Non è semplice raccontare la complessità dei rapporti familiari, dei legami che ci accompagnano nella crescita.
Perché crescere ci rende diversi, e spesso il cambiamento ci costringe a cercare nuovi equilibri. Così anche i legami più forti vengono scossi da dissapori, gelosie, insicurezze.
Racconta bene queste dinamiche Simonetta Caminiti, nel suo libro “Il bacio” edito da Le trame di Circe.
E di questo #romanzodiformazione , bello e intenso, parliamo oggi nel consueto spazio dedicato a recensioni libri e consigli di lettura.⠀
📖 Il terzo millennio è alle porte e per le due sorelle Diana e Khady, il tempo del cambiamento è arrivato.
Diana e Khady sono due tardo-adolescenti dell’alta borghesia romana, molto diverse fra loro.
Khady è stata adottata dalla famiglia di Diana. È femminile, dolce, intelligente, e con la bellezza esotica e sensuale che le viene dalla mamma biologica, una donna senegalese.
Diana, invece è una ragazza dai grandi occhi azzurri, che cerca di omologarsi per nascondere il proprio carisma, fa fatica a socializzare e ama stare con la gente più vecchia.
Entrambe stanno vivendo l’età in cui il futuro è pieno di sogni…che sembrano promesse.
Tutto questo viene narrato nella forma di una sorta di diario di Diana.
E nelle pagine prende forma il resoconto dell’anno che ha cambiato il suo modo di vedere l’amore, l’amicizia, il rapporto con la famiglia, in particolare con Khady.
Gli eventi vengono dunque narrati in prima persona. E questa scelta narrativa, permette all’autrice di scandagliare a fondo i pensieri e i sentimenti della sua giovane protagonista.
L’arco cronologico preso in considerazione in sé non è molto lungo.
Tutto inizia nel Marzo del 1999 e si conclude la notte di Capodanno del 2000.
L’inizio del nuovo millennio infatti vede accadere l’episodio che accenderà in Diana una nuova consapevolezza.
Ho trovato anche questa scelta molto interessante. Fa bene capire al lettore come nella giovinezza non servano grandi eventi, ma a volte sia sufficiente un piccolo gesto, di pochi secondi, a dare una nuova direzione a una vita.
La cornice principale che racchiude il racconto è quella domestica, il mondo delle relazioni familiari.
Gli episodi hanno luogo a Roma o a casa della nonna materna di Diana a Montedibbacco, ma questi scenari sono descritti dall’autrice a piccoli flash, più come luoghi emotivi che fisici.
Il lessico è semplice e chiaro, adeguato alla caratteristiche della voce narrante, Diana.
Ma riesce ad essere d’effetto, a creare empatia, a rendere il lettore partecipe degli stati d’animo di Diana.
Ci si affeziona a questa ragazza schiva che frequenta una stravagante suora laica si invaghisce di un ombroso musicista, e che scrive racconti, in cui narra le esperienze che non ha il coraggio di vivere.
Insomma, il “Bacio” di Simonetta Caminiti, è un libricino che trasmette tanto: tenerezza, malinconia, dolcezza.
Mentre con una bella prosa racconta con sincerità i primi turbamenti amorosi e i tabù, i sogni, le insicurezze di una generazione intera.
A me è piaciuto molto e vi consiglio di leggerlo.
Ringrazio la CE per la copia
Post by Sara P