“Il più giovane dei Re.I segreti del regno di Hatti” di Valentina Cambi

14 Ago 2023 | Romanzo storico

Oggi, nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura, vi parlo di un #romanzostorico molto bello:
“Il più giovane dei Re.I segreti del regno di Hatti” di Valentina Cambi edito da Piemme.

Mi sembra necessario partire da una considerazione prima di raccontare come sia stata la mia esperienza di lettura: libri come questo sono il frutto di un lavoro lungo e molto impegnativo.

Non basta immaginare una trama e metterla per iscritto. È necessario combinare diversi tipi di competenze: una profonda conoscenza della storia – e in questo caso delle lingue antiche- e, ovviamente, la capacità di raccontare, di narrare.

Fra un elemento e l’altro di questi citati deve esserci un perfetto equilibrio.

E per capire come ciò si sia perfettamente realizzato in questo volume, comincio raccontandovi un po’ della trama.

Mursili è l’ultimo figlio di primo rango del sovrano degli Ittiti, il Gran Re Suppiluliuma. È comandante delle guardie del corpo di Arnuwanda, che è suo fratello e reggente del regno dalla morte di Suppiluliuma.
Ma una tremenda epidemia miete vittime nel regno di Hatti e non sembra risparmiare nemmeno la famiglia reale.
Quando Arnuwanda sente la fine avvicinarsi, chiama al suo cospetto Mursili. Il re sta morendo e vuole che proprio Mursili, così giovane e diverso da lui, sia l’erede al trono.
Mursili ha solo diciannove anni e l’impresa che lo attende è molto complessa: deve districarsi tra intrighi e tradimenti nella sua corte; placare la rabbia degli dei che hanno punito il regno di Hatti con la spaventosa epidemia; piegare le tribù ribelli – e soprattutto i turbolenti e rivoltosi Kaska- che vogliono emanciparsi dal dominio degli Ittiti.
Mursili, che sarà il più giovane dei re, ha di fronte a sé una strada tortuosa e in salita, ma che rappresenta l’unica via da seguire per ottenere gloria e compiere il suo destino.

In questo libro le vicende storiche di un popolo antico passano attraverso le esperienze e le imprese dei personaggi di Valentina Cambi.

Si tratta di personaggi in parte reali, in parte di fantasia, in parte resi tridimensionali dall’intervento dell’autrice.
Il Mursili del romanzo è una figura storica realmente esistita: Mursili II sovrano ittita in carica dal 1321 al 1295 a.C.
Partendo dal dato storico, l’autrice procede a un’approfondita caratterizzazione del personaggio, donando un profilo netto a una figura avvolta dalle nebbie del tempo.
Mursili è giusto,leale, onesto, devoto agli dèi della tradizione. Insomma è l’unico in grado di ristabilire un dialogo con loro e salvare il regno di Hatti dall’epidemia inviata come punizione.
È abile in battaglia e non si sottrae a nessuna delle sue responsabilità.

A popolare il suo mondo ci sono personaggi storici realmente esistiti (l’autrice ricostruisce con attenzione la genealogia di Mursili e i legami con i suoi fratelli) e non solo.
Hassuili, fratellastro e guardia del corpo di Mursili, è un personaggio del tutto fittizio, ma di grande fascino, così come la Kaskea Armawiya. Entrambi svolgono un ruolo importante nel racconto, perché sono loro a far emergere il lato privato, più spontaneo del sovrano.
Tawananna -la principessa babilonese matrigna di Mursili- è citata dalle fonti, ma l’autrice integra la sua storia facendone una figura tanto seducente quanto pericolosa, al centro di insidiosi piani e tradimenti.

L’ambientazione è un’affascinante ricostruzione di un mondo perduto.
Un romanzo storico deve fornire al lettore tutti quegli elementi necessari a sentirsi veramente dentro la storia. In questo caso parliamo di secoli così lontani dal nostro presente che per un’immersione completa e credibile nel passato ogni elemento deve essere estremamente curato.
E Valentina Cambi da questo punto di vista fa un ottimo lavoro: che si tratti di vestiti o acconciature, elementi della toletta o mobilio, palazzi o templi, città fortificate o accampamenti, dipinge con passione e cura estrema ogni dettaglio.

Anche e soprattutto dal punto di vista linguistico.

E veniamo così ad alcune importanti caratteristiche della narrazione.
Dal punto di vista dell’intreccio funziona bene l’idea di alternare scene di vita privata, intrighi di corte e campi di battaglia.
In un certo senso, tutto ciò permette un cambio di scenario che garantisce un bel ritmo al racconto e incuriosisce il lettore.
Dal punto di vista puramente stilistico, l’autrice adotta una soluzione che ho trovato affascinante.
All’interno della narrazione vengono inseriti alcuni termini Ittiti, che danno autenticità al racconto e fanno entrare il lettore veramente in contatto con la lingua antica.
Alcuni rituali, preghiere, invocazioni, formule ricorrenti, epiteti sono traduzioni di testi proposte dall’autrice (che ha a lungo studiato la lingua ittita).

A questo punto cosa altro posso aggiungere per raccontare la bellezza di questo libro?

Avete a disposizione circa 330 pagine…

-per viaggiare indietro nel tempo,
-sottrarre all’oblio un popolo antico di cui si parla poco,
-rivivere intrighi e passioni di un’antichissima corte,
-inseguire fama e gloria insieme a un protagonista indimenticabile,
-lasciarvi prendere dal fascino di un giovane sovrano coraggioso e determinato.

A me è piaciuto tantissimo e vi consiglio proprio di leggerlo!

 

Ringrazio l’autrice per la copia.

Post by Sara P.

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