PREMESSA: non lasciatevi ingannare dalla foto di copertina extra-relax, l’articolo contiene contenuti forti 😉 😉 🙂
I compiti a casa: Mezzogiorno di fuoco.
I compiti a casa sono la nemesi di ogni povero genitore. Anche in Tempi di serenità, affrontare il capitolo compiti a volte è estremamente penoso.
In questi momenti, poi, in cui siete sovresposti ai vostri figli, la questione diventa ancora più spinosa.
Attraverso chat e media riceverete gli accorati messaggi delle maestre, che vi dicono che sentono la mancanza dei vostri figli. Voi vi sentite in un primo momento quasi commosse, poi pensate: Falso! Assolutamente Falso! Non possono sentire la mancanza di questi mostri metamorfici che al solo sentire la parola “Compiti” cacciano fuori orecchie a punta, coda e forcone.
Ad esempio, io di figli ne ho due : T. e A.
T. , un maschio in età preadolescenziale ha sempre avuto un rapporto conflittuale con la scuola. Intendiamoci, ha ottimi voti, perchè a casa nostra la scuola è il dovere dei bambini, ma di certo non fa i salti di gioia quando deve andare. La prima foto scattata all’asilo sembra quella di un condannato al patibolo. Le successive comunicano tristezza infinita.
Quando in questi giorni ha capito che la scuola sarebbe rimasta chiusa per giorni si è abbandonato ad espressioni di giubilo che forse possono essere paragonabili solo alla gioia di aver visto terra dopo giorni alla deriva o al sollievo di aver trovato acqua dopo ore dispersi nel deserto. Cioè scandaloso. Io ed il padre abbiamo anche provato a dirgli di non preoccuparsi che la scuola avrebbe riaperto presto e lui per tutta risposta in preda alla disperazione ha cominciato a rotolarsi sul pavimento strisciando come un bigattino e pulendo le scale a casa della nonna.
La femmina, A., nutre sicuramente gli stessi sentimenti nei confronti della scuola, ma è una femmina, quindi dissimula, la piccola macchinatrice.
Fatta questa premessa capirete bene quale è la situazione al momento. Il tavolo della camera da pranzo è sommerso di schede, stampate su richiesta delle insegnanti , libri, eserciziari, quaderni ormai prossimi al macero (arricciati, pieni di orecchie e strappati) ed in terra un percorso di rulli rotanti a terra. Matite, penne, pennarelli, giacciono inermi sul pavimento, attendendo di essere schiacciate o di gustarsi la meritata vendetta facendovi inciampare e capitombolare come sacchi di patate. E voi?
Gridate e strepitate come tacchini, correte intorno al tavolo dietro ai vostri figli minacciandoli di ogni cosa: ti confisco i videogiochi, niente feste per un mese (un bluff, fino al 3 aprile almeno non si può uscire…ma loro si fidano di voi), mostrerò alla tua fidanzata questo video quando avrai 20 anni (una soluzione visionaria, ma purtroppo di poco impatto al momento). Poi viene quel momento! Quel momento in cui si rassegnano ed i fottuti compiti li fanno in mezz’ora. Bene, sono intelligenti! Vi dicono pure che gli piace imparare. Bene, la scuola in fondo li incuriosisce e gli piace.
E allora vi domandate: ma a che servono le due ore di urla quotidiane?
Conflittualità preadolescenziale, dice mia madre….Poi mi ricorda che fino ai miei 10 anni i compiti che mi davano noia li ha fatti lei per me. Io odiavo colorare e lei avrà colorato tonnellate di mele sul libro di matematica. Ma sarà vero? Io non me lo ricordo….forse mente. Ma se fosse vero mica sarebbe male, in fondo io a scuola non sono mai stata malaccio…Ma questa è un’altra storia….
Ps: allenate l’ugola e resistete, cari Genitori. Verranno tempi migliori !!!
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