Il cozy mystery – sfumature di giallo

21 Lug 2021 | Libri e dintorni

Magari avete sentito già citare il “cozy mystery” e vi siete chiesti in cosa consista esattamente.
In pochi semplici punti vi illustreremo quali sono le caratteristiche di questo genere.

Il genere letterario

Il cozy mystery viene normalmente considerato un sottogenere del giallo o del poliziesco.
L’aggettivo cozy “accogliente” lo definisce quasi come una lettura di conforto. La definizione funziona benissimo e per capire quanto sia calzante, possiamo paragonare due Maestri del Giallo: Sir Arthur Conan Doyle e Agatha Christie ( ritenuta una delle prime e sicuramente la più straordinaria autrice di cozy mystery).
Le avventure del grande Sherlock Holmes assumono spesso delle tinte cupe e inquietanti, e lo stesso protagonista è una figura complessa che presenta non pochi lati oscuri. I romanzi della Christie sono privi di queste sfumature. Gli investigatori più famosi della Signora del Giallo hanno un aspetto ben diverso, si pensi al buffo ometto belga e all’adorabile e infaticabile Miss Marple.
Ma c’è di più. Il cozy mystery, ha infatti delle caratteristiche ricorrenti, che rendono la lettura in un certo senso “leggera” e assolutamente piacevole per il lettore.

La caratteristiche principali


L’ambientazione. Se pensate ad alcune storie di Sherlock Holmes, o se fate riferimento ai grandi geni del thriller contemporaneo, vedrete che spesso i luoghi contribuiscono a creare un’atmosfera lugubre, angosciante e misteriosa. Le grandi metropoli, i bassifondi, i luoghi bui, periferici e isolati sono l’habitat ideale per i killer che si aggirano nel mondo del crime più nero. Nel caso del cozy mystery, normalmente il crimine viene consumato all’interno di una piccola comunità, di un villaggio o un piccolo centro, in cui i crimini efferati sono una realtà del tutto sconosciuta agli abitanti.

Questo permette agli autori di instaurare un rapporto di familiarità con i personaggi che fa gioco al racconto in due modi diversi. Innanzi tutto, si possono introdurre piccoli aneddoti divertenti che facciano luce sulle personalità di alcuni personaggi o creino false piste, senza che questo risulti troppo estraneo alla trama.
In secondo luogo, il contesto della piccola comunità rende gli indizi accessibili al detective. Quest’ultimo non fa parte della polizia, e arriva alle informazioni necessarie alla risoluzione del caso proprio grazie alle confidenze degli abitanti del luogo.


L’atmosfera. Sempre intrigante con garbo. In un cozy mystery, non troverete mai quell’attenzione, a volte eccessiva, al dettaglio cruento. La violenza è bandita nelle sue forme più esplicite e feroci. Ovviamente, c’è un caso da risolvere, e la trama ruota intorno all’assassinio di una vittima, ma come questo sia avvenuto è in un certo senso marginale. Non troverete lunghe descrizioni dei più macabri aspetti dell’omicidio, non troverete alcun riferimento all’agonia o alle sofferenze patite dalla vittima. Gli accenni alla morte della vittima sono necessari esclusivamente a fornire i dati necessari alla risoluzione del caso, e non sono utilizzati dall’autore per creare ansia o inquietudine nel lettore. Insomma, viene costruita intorno al caso un’atmosfera che stuzzica il lettore proponendogli un intrigante enigma da risolvere. E si rinuncia alla suspense tipica del thriller. Anche le scene di sesso più esplicite sono bandite, e alle relazioni fra i personaggi si fa cenno senza scendere in dettagli troppo intimi.

I protagonisti. Nel cozy mystery, i protagonisti non sono professionisti dell’investigazione. Sono personaggi che vengono coinvolti nelle indagini perché certe dinamiche nelle loro relazioni sociali, li portano ad esserlo. A volte assistono al crimine che viene commesso o al ritrovamento della vittima, e si trovano perciò risucchiati nel vortice delle indagini; a volte vengono contattati da amici o parenti ingiustamente sospettati; a volte è il loro legame più o meno diretto con la polizia che li spinge a ficcanasare. E poi c’è la sana curiosità, e il fatto che la piccola comunità in cui vivono li consideri come lucidi, intuitivi, conoscitori della natura umana, in grado di fare chiarezza sugli eventi narrati nella storia. Spesso si tratta di donne, che con la loro capacità di percepire le sfumature, di analizzare a fondo le parole, e di interpretare anche il più apparentemente insulso pettegolezzo, arrivano alla giusta chiave di lettura del caso.

Il cozy mystery – i consigli di lettura di Latte&Biscotti

Se vi state avvicinando al genere per la prima volta, vi proponiamo di seguito alcuni titoli che vi intratterranno con il classico fascino del giallo, e con i toni garbati e accoglienti del cozy mystery per l’appunto..

Le avventure di Agatha Raisin di M.C.Beaton (Marion Chesney): un delizioso cocktail di humour e ferocia, con una protagonista assolutamente riuscita. Una cinquantenne aggressiva ed eccentrica, che fra sfuriate e brillanti intuizioni guida il lettore attraverso improbabili indagini.

 

“Il Club dei delitti del Giovedì” di Richard Osman: quattro incontenibili inquilini di un lussuoso centro residenziale per anziani si riuniscono ogni giovedì e discutono di crimini irrisolti. Ma mentre cercano di chiudere il cerchio attorno a vecchi omicidi, nuovi delitti bussano alla loro porta.

 


“Le vedove di Malabar Hill” di Sujata Massey: Le avventure di Perveen Mistry, prima avvocatessa donna nella Bombay degli anni Venti. Un libro con un’ambientazione suggestiva e un’investigatrice formidabile, che si divide fra problemi di cuore, lavoro e crimini da risolvere.

 

 


“La morte nel villaggio” di Agatha Christie: per fare conoscenza con una protagonista indimenticabile. Prima avventura di Miss Marple, l’infallibile vecchietta di St. Mary Mead, chiamata a far luce sull’omicidio del burbero colonnello Protheroe.

 

Da vera amante del cozy mystery, ne leggo una quantità industriale e qualcuno ne scrivo.
Con l’obiettivo di divertirvi e intrattenervi, ho creato

l’ironica e pungente Teresa Rota, archeologa tenace, ma poco coraggiosa, protagonista di “La verità è figlia del tempo”
e i bizzarri fratelli Finzi di Hotel Discordia: Alice manager ipocondriaca e battagliera con problemi di gestione della rabbia, e Guglielmo, un intellettuale timido e riservato

 

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Una bara per due

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