“Crescita Selvaggia” Sheng Keyi

17 Mar 2022 | Narrativa

Oggi parliamo di “Crescita Selvaggia ” di Sheng Keyi, edito da @fazieditore,  che ringrazio di cuore per la copia.

Il libro,  genere narrativa contemporanea,  racconta la storia della famiglia Li, vista attraverso gli occhi di Li Xiaohan, l’ultima nata.

La trama

Nel libro vengono narrate le vicende dei componenti della famiglia Li, dal patriarca, il nonno di Li Xiaohan , fino alla crescita ed età adulta della ragazzina.

La famiglia vive nella campagna cinese, è abituata al duro lavoro nei campi e alle privazioni, è soggetta ai ritmi della natura, e da essi dipende.  I rapporti fra i diversi componenti della famiglia sono difficili: le donne sono schiacciate e soffocate dal patriarcato; gli uomini spesso sono incapaci di sostenere il ruolo che la tradizione e la società impongono loro. 

Così le dinamiche familiari si fanno sempre più complesse e alcuni personaggi cercano “rifugio” e nuove occasioni in città.  Ma la città non è l’oasi di pace che credevano, e di nuovo la protagonista e  i suoi si scontrano con la discriminazione,  l’ingiustizia e spesso la corruzione. 

Ma Li Xiaohan, la voce narrante non si dà mai per vinta: con lucidità e senso pratico cerca la sua strada, e lotta per trovare il suo posto nel mondo. 

La mia opinione 

“Crescita Selvaggia” di Sheng Keyi è un libro bellissimo,  che si fonda su un perfetto gioco di equilibri e contrapposizioni: fra sogni e disillusione; fra povertà e fortuna; fra campagna e città.

E la città e la campagna, realtà dalle mille sfumature, si alternano come scenari che in pari misura danno e tolgono ai personaggi. 

Le donne sono discriminate e vessate, ma coriacee. Per quanto patiscano e subiscano, lottano per non sprofondare mai nel vittimismo o nel vortice della depressione.  Colpite e piegate, studiano e scovano sempre nuovi sistemi per raccogliere qualche briciola di felicità.

Gli uomini , invece, convinti di avere ogni diritto,  spesso si perdono, cedono al vizio (il gioco o le carte) che li allontana sempre più dagli affetti. 

Insomma, il libro racconta di persone comuni, delle loro storie difficili…
E attraverso i suoi personaggi, fili intricati di una trama più complessa, l’autrice dipinge un ritratto meraviglioso della società cinese, che riesce a essere ironico e crudo allo stesso tempo.

Lo stile. Il romanzo è diviso in brevi capitoli. Ciascuno di essi ha come titolo il nome di un personaggio. Le loro  storie vengono raccontate singolarmente, come rapidi flash. Ma tutti gli elementi si uniscono armoniosamente, quando le diverse figure si incontrano. A fare da elemento d’unione è poi Li Xiaohan, che ha un doppio ruolo: è la protagonista di alcune pagine,  e voce narrante di altre.  Le vicende sono filtrate attraverso la sua visione della vita, una concezione del mondo ricca di un’ironia pungente che riesce quasi sempre a smorzare la drammaticità degli eventi.

La voce narrante racconta i rovinosi rovesci della sorte che stravolgono la vita dei personaggi, ma lo fa con schiettezza, lucidità e forza tali, da dare vita a un ritratto chiaro ed emozionante dei mille volti della società cinese.  

I personaggi. C’è un’umanità così varia in questo libro,  che la lettura non può che risultare affascinante.  I protagonisti hanno personalità complesse. Alcuni di loro sono pieni di contraddizioni : gli uomini sono spesso prepotenti e pronti ad alzare le mani, ma sono al tempo stesso terrorizzati dall’ idea dell’abbandono e della solitudine; 

“Mio padre era il sovrano della casa; moglie e figli erano i sudditi. Vedere la loro docilità non solo non inteneriva il sovrano, ma addirittura aumentava il suo dispotismo. “

le donne, seppure  in cerca di indipendenza e affermazione, non riescono a troncare le relazioni malsane e continuano a vivere nella vecchia società. 

Ma non tutte…

“Il patriarcato e il soffocamento dei diritti individuali potevano dare solo sembianza di pace, ma le piante alla fine crescono sempre nella direzione del sole”

E così è per lei, Li Xiaohan, che nel corso della storia diventa una donna adulta, indipendente, consapevole,  una giornalista in gamba, che smuove sicura le acque, anche quelle più torbide. 

L’ambientazione. La natura meravigliosa, quasi idilliaca, descritta dall’autrice in alcune pagine, è in netto contrasto con le difficoltà e i drammi vissuti dai personaggi.  Dà l’idea di una realtà a sé con un proprio ritmo, che le vicende degli uomini non riescono ad alterare. 

“La nostra è una regione di laghi, rivestiti da un tappeto di foglie di castagno d’acqua da cui fanno capolino i fiori di loto , che offrono un panorama di monotona bellezza.”

Anzi, i campi sono quasi nemici degli agricoltori non restituendo,  di fronte alla loro fatica, quello di cui hanno bisogno.

E poi c’è la città: i padroni che non pagano; i night club con i loro ambigui avventori; la polizia che preleva arbitrariamente i presunti sovversivi; e i centri di rieducazione in cui si perde una parte di sè, e ai quali spesso non si sopravvive.

Ovunque aleggia, soffuso, un senso d’inquietudine. E l’inquietudine è prodotta dalla consapevolezza che diritti, giustizia, e felicità saranno negati ai protagonisti.

Perché leggere questo libro 

Per sapere, per conoscere.

È la prima risposta che mi viene in mente,  e probabilmente la migliore, perché senza retorica,  senza toni patetici, questo libro è in grado di aprire una finestra su una realtà complessa.

L’autrice poi è straordinaria. Il suo racconto è di una semplicità e sincerità disarmante.  I personaggi vengono messi a nudo, e, spogliati di tutti gli orpelli, rivelano loro stessi e l’essenza di una società…nel bene e nel male.

Post by Sara P.

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