Oggi parliamo di “I fratellastri” di Elizabeth Gaskell edito da Croce Edizioni, un racconto meraviglioso, che mi ha regalato grandissime emozioni.
La trama
Helen è una giovane donna che, appena ventenne, perde il marito. Per mantenere se stessa e i figli tenta di mandare avanti una fattoria ormai in declino. E racimola quello che può dedicandosi al cucito. Le gravi perdite che patisce, l’indigenza, la spingono, dopo la morte della figlioletta, ad accettare di sposare un ricco agricoltore, William Preston. L’uomo si offre di prendersi cura di Helen e di Gregory, il figlio di lei, una volta convolati a nozze. Il rapporto fra Gregory e il patrigno però è complicato: Preston riversa sul ragazzo tutta la rabbia, l’irritazione e la frustrazione che prova nel non sentirsi veramente amato dalla moglie. Gregory è l’unica luce che illumina gli occhi e scalda il cuore di Helen e Preston è geloso di questo amore profondo e autentico.
La situazione non migliora nemmeno quando la coppia ha un figlio. Helen muore poco dopo il parto e gli equilibri in casa si fanno sempre più precari.
La mia opinione.
Comincio con il dire che sebbene la trama del libro sia di una semplicità estrema, le emozioni che regala sono veramente molto intense.
E per rendervi partecipi dell’esperienza meravigliosa che è stata questa lettura, voglio raccontarvi del libro in maniera un po’ diversa dal solito.
Inizierò con il dire che il racconto è preceduto nel volume da una bellissima introduzione, che ho trovato illuminante.
Io amo Elizabeth Gaskell, adoro i suoi libri, la sua intelligenza emotiva, la capacità di costruire storie che ti colpiscono profondamente, ma senza sentimentalismi. Mi piace la capacità che ha di essere una testimone consapevole di quello che c’è intorno a lei, il cambiamento, le questioni sociali. Ma ho sempre provato questo sentimento, in modo istintivo. Ebbene, l’introduzione di questo libro ha dato una forma precisa a queste mie percezioni, fornendo dettagli importanti sulla vita, sulla personalità, sulla scrittura di Elizabeth Gaskell. Io amo questo tipo di introduzione, che guida il lettore nella storia sottolineando gli aspetti più preziosi, ma più nascosti del racconto.
L’ambientazione. Il racconto ha come cornice le aspre colline del Cumberland. Il paesaggio che viene evocato è quello di una natura crudele e selvaggia, in grado di piegare e spezzare con il freddo e il fitto grigiore. Gli elementi di questo paesaggio amplificano l’inquietudine, la malinconia che caratterizzano questa storia:
“era una di quelle brughiere desolate e paludose in cui la solitudine appariva dolorosa, intensa, come se mai passo d’uomo vi fosse stato a rompere il silenzio”
I personaggi. La voce narrante, il fratellastro di Gregory, è un giovane, che nonostante la perdita della madre ha vissuto la sua infanzia in modo sereno. Tutti coloro che lo circondano lo amano, e gli permettono di crescere come un baronetto bello, vigoroso e ovunque adulato.
William Preston è un uomo severo e duro, “ quel tipo di uomo che preferisce essere irato piuttosto che rammaricato”
I Preston, padre e figlio, sono personaggi che rivendicano a gran voce ciò che vogliono.
E poi ci sono i silenziosi. Helen che nasconde nel suo corpo affaticato e provato il dolore per la perdita della figlia, e la sofferenza per l’accettazione di un matrimonio di convenienza.
Gregory, silenzioso e malinconico, che si rifugia nella sua solitudine. Tutti percepiscono la sua “assenza” come mancanza di ingegno e intelligenza e lo considerano lo stupidotto da allontanare, il figlio poco meritevole di cui fare un pastore.
Ma c’è una forza d’animo, una tempra, in questi silenzi che rende Gregory un eroe. Un eroe diverso, perché non rivendica e ottiene con la forza, ma invece si sacrifica spinto dalla generosità.
Helen e Gregory sono personaggi che vivono nell’umiltà, incapaci di esprimere i loro sentimenti, ma che credono nei più nobili valori.
Lo stile. L’autrice riesce a creare l’intreccio di questa storia con un’abilità tale da fa scorrere davanti agli occhi del lettore immagini e sentimenti con grande naturalezza. Le parole sono semplici -il linguaggio non è mai troppo ricercato- , ma ognuna di loro ha un potere straordinariamente evocativo.
E basta veramente pochissimo a far provare dolore, rabbia, antipatia, commozione, autentici e profondi.
Perché leggere questo libro
È un libro che regala moltissimo. Da un lato sarete rapiti dall’atmosfera del racconto, ricca di certe tinte gotiche che trovo affascinanti; dall’altro questa storia apparentemente semplice vi farà vivere emozioni profonde, e persino scoprire una morale importante.
Insomma, è uno di quei libri che arricchisce e lascia un ricordo nettamente impresso nella memoria.
Ps: alla fine del libro troverete due Frammenti Gotici, tutti da scoprire…
Ma per saperne di più non perdetevi questo gioiello!
Post by Sara P.