Oggi torno a parlarvi di questo libro, “Tutti i Bagliori del cielo” di Trent Dalton, per concludere la serie di post ad esso dedicati.
Il romanzo edito da @HarperCollins, che ringrazio infinitamente per la copia, è una lettura molto coinvolgente ed emozionante.
La trama
Il libro racconta la storia di una giovane protagonista, Molly Hook. Rimasta senza la mamma, la ragazzina vive da sola con il padre, un guardiano di cimitero, e il perfido zio. Molly è costretta a subire le angherie dei due uomini, e soffre tantissimo il cambiamento del padre, diventato violento e dipendente dall’alcol. Molly, nella sua ottica di ragazzina, non sa spiegare la trasformazione del padre altrimenti che con un sortilegio, una maledizione in grado di tramutare il cuore di lui in pietra. Così dopo l’ennesimo tragico episodio si decide a partire. Vuole trovare Bob Giubbalunga, lo stregone che ha lanciato la maledizione sulla sua famiglia ed è dunque l’unico a poterla sciogliere.
Nel suo pericolosissimo viaggio attraverso la natura Australiana, Molly farà diversi incontri: alcuni spaventosi, altri destinati a portare nuova luce e il calore dell’amicizia nella sua vita.
La mia opinione.
“Tutti i bagliori del cielo” è un libro carico di atmosfere suggestive. Alcune decisamente dark, che non sconfinano però ma nel macabro; altre avventurose, intriganti.
E poi c’è questa ragazzina coraggiosa e cocciuta che non molla mai, della quale certamente vi innamorerete.
I personaggi. Molly è una protagonista come poche, una bambina becchina che ha due soli amici, Bert un vecchio Badile, e il cielo che le manda preziosi regali. Ma soprattutto Molly è una ragazzina che sa vedere il meglio nelle situazioni peggiori e lottare con coraggio; fiduciosa, pronta ad abbracciare l’ignoto, matta da legare. Ha promesso alla sua mamma, prima che lei morisse, di restare così:
“Promettimi di rendere leggiadra la tua vita, Molly. Promettimi di renderla grande e bella e poetica, e anche se non sarà poetica, tu la scriverai in modo che lo sia.”
Attorno a lei si muovono i personaggi secondari: suo padre, e lo zio di Molly, un uomo spregevole e disgustoso. Una creatura avida e maligna.
“Aubrey Hook e suo fratello minore, Horace Hook -il padre di Molly, il marito di Violet-, due ubriaconi squattrinati, alti, con il cappello nero e la faccia sudata, che a casa non ci stanno mai. I fratelli dagli occhi neri che hanno ereditato questo cimitero e con riluttanza ne tengono aperto il cancello storto e arrugginito, dirigendo l’attività dai pub e dai bar”
E poi ci sono:
l’attrice Greta, così meravigliosa e capace di comprendere Molly
“Perché la tristezza è l’emozione più vera -dice Greta. Della felicità non c’è da fidarsi. È una bugiarda spudorata. Ma la verità della tua tristezza arricchisce ogni altra cosa che hai dentro, soprattutto la gioia.”
e il pilota giapponese, Yukio.
Loro sono l’altra faccia della medaglia, non degli eroi tradizionali, ma due personaggi generosi che incrociano la strada di Molly e per quanto possibile l’aiutano e proteggono.
Compaiono anche altre figure sulla scena, pericolose e pronte persino alla violenza, perché convinte di vivere in una terra in cui nessuno le punirà…ma nel complesso l’equilibrio fra “buoni ” e “cattivi” è perfetto, e mantiene viva la tensione e la suspense, mette in moto una serie di colpi di scena che catturano il lettore.
L’ambientazione. Si parte dalla casa di Molly, una vera e propria prigione, circondata da una terra insidiosa che sta inghiottendo il cimitero. L’unica possibilità che la ragazzina ha per sfuggire alle angherie e persecuzioni dello zio e del padre è di chiudersi nella sua stanza, senza nemmeno mangiare. Ma un giorno con il suo borsone e una mappa, Molly fugge e inizia la sua avventura nella natura Australiana. Una natura selvaggia, imponente, che mostra tutta la sua bellezza e forza: foreste e deserti; sanguisughe, aquile e serpenti.
Lo stile. Quando uno scrittore o una scrittrice ha questo talento, leggere un suo libro è un piacere. E Trent Dalton ha una capacità narrativa grande e originale. L’autore ha un modo tutto suo di raccontare, come se ricostruisse una storia a metà tra un’antica leggenda locale e un’avventura moderna. L’equilibrio fra le parti più descrittive e le scene di azione è tale che questo libro di più di 460 pagine scorre in un soffio. La sofferenza e la realtà crudele vengono descritte con consapevolezza e realismo, e per quanto il colpo in alcune pagine sia duro, non c’è melodramma.
Perché leggere questo libro
Se vi piace l’avventura questo è sicuramente un libro capace di intrattenervi.
Ogni pagina restituisce un’immagine vivida di un viaggio appassionante e meraviglioso.
E una giovane protagonista piena di energia, e ottimista nonostante tutto e tutti vi accompagnerà in questo percorso.
Perché quando la realtà è crudele e peggiore di un incubo, sognare e inseguire la speranza è l’unico antidoto possibile.
Post by Sara P.