“Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve” è uno dei libri che più mi sono piaciuti negli ultimi anni. E’ difficile spiegare l’esperienza di lettura quando ti trovi davanti un tale mix di ingredienti, ma funziona: è divertente, è avvincente, è intelligente e perfino ricco di citazioni storiche. Eppure è puro spasso.
La storia: Il romanzo narra la vicenda di un vecchissimo signore, Allan Karlsson, che alla vigilia dei festeggiamenti per il suo centesimo compleanno, decide di abbandonare la casa di risposo in cui alloggia e darsela a gambe. Scappa senza un piano preciso, con l’ingenuità e il fare maldestro che l’età comporta: goffo salta giù dalla finestra ed ancora in pantofole e con un confuso programma di fuga si dirige alla stazione degli autobus. Mentre aspetta il suo mezzo si imbatte in un giovane che, reputandolo del tutto innocuo vista l’età, gli affida il suo bagaglio. Ed Allan cosa fa? Inaspettatamente e con coraggio prende il suo autobus con la valigia dell’altro, una valigia dal contenuto inaspettato. A partire da questo momento inizia l’avventura di questo insolito protagonista, che durante il suo viaggio incontra malfattori, criminali, ladri , poliziotti e nuovi amici, prima pronti ad aiutarlo per soldi, poi per affetto. Fin qui la storia già sembra essere molto originale. Ma l’aspetto che rende il libro ancora più interessante e coinvolgente è che il racconto è ricco di flashback. Cioè all’intreccio principale si alternano dei momenti in cui il centenario ricorda le vicende vissute in gioventù, tante, spassose e surreali. Quando ci sono queste incursioni nella vita di prima, vengono offerti bizzarri ritratti di personaggi storici: Stalin, Mao, Truman, Franco. E grazie ad un fitto susseguirsi di equivoci , colpi di scena e cambi di scenari vi sembrerà di calarvi in una realtà sempre diversa.
La scrittura: premesso che il libro conta nell’edizione che ho scelto io 446 pagine, devo dire che non c’è una pagina che avrete la tentazione di saltare. Il racconto è sempre vivace ed intrigante e non annoia mai. Poi è straordinariamente divertente. Non è un fatto di battute o scene di per sé, ma è il fatto che le vicende surreali che sono raccontate siano narrate, seppure nell’equivoco e nel malinteso, con una naturalezza che alla fine vi fa ridere. E poi certi episodi e personaggi sono così “improbabili” che è impossibile che non vi strappino un sorriso.
Io ad esempio ho riso per alcune frasi come : “Dal momento che il morto che si trovava nella carcassa dell’auto era ancora vivo” ; per la storia della gang “the violins” ed in generale per 430 pagine su 446. Ma questo non deve far credere che il libro sia mai superficiale o scontato. Ogni dettaglio della storia è sempre curatissimo. e poi adorerete il protagonista: un uomo senza politica, senza religione, semplice nei sentimenti ma alla fine coraggioso e pronto ad afferrare ogni possibilità ed a vivere ogni avventura.
L’autore: Jonas Jonasson è un giornalista Svedese che grazie al romanzo ha vinto diversi premi tra i quali il “miglior libro dell’anno 2009” in Svezia. Il libro ha venduto un numero incredibile di copie, più di 6 milioni, diventando un successo mondiale. Ed io sono felice di essere fra quei sei milioni.
Da leggere!!