Fiabe e Favole, qualche curiosità.

11 Ago 2023 | Libri e dintorni, Libri per ragazzi

Fiabe e Favole, qualche curiosità.

 

Cominciamo con il dire che quando impieghiamo questi due termini come fossero sinonimi, commettiamo un errore.

Per genesi, origini, caratteristiche strutturali e narrative, fiabe e favole appartengono a due generi ben distinti.

La lunghezza del racconto, il tipo di personaggi protagonisti della narrazione, il rapporto con la tradizione popolare, sono elementi che le distinguono l’una dall’altra.

Semplificando molto, possiamo dire che una favola viene scritta da un autore con l’intenzione precisa di trasmettere una morale, condividere un insegnamento di vita attraverso le vicissitudini di personaggi immaginari, a volte umani, a volte animali.

Vizi, difetti, ma anche virtù sono raccontati in componimenti che dunque non hanno la sola funzione di intrattenimento.
Il tema sociale, etico, politico, ricorrono di frequente.

Per risalire alle origini del genere bisogna fare un lungo viaggio indietro nel tempo: tornare nell’antico Egitto, in India, o -per ritrovare autori a noi più familiari- nel mondo greco e romano.
Chi non ha mai sentito citare le splendide favole di Esopo o Fedro?

Esopo, forse schiavo originario dell’Asia Minore, è la figura, in parte leggendaria, che meglio rappresenta la tradizione greca. Fedro è l’autore che la riprese e e la tradusse e adattò per il mondo romano. 

Nelle fiabe solitamente la morale, così come l’idea dell’insegnamento, sono assenti, e invece prevale l’aspetto dell’intrattenimento.

Anche le fiabe hanno un’origine molto antica, ma diversa.
Sono trascrizioni di racconti orali che l’autore di una raccolta trascrive e rivede.

E che si parli di Oriente od Occidente, alcuni elementi dei racconti spesso ricorrono. E se è vero che alcuni personaggi e situazioni sono piuttosto simili in contesti geografici molto lontani, è altrettanto vero che di una fiaba possono esistere versioni differenti.

I personaggi più vari- esseri umani e esseri soprannaturali, come fate e streghe, folletti e gnomi, orchi e giganti,- si muovono in ogni genere di contesto fantastico. La più antica raccolta di fiabe vere e proprie è quella araba delle Mille e una notte, costituita probabilmente a partire dal X secolo,

Mentre se vogliamo parlare di fiabe “italiane” dobbiamo aspettare il XVI secolo, con Gianfrancesco Straparola, autore di Le piacevoli notti, (opera che univa racconti di carattere realistico a fiabe popolari Venete).

Tra il 1634 e il 1636, Giambattista Basile mise insieme una delle più grandi raccolte italiane di fiabe.

Nel 1954 fu la volta di Italo Calvino, che raccolse fiabe di diverse regioni, trascrivendole dal dialetto in italiano e pubblicandole in Fiabe italiane.

Detto questo, per fare due chiacchiere sulla fortuna di Fiabe e Favole nel mondo editoriale del presente, oggi il blog ospita Jane Rose Caruso.

Jane Rose Caruso è la fondatrice del blog letterario La Fenice Book. É Direttrice di tre collane editoriali, autrice di romanzi Up-Lit, albi illustrati per bambini e fiabe.

Perciò ecco a voi…

“Fiabe e Favole in tre domande a Jane Rose Caruso”

1 ) Benvenuta Jane, quali sono secondo te le tre Fiabe che gli appassionati del genere e chi ne scrive non possono assolutamente perdersi.

Ciao! Grazie per l’invito io sono Jane Rose Caruso autrice di fiabe e romanzi up-lit.

 Da sempre leggo fiabe e fumetti (soprattutto Topolino), mi regalano un senso di tranquillità e pace. Quelle che adoro, sono sicuramente le storie di Beatrix Potter e Tony Wolf, con bellissime illustrazioni e una forte armonia nei colori. 

Le fiabe raccontano molto e hanno grossi significati al loro interno, anche se sono rivolti a un pubblico più piccolo.

2) Partendo proprio dal pubblico particolare al quale è diretto il genere, quali sono i tre aggettivi che meglio definiscono l’esperienza di scrivere fiabe, e creare un mondo immaginario in cui è la fantasia a definire le cose.

Costanza, bellezza e allegria.

Credo che sia molto più difficile scrivere fiabe che romanzi per adulti, perché bisogna saper bilanciare un po’ tutto: tematica, termini giusti, illustrazioni adatte e il contesto della storia. 

3) approfitto ora della tua esperienza in campo editoriale per farti un’ultima domanda: quale è lo stato attuale della fiaba nel mondo editoriale? In un mondo in cui siamo sempre più dipendenti dalla tecnologia, quanto spazio c’è ancora per la fantasia e la creatività? Come hai vissuto la tua esperienza di scrittrice?

Esatto è molto difficile farsi strada, è un mondo a parte quello della letteratura per bambini/ragazzi e bisogna saper essere costanti e sempre attivi. 

Come per tutti i settori, i social sono fondamentali per la diffusione ma anche raccontare storie in abiti specifici lo è. 

Il segreto è non arrendersi mai ma soprattutto restare fedeli al sentiero che si è scelto di seguire. Battere sempre e costantemente per anni. 

 

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