Oggi parliamo di “Il Pezzo mancante” di Tim Weaver edito da Fanucci Timecrime, che ringrazio infinitamente per la copia.
Il libro, un thriller ad alta tensione, è una lettura veramente intrigante, che mi è piaciuta moltissimo.
Ma procediamo con ordine…
La trama.
Rebekah Murphy è scomparsa da cinque mesi. Un giorno si è imbarcata con il fratello Johnny per l’isola disabitata di Crow Island e i due non hanno fatto più ritorno. Rebekah è rimasta sull’isola, da sola, o meglio, braccata da due criminali, che hanno cercato di assassinarla e vogliono essere certi di essere riusciti nell’impresa o, in caso contrario, portarla a termine.
Il problema però è che Rebekah non ha la minima idea del perché la vogliano morta. Prima di partire per l’isola non è accaduto nulla di particolare. La sua è stata fino a quel momento una vita come tante: il lavoro, due figlie, un matrimonio in crisi, un’avventura di una notte.
Ma è solo apparenza…
Sulla terraferma il detective Frank Travis indaga sulla scomparsa di una giovane donna, Louise Mason. È a pochi giorni dalla pensione e non può rassegnarsi all’idea di lasciare il caso irrisolto.
Quelle di Travis e Rebekah sembrano due storie molto diverse e lontane fra loro, ma Johnny è stato una delle ultime persone a vedere la ragazza scomparsa .
E un sogno ricorrente tormenta Rebekah.
Le strade dei due personaggi presto si incontreranno, e Rebekah e Travis capiranno che ciascuno di loro ha un pezzo mancante dello stesso puzzle.
La mia opinione.
La giusta premessa a questa lettura è una semplice domanda: siete pronti a una massiccia iniezione di suspense, colpi di scena e…ansia?
Se sì, avete trovato il libro giusto per voi.
Premesso che i thriller mi piacciono molto, devo dire che ultimamente mi è capitato di leggerne diversi, in cui tutto ruotava intorno a dettagli splatter, eccessi di perversione, e simili. Storie mirate a scioccare il lettore, piuttosto che a creare un intreccio appassionante.
Non è il caso di questo libro. Questo è un libro intelligente, molto bello, e costruito in modo originale e brillante. Si allude ai crimini, ma i dettagli macabri non sono l’essenza della storia. La tensione è costante e non si allenta mai, grazie all’ambientazione, all’inquietudine che essa trasmette, e alla strenua lotta per la sopravvivenza di Rebekah, che tiene alto il ritmo.
I personaggi. Rebekah è un dottore. Ha una vita all’apparenza tranquilla, segnata però da una situazione familiare complicata (la mamma ha abbandonato suo padre, lei e i fratelli quando erano ancora piccoli). Ha due bambine piccole che ama alla follia, e un marito con il quale, purtroppo, le cose non vanno molto bene. La sua ancora di salvezza, il suo affetto più grande, dopo la morte del padre, è suo fratello Johnny, un uomo mite, tranquillo, che tenta la carriera di scrittore. Rebekah però ha una tempra non comune. E anche se il trauma dell’abbandono l’ha segnata, è decisa ad andare oltre. Resta però una donna costantemente in bilico fra le paure e le insicurezze che riemergono -facendola apparire a tratti fragile-, e l’istinto di sopravvivenza che riaffiora, spingendola a resistere nonostante tutto. È un personaggio complesso, affatto banale. Imperfetta e allo stesso tempo affascinante, Rebekah vi piacerà sicuramente.
Il detective Frank Travis è un uomo pacato, equilibrato, non è il classico detective maledetto e geniale. È un uomo d’esperienza, uno che ragiona, uno sempre a caccia di piste. E soprattutto non è un poliziotto che lascia dietro di sé situazioni irrisolte.
L’ambientazione. La vicenda di Rebekah ha come scenario principale l’isola di Crow Island, a centosessanta chilometri da Long Island. Crow Island è un’isola disabitata, devastata dall’uragano Gloria, che solo alcuni ricercatori o qualche pescatore frequentano per pochi mesi l’anno.
L’isola è un’ambientazione incredibilmente suggestiva ed evocativa. Uno scenario di solitudine e abbandono che produce una forte inquietudine. Amplifica i timori, le paure di Rebekah, e fa emergere gli incubi e i sospetti in modo lento e implacabile. Uno scenario sinistro, fatto di edifici in disuso e diruti, vetri rotti, oggetti abbandonati, buio, fango e pioggia. Gli scricchiolii sinistri nella notte, i sentieri persi nella vegetazione incolta e impenetrabile trasmettono un’ansia costante. E il lettore come Rebekah ha sempre l’impressione che qualcosa stia per accadere. Rebekah è un animale ferito e braccato in un luogo in cui è difficile fuggire e nessuno può sentirla gridare, perciò tremerete con lei in ogni pagina.
Lo stile. La trama è sviluppata in modo intelligente e particolare. Ci sono due linee narrative diverse: l’indagine di Travis e la vicenda di Rebekah. L’indagine di Travis segue , da un punto di vista temporale, uno sviluppo lineare. La vicenda di Rebekah alterna un prima e un dopo. Attraverso i flashback l’autore crea una lettura a più livelli, nella quale il lettore può raccogliere indizi e informazioni necessarie a chiudere il cerchio. La prosa è d’effetto, ma pulita: le violenze sono alluse, e il linguaggio mai troppo esplicito.
Perchè leggere questo libro
“Il pezzo mancante” di Tim Weaver è un libro avvincente e imprevedibile.
Un thriller ricco di colpi di scena e declinato al femminile, con una protagonista forte e carismatica.
Insomma, un libro che divorerete, seguendo Rebekah nella sua fuga disperata.
Post by Sara P.