci, nonsense.
Il tutto condito da un’irresistibile dose di ironia.
Perciò se avete capito di cosa si parla, e l’idea non vi dispiace, ecco per voi alcuni grandi del genere:
Jerome Klapka Jerome (1859-1927) il celebre umorista inglese che scrisse lo spassosissimo “Tre uomini in barca”
Roald Dahl (1916-1990) talento britannico conosciuto soprattutto per i suoi romanzi per bambini, tra i quali il delizioso “Matilde”
I nostri Italo Calvino (1923-1985), uno dei narratori più importanti del secondo Novecento, e autore di una vastissima produzione letteraria – il “Barone rampante” è fra i miei preferiti – ;
Stefano Benni (nato nel 1947) che con ironia e umorismo trasforma situazioni reali in paradossi fantasiosi e irresistibili.
Di suo ho letto tanto ma “Saltatempo” mi è rimasto nel cuore.
E siccome far ridere non è facile – e in modo intelligente è ancora più difficile – non perdetevi questi maestri del sorriso. Divertono e fanno riflettere allo stesso tempo…un punto in più a loro favore
Se volete saperne di più, di seguito trovate le sinossi dei singoli volumi.
“Tre uomini in barca” di Jerome K. Jerome edizione Rizzoli
Divenuto ormai un classico della letteratura inglese, “Tre uomini in barca” racconta le avventure di Jerome, Harris e George: tre amici, una barca e il fiume, perchè nulla è più adatto di una gita per rilassare un po’ i nervi… se non fosse che l’organizzazione fa acqua da tutte le arti. E solo il cane Montmorency sembra godersi questa buffa avventura, ricca di imprevisti, incomprensioni e divertimento.
– Sinossi da sito della CE-
“Matilde” di Roald Dahl edizione TEA
Matilde ha imparato a leggere a tre anni, e a quattro ha già divorato tutti i libri della biblioteca pubblica. Quando perciò comincia a frequentare la prima elementare si annoia talmente che l’intelligenza deve pur uscirle da qualche parte: così le esce dagli occhi. Gli occhi di Matilde diventano incandescenti e da essi si sprigiona un potere magico che l’avrà vinta sulla perfida direttrice Spezzindue, la quale per punire gli alunni si diverte a rinchiuderli in un armadio pieno di chiodi, lo Strozzatoio, o li usa per allenarsi al lancio del martello olimpionico, facendo roteare le bambine per le trecce e lanciandole lontano. L’intelligenza e la cultura – sembra dire l’autore – sono le uniche armi che un debole può usare contro l’ottusità, la prepotenza e la cattiveria.
– Sinossi da sito della CE-
“Il Barone Rampante” di Italo Calvino edizione Oscar Mondadori
Il narratore ripercorre la lunga vicenda del fratello, Cosimo di Rondò, vissuto nella seconda metà del XVIII secolo a Ombrosa, in Liguria. Cosimo, per sfuggire a una punizione inflittagli dai suoi educatori, decide di salire su un albero per non ridiscendere mai più. Cosimo si costruisce un mondo aereo dove diversi personaggi della cultura e della politica (Napoleone compreso) lo vanno a trovare, testimoniandogli la loro ammirazione. Vive anche una tormentata storia d’amore con la volubile Viola. Cosimo muore vecchio, senza mai discendere in terra: ammalato, in punto di morte, si aggrappa alla fune di una mongolfiera e scompare mentre attraversa, così appeso, il mare.
– Sinossi da sito della CE-
“Saltatempo” di Stefano Benni edizione Feltrinelli
Lo incontriamo da ragazzino mentre “scarpagna” verso le Bisacconi (le scuole elementari del paese). Sono gli anni ’50 e mentre ruba in una vigna un grappolo di schizzozibibbo, Lupetto, così lo chiamano, vede un uomo alto, con una barba immensa e un vecchio cane. È una divinità pagana, sporca come un letamaio, che gli regala una facoltà meravigliosa: un orologio interno, un orobilogio, che gli consentirà di correre avanti nel tempo. Così Lupetto diviene Saltatempo, cresce bislacco e distratto, mentre il paese dove vive si sta trasformando e l’orobilogio con i suoi giri improvvisi e vorticosi prospetta il tempo che verrà.
– Sinossi da sito della CE-