Oggi parliamo di “Come dinosauri dopo l’asteroide” scritto da Gayle Forman edito da Mondadori, che ringrazio infinitamente per la copia.
Il romanzo (genere narrativa contemporanea) è una lettura dai toni apparentemente leggeri, ma veramente molto intensa, a tratti quasi commovente.
Insomma, un libro delicato e delizioso che ho amato profondamente.
La trama
Ira e suo figlio Aaron, sono alle prese con la gestione della vecchia libreria di famiglia ormai in fallimento. Ira non ha più la lucidità e la forza di spirito di un tempo e Aaron è stanco, si sente ormai fuori gioco, destinato al fallimento, a scomparire, come i dinosauri dopo l’asteroide. Sono state le sofferenze, gli affetti perduti a provarli e sfinirli, e ora Aaron aspetta solo che le cose giungano all’inevitabile conclusione.
Ma nella vita, a volte, bastano dei gesti semplici a stravolgere ogni previsione, a dare una nuova svolta agli eventi.
Chad, una vecchia conoscenza di Aaron, appare un giorno sulla porta della libreria. Lui è su una sedia a rotelle e i gradini gli impediscono di entrare. Questo loro incontro riuscirà a innescare una catena di situazioni tragicomiche, mobilitando i personaggi più insoliti e bizzarri:
dei taglialegna senza molto da fare, una cantante con un problema di dipendenze, la nuova infermiera del paese, e Bina la maga dei dolci. Per tutti loro il salvataggio della libreria diventerà una missione da portare a termine a ogni costo.
I personaggi. Ira, il padre di Aaron, è un uomo avanti con gli anni, che l’età e le sofferenze patite hanno reso fragile, bisognoso di premure e attenzione. Ira ha vissuto la sua vita con e nei libri, trovando nelle pagine scritte risposte, consigli e persino una punta di magia. È un romantico e crede che i libri siano un miracolo.
“Ventisei lettere e un po’ di punteggiatura, ed ecco che hai infinite parole e infiniti mondi.” Indicava il mio libro, il suo , tutti quelli del negozio. “Come fa a non essere un miracolo?”
Ed è stato un libraio appassionato e devoto alla causa.
“Prima che arrivasse l’asteroide a rovinargli gli affari e a logorargli il cervello, Ira aveva una memoria formidabile per gli ultimi libri letti dai clienti, quindi dava consigli molto apprezzati.”
Aaron è stato un ragazzo brillante, ma vive – nel momento in cui il racconto ha inizio- un periodo un po’ buio. Ha perduto il fratello, alla fine di un percorso che è stato faticoso e doloroso. Poco dopo sua madre ha lasciato lui e Ira. E la situazione finanziaria sua e della libreria è disastrosa. Amava i libri, con passione e trasporto, ma il cambiamento nella sua vita lo ha spinto a credere che quella felicità fosse un’illusione. Così ha rinnegato il suo amore per i libri ed è sprofondato in un pericoloso e deprimente blocco del lettore.
L’unico libro che riesce ancora ad affrontare è Ascesa e caduta dei dinosauri. La vera storia di un mondo perduto di Steve Brusatte. Perché si sente così, in attesa dell’asteroide e ogni altro volume lo fa soffrire troppo, facendolo pensare a tutto ciò che lui e Ira hanno perso, e a tutto ciò che perderanno ancora.
E poi c’è Chad. Chad è un vecchio compagno di scuola di Aaron, un paio d’anni avanti rispetto a lui a scuola; uno di quei bulli fissati con la birra e lo snowboard, con una vita al top, almeno fino a un brutto incidente. Qualche anno prima dell’inizio del racconto Chad è volato giù da una rupe facendo snowboard, si è rotto la schiena ed è finito su una sedia a rotelle.
Lui e Aaron si rivedono dopo tanto tempo di fronte a un locale. E il loro incontro cambierà il corso della storia. Chad è un fan delle Beethoven’s Anvil, ma per seguire i loro concerti ha bisogno di una spalla. Inizia così fra Aaron e Chad un divertente tira e molla. E se all’apparenza Chad è fra i due il più bisognoso di assistenza, Aaron si rivelerà quello veramente bloccato in una pericolosa immobilità.
Anche i personaggi secondari, l’infermiera Bev, i Taglialegna contribuiscono a rendere divertente e frizzante il libro, generando una serie di malintesi e dialoghi spassosi.
Ambientazione. I due protagonisti gestiscono una piccola libreria in un paese sulla Catena delle Cascate, nello Stato di Washington. Il negozio, la Bluebird Books, vive un momento di grande difficoltà: è praticamente in rovina.
La libreria è lo scenario principale della storia. Alla sua porta si affacciano i diversi personaggi.
Al suo interno prendono forma i pensieri, le paure e i progetti di Aaron.
Nell’appartamento annesso Aaron e suo padre hanno vissuto i momenti più importanti della loro vite. La comunità intorno a loro é fatta di speculatori, come Penny, abitanti solidali, nuovi venuti in cerca di riferimenti, e vecchi amici.
Lo stile. La scrittura di Gayle Forman si distingue per la sua incredibile leggerezza, ed è in grado di creare una forte empatia. L’ironia fa da padrona e, unita all’amore per i libri ( che in ogni pagina si avverte), alle citazioni di volumi ( una o più per ogni situazione), rende il libro veramente imperdibile per chi ama la lettura.
“Uno dei nostri scaffali più grandi si è spaccato nel mezzo, come l’ippocastano in Jane Eyre. E chiunque abbia letto Jane Eyre sa che terribile presagio rappresenti.”
Perché leggere questo libro
Innanzitutto, questo romanzo è un’autentica e sentita dichiarazione d’amore ai libri.
L’autrice racconta di come leggere possa fornire la chiave giusta per interpretare ciò che ci accade.
“mi ricordo perché amavo i libri. Perché, con tante parole e tanti mondi, ci mostrano che non siamo soli. Un miracolo in ventisei lettere.”
E poi io adoro i romanzi come questo.
Sono un po’ come la vita, mai monocorde. Un’altalena di emozioni diverse: paura, rabbia, rancore, e poi fiducia, gioia, speranza.
Insomma una storia come tante, che con una grande spontaneità e vivacità vi condurrà nel mondo complesso dei sentimenti, quelli luminosi che ci scaldano, quelle tristi che a volte ci demoralizzano…
…sempre però trovando il coraggio nelle persone che amiamo
“Prima di entrare nella sua stanza, si gira verso di me. «Grazie di essere quello che sei.» Me lo dice sempre, e io normalmente, citando Oscar Wilde, replico: “Tutti gli altri erano già stati presi”. È il nostro siparietto da una vita.”
Post by Sara P.