Una drammatica storia di vita vissuta
Ieri stavo giusto riguardando le foto ed i video dell’infanzia di mia figlia A. ed ho realizzato con terrore che il 90 % di essi ritraggono la mia principessa che si rifiuta di mangiare, in preda ad attacchi isterici.
E mi sono ricordata di una cosa che avevo rimosso…Quindi mi sento in dovere di scrivere questo articolo per rassicurare quei genitori che lottano ogni giorno con i propri figli per sfamarli. Ridiamoci un po’ su, insieme! Mal comune mezzo gaudio.
Prima di tutto vi voglio dire che io di figli ne ho due: T. primogenito ed A. la più piccola.
Con T. ho vissuto nell’emisfero Alfa. Cioè cari genitori questo nostro mondo vanta ben due emisferi. Quello Alfa è riservato ai quei pochi fortunati genitori i cui figli non solo mangiano tutto, ma lo fanno con estrema voracità. L’ Emisfero B è per coloro che cercano di sopravvivere allo svezzamento dei figli. Ebbene T. ad un anno e mezzo ciucciava vorace arrosticini, coppiette e perfino fegatelli…Incredibile! Mangiava con due cucchiai e trangugiava ogni cosa. Nel periodo dell’allattamento addirittura ciucciava ogni essere vivente, magliette e camicie di qualsiasi nostro amico o amica. Ecco con T. ho vissuto nell’olimpo dell’emisfero Alfa.
Ma poi è nata A. Sebbene per il periodo dell’allattamento la bambina si fosse mostrata di straordinario appetito, le cose purtroppo mutarono drammaticamente con lo svezzamento.
Rifiutava la pappa, ogni tipo di pappa, la “pappa brutta”. E così dal paradiso dei gridolini soddisfatti di gioia sono passata al periodo oscuro della tirannia più sfrenata. La piccola ad ogni pasto urlava piangeva, batteva perfino i pugni e come un piccolo Godzilla, a volte arrampicata e contorta sul seggiolone, sputava getti di pappa appiccicosa in faccia a me e su ogni superficie della cucina.
In quel periodo a crescere la mia angoscia c’erano i racconti delle mamme fortunate che riferivano i dettagli dei pasti luculliani dei loro bebè. Adesso, se state vivendo lo stesso senso di disperazione, sappiate che non passerà, ma almeno migliorerà.
Cioè, mangia adesso A. ? Di più sì, senza troppe storie sì, ma il problema è che rumina. Mastica ogni cosa tanto, troppo, mastica perfino lo yogurt. I bocconi di carne le diventano mastice in bocca e passo interminabili minuti a volte mezz’ore a vederla ruminare. Ed il maschio, T.? Ecco qui non solo la cosa si fa divertente, ma fornisce pure un prezioso termine di paragone ed uno spunto di riflessione. Il maschio da buona forchetta che era ha sviluppato, già ad 11 anni le competenze del più rigido e severo critico gastronomico . Quindi valuta la cottura e le consistenza delle cose, la loro sapidità e perfino il rapporto fra pasta e condimento. Guarda attraverso penne rigate e cannolicchi per verificare la presenza di condimento all’interno degli stessi. Se pensa che il condimento sia troppo pulisce la pasta sul bordo del piatto. Che dire? Solo parolacce….Perchè ogni volta che l’orario di lavoro mi concede un pasto con le mie adorate bestioline lo scenario è più o meno questo: ripeto ogni 5 minuti ad A. “Manda giù” ed ascolto le valutazioni del menù intervallate da urla e strepiti dei miei figlioli. Mentre mangiano si pestano a calci sotto il tavolo. Mio marito indossa probabilmente delle cuffie invisibili antirumore da addetto a martello pneumatico perchè non sembra percepire nulla di tutto ciò. Così io mi godo le gioie della famiglia.
A questo punto che vi posso dire?
Affidate la vostra famiglia ad un servizio catering esperto? Oppure abbandonate il mondo materiale ed entrate in convento?
No, vi dico sopportate e godetevi le risate ed i momenti divertenti nel mezzo di tutto ciò; ma quando siete stanchi o stanche e non ne potete più, fingete un ritiro ascetico o una dieta estrema, e con un simulato “stasera non ho fame” guadagnatevi un momento di pace. Mollate tutto, chiudetevi in camera da letto, mangiate la scatoletta di tonno e di fagioli che avete precedentemente nascosto nel cassetto fra calzini e mutande. Certo il menù non sarà gourmet, ma ragazzi belli la pace e la libertà non hanno prezzo.
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