Oggi parliamo di “Il ladro di Galline” di Marco Cagnone & Barbara Desilani.
Il Libro è un romanzo giallo -direi un cozy mystery, considerando trama e personaggi- di 155 pagine, edito da Youcanprint.
La trama
A Collebello, un primo furto di galline, seguito da un secondo caso simile, scuote la tranquillità della piccola comunità di montagna. Il crimine, di certo non efferato, mina l’armonia del paese, e getta gli abitanti in un clima di sospetto. Tutti più o meno vogliono sapere il più possibile dei fatti, per restituire la serenità al paese. E così tre gruppi, fra loro molto diversi, iniziano le loro strampalate indagini. I carabinieri svolgono quelle ufficiali; un giornalista in vacanza e la proprietaria dell’alimentari del paese li affiancano; mentre un gruppetto di vecchiette pettegole e agguerrite fa il suo, seminando scompiglio, invece di far luce sulla vicenda. Insomma, a colpi di dicerie, gossip, e fraintendimenti, tutti si impegneranno a risolvere il mistero di Collebello.
La mia opinione.
Comincio col dire che questo libro mi ha accompagnato in piacevoli e divertenti ore di lettura. Mi è piaciuto e mi ha regalato quel confortante relax, che i libri di questo genere devono offrire al lettore. Quindi è una lettura che sicuramente funziona.
L’ambientazione. I fatti si svolgono nel tipico paesino di montagna, in cui tutti si conoscono, e dove normalmente non accade niente. Ma i vecchi dissapori generano ostilità e maldicenze, che rendono più fitto il mistero.
“Vivere qui è come vivere in una cartolina: paesaggi mozzafiato, aria buona, cibo sano e tutte le cose che piacciono a voi turisti. Ma il fatto di conoscerci tutti ha i suoi pro e i suoi contro”
Il profilo delle montagne, che si staglia bellissimo contro il cielo azzurro, fa da cornice alla storia. I prati verdissimi degli alpeggi, e i viottoli che attraversano il paese donano all’insieme un’immagine deliziosa e rassicurante.
I personaggi. Ciò che mi è piaciuto di più, parlando dei personaggi, è la varietà di figure e caratteri che gli autori hanno creato. Il Maresciallo affronta il caso con il piglio deciso e il fare sobrio e posato dell’uomo di legge. Carlo, il giornalista in vacanza, con la curiosità naturale e incontenibile della sua professione; Eleonora è la voce e il cuore del paese; la Signora Adele capeggia il gruppo delle comari di Collebello in buffe spedizioni di gruppo. Le vecchiette indomite e aggressive sono forse la componente più divertente del libro. Molto carina anche l’idea di citare oltre al nome dei personaggi, i soprannomi che Eleonora e sua figlia Irene hanno dato ai compaesani: è uno spunto ironico e spassoso per sottolineare i difetti o le caratteristiche distintive di ogni figura.
Lo stile.Il linguaggio è curato nella giusta misura. La prosa è pulita e piacevole, non troppo complicata, e sposa benissimo con i personaggi e le atmosfere del libro. L’intreccio è lineare, ma il cambio di prospettiva nella narrazione, ravviva il racconto. Il fatto poi che le vicende siano considerate dai diversi punti di vista dei personaggi, permette di costruire un loro ritratto più completo.
Perché leggere questo libro.
Se vi piacciono i gialli dai toni leggeri, e non troppo cupi o tormentati, questo libro vi intratterrà piacevolmente.
L’atmosfera è in un certo senso familiare, e per certi versi accogliente. La cornice del tranquillo paese di montagna, è il contesto perfetto per raccontare la storia di un crimine bizzarro e di investigatori improvvisati.
Insomma, se volete conoscere Collebello e i suoi strani abitanti, questo libro vi aspetta. Vi regalerà una pausa divertente dalla routine e più di un sorriso!
Post by Sara P.